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Aprire un negozio è una bella idea, perché permette di mettersi improprio assicurandosi uno stipendio che permetta di poter vivere in maniera dignitosa, ma è altrettanto vero che i negozi chiudono costantemente a causa della crisi che non cessa di mietere vittime. Ma quanto costa aprire un negozio? Come procedere per l’apertura? Lo vedremo.

Non è raro, soprattutto al giorno d’oggi, che molti giovani e per di più laureati, stanchi dei miseri compensi di un lavoro da impiegato o da commesso o peggio ancora da eterno stagista o freelance, si buttino nel mercato imprenditoriale, aprendo in proprio un negozio nella propria città.

Prima di fare il grande passo, è bene, fermarsi e riflettere per bene su tutte le possibili varianti derivanti dall’attività che si ha intenzione di aprire.

Aprire un negozio: Capire che negozio aprire 

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In primis, è fondamentale capire effettivamente quale tipo di negozio o servizi da offrire, non è presente o lo è in poco unità, nel proprio comprensorio. Questo step risulterà decisivo ai fini della scelta e di tutto l’iter che verrà di seguito.

Poi, carta e penna per stendere un business planner, nel quale si andranno ad inserire entrate ed uscite, ricavi e spese, magari appuntandole mensilmente, per tirarne le somme di un ipotetico anno di lavoro.
Ma, prima di addentrarci più nello specifico della questione e dell’organizzazione economico e finanziaria, quanto costa aprire un negozio? Valido può essere il supporto di un addetto ai lavori, come un consulente del ramo o un commercialista.

Aprire un negozio: Qual è la procedura per aprire un negozio e quali sono i costi?

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Detto questo, si passa all’azione vera e propria. Un’attività commerciale, non può essere tale, senza l’apertura di una partita iva, che possa tracciare ed identificare il soggetto che si appresta ad entrare nel mondo del commercio. Di pari passo, una volta individuato il locale nel quale fan nascere il proprio punto vendita, se non si dispone di uno di proprietà, ci appresteremo ad avviare le pratiche burocratiche per l’affitto, depositando, in via precauzionale una o due mensilità, come caparra, e, allo stesso tempo, altre due come fitto in anticipo, per “bloccare” la struttura e poter avviare, con il permesso del proprietario, eventuali lavori di ristrutturazione o di adeguamento, seguendo, passo dopo passo, tutte le norme tecniche, igienico-sanitarie e di sicurezza, stabilite dal comune nel quale andremo ad insediarci con questo negozio.

Tutto questo procedimento, è strettamente collegato all’opera di un architetto e di una ditta edile, che si occuperanno rispettivamente del progetto e della realizzazione dei lavori. In genere, per una qualsiasi attività commerciale medio-piccola, ci sono da spendere per il locale, bene o male, sempre la stessa cifra, ovviamente oscillante tra un range e l’altro di riferimento: pavimenti, pareti divisorie, bagni, porte ed infissi, tinteggiatura, impianto idrico ed elettrico, spese varie ed eventuali.

E poi ancora arredamento, servizi da offrire ai clienti, dispenser prodotti, scaffali per la merce, impianto audio e di sicurezza, cassa con registratore e tutti i macchinari per garantire la sicurezza dei proprietari, soprattutto quando si incasserà denaro.

Tra i costi, inoltre, non vanno dimenticati, le possibili divise da lavoro da far indossare ai dipendenti o comunque a chi fa parte dello staff della suddetta attività, anche se, ultimamente soprattutto, per cercare di risparmiare a fine mese, questa voce in conto note, è sempre più depennata o nella più estrema delle situazioni, è bypassando in maniera ufficiale.

E poi ancora, fondamentale per fase iniziale, quella di lancio promozionale, la pubblicità, vera e propria anima del commercio: da fare con volantinaggio o con una serie di manifesti, generalmente i cosiddetti 6×3 a tutto strada, nei posti strategici della città; sarebbe buon norma, affidarsi anche ad un consulente marketing e comunicazione, che possa studiare la miglior strategia pubblicitaria, personalizzandola in base al budget ed al target dei clienti di riferimento. Da non sottovalutare poi, il mondo dei social network e dell’e-commerce, ottima alternativa per abbattere eventualmente i costi e, perché no, ampliando il proprio raggio d’azione, anche a persone non propriamente della zona.

Ma in sostanza, quanto costa aprire un negozio?

Naturalmente le risposte possono essere diverse, perché tutto dipende dal tipo di attività che si decide di avviare, dalla zona in cui lo si vuole aprire, se si parla di prodotti veri e propri oppure di servizi.
Tuttavia ci sono delle spese che possono essere comuni a qualsiasi tipo di attività.

Abbiamo già in precedenza parlato di tutto ciò che serve per poter avviare un negozio, ma non abbiamo ancora menzionato ahimè, i costi per poter supportare la realizzazione di un negozio standard, perché è di questo che stiamo parlando.

Le spese fisse per aprire un negozio e mantenerlo

Utenze: riguardano le spese di sturt up per i nuovi contratti luce, telefono, acqua, internet etc…Ovviamente nel momento in cui si sottoscrive il contratto, il costo è ben definito, in seguito il costo della gestione cambia in base a quanto si usano tali utenze

Finanziamenti: se non si dispone di denaro, avviare un’attività è veramente molto difficile. Ma ci sono tantissimi istituti finanziari che danno la possibilità a chiunque di richiedere un prestito per l’acquisto dell’arredamento, della merce, etc…

Spese legali: In questo caso, tali costi vengono supportati se si richiedono concessioni, oppure possono riguardare le spese notarili per la stipulazione di una società, etc..

Quindi sommando le varie voci possiamo affermare che in linea di massima per poter aprire un negozio, il costo iniziale oscilla tra i 15000- 20000€.

Ma conviene aprire un negozio al giorno d’oggi?

Questa è la domanda che ancora oggi molte persone si pongono prima di iniziare a realizzare un negozio proprio.
Purtroppo con la crisi economica che ancora oggi attanaglia il nostro Paese, uno dei problemi più evidenti è la mancanza di lavoro. Molti decidono di partire e iniziare una propria vita all’estero altri invece decidono di aprire un’attività in proprio.

Sicuramente scegliere di aprire un negozio non è una scelta facile, ma al giorno d’oggi può risultare conveniente.

Attività redditizie per un negozio

Aprire un centro benessere può rivelarsi una scelta alquanto efficace. Proprio quando sembrano mancare i soldi, molte persone si concedono il lusso di un massaggio.

Anche l’apertura di un negozio per animali può rivelarsi una scelta alquanto avvincente. Infatti sono sempre di più le persone che decidono di ospitare in casa animali domestici, e pare che questa tendenza stia aumentando sempre di più.

Se ben studiato anche il settore dell’alimentazione ha i suoi vantaggi. Hai mai pensato di avviare un negozio in franchising che progetta distributori automatici di cibi di qualità? Questa può essere un’idea veramente efficace per potersi avviare a tutto spiano.

2 COMMENTS

  1. […] Aprire un negozio: Un’ottima idea consiste nell’investire nell’apertura di un negozio, come già vedemmo, una buona idea potrebbe essere aprire un negozio di animali, un negozio di questo genere ha anche un costo piuttosto basso rispetto ad altri. Se invece si volesse chiedere un prestito, si potrebbe decidere di aprire una gioielleria. […]

  2. […] (adsbygoogle = window.adsbygoogle || []).push({}); Chi ama gli animali potrebbe scegliere di aprire un negozio di Animali, in modo da unire utile e dilettevole, sono tante le persone che hanno deciso di fare questa scelta, tant’è che il numero di negozi di animali è aumentato nel corso degli ultimi anni. Vediamo come aprire un negozio di animali e quali sono le opzioni che abbiamo per aprirne uno, naturalmente vediamo anche quanto costa aprire un negozio. […]

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