Gabriele D’annunzio è stato un poeta magnifico, ma soprattutto un uomo eccezionale, oltre a guadagnarsi l’appellativo di “Vate“; si è guadagnato anche quello di “poeta guerriero“. Egli è uno dei personaggi più affascinanti e controversi della storia della letteratura italiana, in special modo del 900. Possiamo sostenere oltre ogni ragionevole dubbio che D’annunzio sia stato uno dei principali esponenti del Decadentismo italiano, se non addirittura l’esponente di maggior spicco.
Vita e Formazione di D’Annunzio
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D’Annunzio nasce a Pescara nel 1863 da una famiglia della media borghesia. Studia presso il prestigiosissimo collegio Cicognini di Prato, quindi si trasferisce a Roma per iscriversi alla facoltà di lettere. Mentre si trova a Roma, D’Annunzio frequenta i salotti più alla moda e vive una vita frenetica, ricca di amori e in cui non mancano avventure di ogni tipo; inizia a collaborare con diversi periodici della Capitale e in breve tempo diventa una figura di spicco della vita culturale e mondana romana.
Opere di D’annunzio
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Tra i romanzi ricordiamo Il Piacere (1889), primo romanzo da lui pubblicato, che è l’autobiografia spirituale dell’autore, e possiamo anche dire il manifesto del Decadentismo Italiano; L’Innocente (1892), confessione di un delitto, esposta in prima persona dal protagonista; Il Trionfo della Morte (1894), romanzo psicologico in cui si preannuncia la celebrazione del Superuomo, uno dei principali caratteri del Decadentismo.