Come aprire un negozio? Questa è la domanda che si pongono molti giovani. La necessità di saper creare un’attività in proprio, dovuta alla sempre maggior crisi del lavoro giovanile e non, è diventata una capacità di straordinaria importanza per tutti coloro che hanno una mentalità ed uno spirito imprenditoriale e idee da vendere.

Come aprire un negozio

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Come iniziare, quindi, la nostra avventura in questo mondo, aprire un negozio e realizzare quello che probabilmente è stato il sogno di molti e molte nell’infanzia? Seguiamo alcune semplici istruzioni per saperlo.

Dopo la liberalizzazione dovuta alle recenti leggi sul commercio, è possibile per chiunque aprire un negozio la cui superficie complessiva rientri nella metratura di circa 250 metri quadri, permettendoci di attrezzarlo come desideriamo, alla vendita di materiale naturalmente legale. Per aprire il nostro negozio, sarà necessario seguire la burocrazia qui riportata:

Quanto costa aprire un negozio

Il costo per aprire un negozio varia al variare di più fattori, che ora annotiamo e poi andiamo a sviluppare:
  • Franchising o negozio di proprietà
  • La città in cui lo si vuole aprire
  • Il costo dell’immobile o l’eventuale affitto
  • L’arredamento che varia al variare della tipologia del negozio
  • Gli ordini iniziali
  • Commercialista e tasse(come aprire un negozio: la procedura)
  • La grandezza del negozio(in fatto di tasse)

Meglio un Franchising o in proprio

I costi per aprire un franchising sono decisamente inferiori a quelli di un negozio in proprio. ma il ricavo è altrettanto inferiore, almeno potenzialmente. Di conseguenza, è preferibile aprire un negozio in proprio se si hanno le disponibilità economiche adeguate per poterlo fare, altrimenti conviene di più il Franchising, 

Quanto costa il franchising: Il prezzo varia al variare dell’attività, e i requisiti non sono molti, solitamente con meno di 20.000 ce la si cava e si può aprire un’attività.
Quanto costa un negozio in proprio: I costi qui salgono vertiginosamente, ma è praticamente impossibile fare una stima perché come detto i fattori sono tanti. Certamente, è quasi impossibile che venga a costare meno di 40.000 euro, solo per poter aprire e iniziare a vendere.

In che città conviene aprire un negozio

Se siete di una piccola città i costi saranno sicuramente inferiori, così come la concorrenza ma anche il bacino della clientela. Affittare un negozio a Roma può arrivare a costare anche 3000€ al mese, se di media grandezza, mentre affittare un locale a Certaldo per uso commerciale difficilmente verrà a costare più di 700 euro al mese, dovrebbe essere enorme. Bisogna, quindi, riuscire a trovare l’equilibrio perfetto tra il costo dell’affitto e il bacino d’utenza a cui si rivolge.

Quanto costa arredare un negozio

Anche qui varia molto al variare della tipologia del negozio. Un negozio di scarpe avrà un arredamento blando o del tutto assente(oltre agli scaffali), di conseguenza verrà a costare poco. Mentre, invece l’arredamento di un negozio di parrucchiere verrà a costare decisamente di più, se si tratta di un negozio di lusso e molto grande.

Quanto costa la merce all’ingrosso

Inevitabilmente dovrai fare i tuoi acquisti all’ingrosso, sappi che mediamente la merce ti verrà a costare ad un prezzo che sarà la metà o due terzi del prezzo a cui poi la venderai.

Come aprire un negozio: La procedura


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Inviare una comunicazione al sindaco, in assenza della legge che richiedeva la presenza di una licenza per negozi di una certa entità. E’ inoltre necessario che l’esercente sia in possesso di alcuni requisiti soggettivi previsti per legge, che richiede che si astenga dall’attività commerciale chi è stato sotto condanna penale oppure chi è stato dichiarato fallito o sottoposto a misure restrittive di prevenzione.

Altre burocrazie amministrative comuni a qualsiasi attività commerciale riguardano l’iscrizione alla Camera di Commercio competente del proprio paese o città, che è possibile effettuare telematicamente indicando gli estremi del titolare, la tipologia di attività esercitata, l’ubicazione, la presenza di permessi pregressi e l’iscrizione dell’imprenditore ad albi ed elenchi professionali. Segue poi la comunicazione della propria posizione INPS e la richiesta della partita IVA presso l’Agenzia delle Entrate del proprio territorio, operazione da effettuare online o con l’aiuto di un commercialista che si preoccuperà di inviare la nostra documentazione al posto nostro.

E’ importante ricordare di comunicare a tutti gli enti contemplati la data effettiva e precisa di inizio della nostra attività, Nel caso in cui si desideri operare, col proprio negozio, nel settore alimentare, è inoltre necessaria una certificazione HACCP, che ci offrirà la sicurezza necessaria per tutti gli operatori alimentari in materia di prassi igienica. La certificazione si consegue tramite diversi corsi per responsabili di industria alimentare o addetti, ed i test, con i risultati relativi verranno rlasciati dall’autorità competente.

Altri adempimenti dipendono dalla tipologia di attività e naturalmente dalla forma giuridica prescelta, se società individuale oppure di persone. Per quanto riguarda i passi necessari, è necessario semplicemente comunicare al nostro comune di residenza l’inizio di attività e l’invio in via telematica della documentazione SCIA (Segnalazione certificata di inizio di attività), facilmente effettuabile presso il Comune. Altre specifiche sono da rilevare inoltre riguardo l’edificio che sarà la base effettiva della nostra attività: le eventuali informazioni relative al contratto di locazione andranno riportate al comune di residenza in forma modulare; gli ulteriori moduli necessari alla Camera di Commercio sono infine reperibili presso i relativi uffici.

Teniamo inoltre conto che, una volta completata la burocrazia necessaria all’apertura del nostro negozio, è necessario ricordare che l’attività commerciale può attualmente essere esercitata in un orario compreso tra le ore sette e le 22 dello stesso giorno. Al momento, non sono previste necessarie autorizzazioni di requisito professionale per l’esercizio dell’attività commerciale, ed un considerevole vantaggio proviene inoltre dall’eliminazione delle “distanze minime” tra più attività commerciali della stessa tipologia: ciò significa che potremo entrare in diretta concorrenza con, ad esempio, un altro negozio di gadget per giovani situato nella medesima via.

Sono inoltre da tenere in considerazione le norme più ampie e permissive nei confronti delle tipologie di prodotti offribili dal proprio negozio, e le vendite promozionali per catturare ulteriore clientela potranno essere effettuate quando desideriamo, tenendo però a mente che i saldi stagionali devono rimanere ancora relegati a precise date, di norma non decidibili dal commerciante in sé.

Dove aprire un negozio

Prenderemo poi in considerazione l’ubicazione del negozio, possibilmente presso il centro città o aree frequentate da traffico, eventualmente stipulando un contratto di locazione. E’inoltre utile, in questa prima fase, farsi aiutare da un commercialista di fiducia per delineare un proprio business plan e comprendere la quantità di personale necessaria, l’ammontare degli importi di luce e telefono, l’assicurazione e i costi di marketing per pubblicità e spese ricorrenti per attività promozionali. E’ inoltre necessaria l’autorizzazione della ASL competente, soprattutto nel caso in cui il negozio in questione contempli la compravendita di generi alimentari.

Abbiamo quindi dato un’ampia panoramica e risposto alle più comuni domande sui passi necessari per l’apertura del nostro negozio dei sogni. Di certo scegliere una buona location ed offrire quanti più prodotti si hanno a disposizione rappresentano un’ottima combinazione per catturare la nostra clientela, perciò non lasciamoci sfuggire l’occasione e apriamo la nostra attività.

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