Luigi Pirandello è stato uno dei più grandi scrittori e poeti italiani, oltre che un drammaturgo eccezionale. A coronare la sua gloriosa carriera ci ha pensato il Premio Nobel per la letteratura del 1934, il quale gli fu assegnato due anni prima che morisse in quel di Roma, a causa di una polmonite che andò a peggiorare la sua salute già precaria a causa di problemi al cuore che l’avevano colpito non molto tempo prima di quella polmonite.

Luigi Pirandello riassunto

Vita e formazione

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Luigi Pirandello nasce a Girgenti (Agrigento) nel 1867 da una famiglia agiata, suo padre è amministratore e direttore di una miniera di Zolfo. Dopo aver frequentato le università di Palermo e Roma, si trasferisce a Bonn, in Germania, dove consegue la laurea. Tornato in Italia nel 1892, si stabilisce a Roma, dove trascorrerà gran parte della sua vita collaborando con vari periodici e insegnando Letteratura presso l’Istituto Nazionale del Magistero. Nel 1903 una sciagura mineraria riduce in miseria la famiglia e questo evento costituirà per lo scrittore una vera e propria tragedia familiare, in grado di influenzare la sua vita e le sue opere.

Sviluppa anche l’interesse per il teatro, che lo porterà anche al successo internazionale. Continuerà a scrivere anche durante gli anni della Grande Guerra, vissuti drammaticamente per la perdita della madre e la partenza dei figli per il fronte.
Nel 1924 aderisce al partito Fascista, ma ben presto se ne dissocia. L’anno seguente fonda il “Teatro d’Arte di Roma”, dando vita a una propria compagnia teatrale.
Nel 1934  gli viene conferito il premio Nobel per la letteratura
Muore a Roma nel 1936.

Opere

Novelle per una anno” costituisce una raccolta di racconti scritti e pubblicati in epoche diverse di cui alcuni forniscono l’argomento a molte sue opere teatrali.

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Tra i romanzi ricordiamo Il Fu Mattia Pascal (1904), il primo e vero capolavoro dell’autore, è una storia al limite del fantastico in cui non mancano situazioni comiche e tragiche. Mattia Pascal è il custode di una biblioteca, marito di una moglie che non ama e che non lo ama e oppresso dai debiti. Un giorno, dopo una lite con la suocera, Mattia si ritrova a Montecarlo con 500 lire in tasca e grazie alla fortuna, riesce a moltiplicarle e a diventare ricco. Mentre ritorna a casa, legge su un giornale la notizia della sua morte, o meglio della morte di uno che gli assomigliava molto e che la moglie e la suocera avevano eliminato credendo fosse lui.
Ma ciò è proprio quello che Mattia vuole. Finalmente può ricrearsi una seconda vita con la fortuna che ha in tasca. Durante uno dei suo viaggi, incontra Adriana, una donna semplice e pura d’animo. Mattia è intenzionato a sposarla, ma è ancora  costretto a fuggire di nuovo perché la sua condizione di “morto” non gli  consente il matrimonio. Inscena allora un altro suicidio e fugge verso Miragno, la sua vecchia città. Qui scopre che la moglie si è risposata con un compagno benestante, e nessuno lo riconosce fino a quando non rivela la sua identità. Si rende conto però che, rivelandosi, spezzerebbe una nuova famiglia a lui estranea. Non riuscendo più a riconquistare quello che aveva perso, non gli resta altra consolazione che contemplare la “sua” lapide.

 “Uno, nessuno e centomila” (1926), un romanzo psicologico in cui lo scrittore affronta il tema esistenziale della solitudine e dell’incomunicabilità umana, simile per certi versi al Fu Mattia Pascal. 

Tra le opere teatrali: Il Berretto a Sonagli, Così è (Se vi pare), Pensaci Giacomino, Sei personaggi in cerca d’autore, Il Giuoco delle Parti, Enrico IV.

Temi di Pirandello

Come scuola letteraria, Pirandello si può collocare tra i Decadenti. Al centro dell’opera pirandelliana c’è l’analisi dell’animo umano. Ogni uomo, per l’autore, è come chiuso in un ruolo, recita una parte che si è assunto con le proprie abitudini, il proprio lavoro o gli è stato in qualche modo imposta dalla società. In pratica, ogni individuo non è che la maschera di se stesso, sotto la quale si nasconde e che lo costringe a negare la propria vera personalità. Da questo dramma nascono situazioni assurde e paradossali, come per esempio accade a Mattia Pascal, che l’autore descrive con acuto pessimismo ma anche con una punta di umorismo.

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