Il Decadentismo un movimento letterario che nasce in Francia, e da lì si diffonde in tutta Europa, tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo. Esso nasce sostanzialmente come critica al pensiero Positivista, che riponeva nella scienza e nel progresso scientifico l’unica ancora di salvezza del mondo.
Il Positivismo, però, già in origine presentava parecchie contraddizioni, perché i Positivisti spiegavano qualsiasi cosa in termini scientifici, anche ciò che con termini scientifici non si può spiegare come le arti, la letteratura e la filosofia (del resto, uno dei più beceri prodotti del Positivismo è il razzismo, che prendendo spunto dalle teorie di Darwin divide gli esseri umani in razze inferiori e superiori).
È proprio in contraddizione a tutto ciò che nasce il Decadentismo, di cui ora vi forniremo un riassunto.
Il Decadentismo Riassunto
La denominazione “Decadentismo” deriva da “Decadente”. All’inizio, questo termine viene usato con una connotazione negativa: è infatti associato a una frangia di giovani poeti con tendenze sovversive e anticonformiste le cui idee e stile di vita entravano in forte contrapposizione e destavano scandalo per la società francese del tempo, borghese e fortemente impregnata dal Positivismo di cui abbiamo accennato sopra. Successivamente, il termine indicherà un nuovo modo di concepire la vita e l’esistenza attraverso l’esplorazione delle emozioni, delle ansie e delle perplessità che sconvolgono l’uomo. In un certo senso i decadenti erano molto vicini al Romanticismo, il movimento nato in Germania circa un secolo prima.
Caratteri principali del Decadentismo
- Esasperazione dell’individualismo: questo punto si manifesta di due aspetti: come esaltazione dell’individuo eccezionale, come direbbe Nietzsche il Superuomo, che è diverso dalla massa degli uomini comuni; o come sofferenza per l’incapacità degli uomini di comunicare
- Mancanza di fiducia nella ragione: il concetto di ragione, cardine del razionalismo positivistico viene decisamente ripudiato e, come avviene per il Romanticismo, viene invece esaltata la dimensione irrazionale o, come direbbe Nietzsche, dionisiaca.
- Isolamento dalla società: l’eroe decadente è fortemente individualista, è un Superuomo o non riesce a comunicare con gli altri uomini, quindi vive isolato dalla società e non si impegna né socialmente né politicamente.
- Evasione dalla realtà: i decadenti cercano in qualsiasi modo di abbandonare la realtà in cui vivono, considerata volgare, vengono esaltate la Bellezza e l’Infanzia viene considerata come l’età magica dell’esistenza. I decadenti sono alla constante ricerca di nuove esperienze, esclusive e privilegiate.
- Senso di angoscia e di solitudine: i decadenti vivono in un costante stato d’animo caratterizzato dalla noia e dal senso del vuoto e del nulla.
Verificata quindi l’impossibilità di conoscere la realtà attraverso l’indagine scientifica, i decadenti sostenevano che la poesia fosse l’unico strumento per comprendere i meccanismi e i significati profondi delle cose. Essa diventa così la più alta forma di conoscenza, capace di far venire a galla le sensazioni più profonde dell’animo umano. Abbondano simboli, analogie, suoni suggestivi e le parole si trasformano in musica. Il linguaggio è vago, oscuro, misterioso e quasi incomprensibile e i versi vengono liberati dalla metrica per sperimentare sempre nuove forme di espressione.
Il Decadentismo in Italia
I principali autori del Decadentismo Italiano sono, oltre al già citato D’Annunzio, il poeta Giovanni Pascoli, i romanziere Italo Svevo (pseudonimo di Ettore Schmidt) e Antonio Fogazzaro, il drammaturgo siciliano e premio nobel Luigi Pirandello.
[…] bene anche col fascismo) Letteratura Francese: collegandovi a D’Annunzio, potete portare il decadentismo francese Letteratura Spagnola: Federico García Lorca, un poeta fatto uccidere dalla dittatura Franchista. […]