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È stato il primo libro a essere stampato, è il più grande best-seller della letteratura mondiale di tutti i tempi, ogni anno, miliardi di persone nel mondo lo leggono o ne hanno a che fare. Di che libro stiamo parlando? Ma della Bibbia, il libro sacro dei Cristiani e degli Ebrei.

Uno ci può credere o no, può essere praticante o no, ma resta il fatto che la Bibbia è veramente uno dei più bei libri mai scritti, forse il più bello al mondo. Dentro c’è di tutto: racconti fantastici/allegorici, storia (tutti i cosiddetti libri storici), guerre, filosofia (il libro del Qoelet o della Sapienza), poesie d’amore (il Cantico dei Cantici), racconti apocalittici (la parola “apocalittico” si riferisce proprio alla Bibbia e al suo libro che porta il titolo di “Apocalisse)…insomma, ce n’è per tutti i gusti e per tutti i generi.
Ma chi ha scritto la Bibbia? Lo vedremo in questo articolo.
Chi ha scritto la bibbia

Chi ha scritto la Bibbia?

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È molto difficile dire chi ha scritto la Bibbia, anzi, è impossibile: la Bibbia, infatti, non è stata composta da un unico autore, sarebbe difficile anche solo da immaginare. Se fate questa domanda a un credente, egli vi dirà che l’autore della Bibbia è Dio stesso (o YHWH, nel caso degli Ebrei), il quale, in pratica, nei secoli dei secoli avrebbe dettato ai Profeti o ad altri autori umani i vari libri che la compongono. Questa tesi, sebbene abbia un senso per i credenti, analizzata da un punto di vista storico risulta essere forzata, anche perché è impossibile concepire anche solo l’idea che una sola persona abbia composto 73 libri, ognuno, salvo rare eccezioni, diversissimo dall’altro. Di alcuni di questi libri conosciamo gli autori, di altri li possiamo supporre, di altri ancora è impossibile identificarli. Nelle righe seguenti, utilizzando le fonti che abbiamo a disposizione, cercheremo di dare una risposta a questa domanda, ovvero cercheremo di dirvi chi ha scritto la Bibbia. Ci occuperemo prima dell’Antico Testamento e poi del Nuovo

Chi ha scritto l’Antico Testamento?

Antico testamento

L’Antico Testamento è la parte più antica della Bibbia, oltre a essere la parte sacra agli Ebrei. Consta di 46 libri, divisi, secondo la tradizione cristiana, in 4 categorie: Pentateuco (i primi cinque libri, che raccontano le origini del Popolo Ebraico dalla creazione del mondo alla riconquista della Terra Promessa a opera di Giosuè e che contengono i fondamenti della legge ebraica), Libri Storici (La storia del Popolo Ebraico da Giosuè al periodo dei Maccabei, quindi all’età ellenistica), i cosiddetti “libri sapienziali” (che contengono la “sapienza” e la filosofia ebraica, oltre ad altri scritti come i Salmi che sono principalmente preghiere) e i libri Profetici, divisi in profeti maggiori e profeti minori (le profezie sulla venuta del Messia e tutto il resto.

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Sul Pentateuco, chi siano gli autori è un mistero, o meglio, sono frutto di una tradizione orale di secoli e secoli e sono stati trasferiti in forma scritta soltanto intorno al V secolo a.C. da anonimi autori giudaici. Per fare un paragone: si dice, convenzionalmente, che l’autore dei poemi epici greci dell’Iliade e dell’Odissea sia stato Omero. Noi sappiamo (e abbiamo avuto anche l’occasione di raccontarvelo nei riassunti dedicati), che l’Iliade e l’Odissea sono il risultato di circa 400 anni di tradizione di racconti orali e che poi, verso l’VIII secolo a.C., uno di questi cantori che giravano di corte in corte a raccontare queste storie, avrebbe avuto l’idea di riorganizzare la struttura dei poemi. Per quanto riguarda la Bibbia, soprattutto per quanto riguarda i primissimi libri (il cosiddetto Pentateuco, ma in particolare la Genesi e l’Esodo), si può supporre che sia avvenuta la stessa cosa. Anche per quanto riguarda i libri storici vale la stessa ipotesi fatta per il Pentateuco, anche se questi probabilmente si basano su appunti di cronisti e scribi vissuti nei periodi raccontati.

Anche i Libri Profetici sono stati redatti definitivamente da anonimi autori giudaici del V secolo a.C, che hanno trascritto le parole di “profeti” vissuti più o meno nel periodo che va dalla morte del re Salomone (circa 931 a.C.) fino al 480-460 a.C.. I libri di alcuni profeti minori sono stati redatti anche successivamente, intorno al III secolo a.C. Per quanto riguarda i libri cosiddetti sapienziali vale sostanzialmente lo stesso discorso, anche se però di alcuni conosciamo gli autori: per esempio, molti salmi e il Cantico dei Cantici sono attribuiti al Re Davide, alcuni al re Salomone; il libro del Siracide è stato scritto intorno al 180 a.C. da un certo Yehoshua ben Sira, tradotto in Gesù o Giosuè Siracide (figlio di Sirach) ed è, detto per inciso, l’unico libro dell’Antico Testamento del quale si può identificare l’autore con certezza quasi assoluta

Chi ha scritto il nuovo testamento?

Il Nuovo Testamento è la Bibbia cristiana. È composto di 27 libri così divisi: vangeli (quattro: Matteo, Marco, Luca e Giovanni), Atti degli Apostoli (la storia della comunità cristiana dalla morte di Gesù Cristo fino alla morte di Pietro e Paolo), le 14 lettere apostoliche, le 7 lettere cattoliche e un libro profetico, l’Apocalisse.  A differenza dell’Antico Testamento, i 27 libri del Nuovo Testamento sono stati scritti in epoca relativamente recente (si stima a partire dal 55 al 125 d.C.) e sono stati prodotti subito in forma scritta, quindi ne conosciamo gli autori.

Per quanto riguarda i quattro vangeli, gli autori sono effettivamente quelli che la tradizione cattolica chiama Evangelisti, ovvero Levi (detto Matteo), Giovanni (detto Marco), Luca e Giovanni figlio di Zebedeo. Di questi, due (Matteo e Giovanni) erano apostoli e hanno avuto la possibilità di ascoltare direttamente gli insegnamenti di Gesù; gli altri due (Luca e Marco) erano dei discepoli degli apostoli Pietro e Paolo. Di Luca sono anche gli Atti degli Apostoli.

Le lettere apostoliche, anche dette lettere di Paolo, sono state scritte da Paolo di Tarso, il futuro san Paolo, e sono indirizzate alle varie comunità cristiane o a suoi amici o discepoli. Paolo di Tarso è stato uno dei più grandi diffusori del Cristianesimo e le sue lettere sono servite proprio a questo scopo, a diffondere il Cristianesimo nel mondo. Non per niente, Paolo viene identificato con l’appellativo di “Apostolo delle Genti.

Le lettere cattoliche, invece, a differenza di quelle di Paolo che erano indirizzate a tutti i cristiani e non solo a determinati destinatari. ‘Cattolico’, infatti, ha proprio il significato di universale. Queste lettere sono sette e tradizionalmente sono attribuite agli apostoli Pietro, Giovanni (l’evangelista), Giacomo e Giuda. Sull’identità degli ultimi due, però, i filologi e i biblisti ancora dibattono: con ogni probabilità, si tratterebbe di coloro che la tradizione identifica come “fratelli di Gesù”, dei parenti del Cristo che qualcuno sostiene essere proprio fratelli biologici del Cristo, o fratellastri, ma questa non è una questione che affronteremo in questa sede.

L’ultimi libro della Bibbia, l’Apocalisse, è tradizionalmente attribuito all’evangelista Giovanni, il quale secondo la tradizione avrebbe ricevuto da Dio la visione della fine del mondo e del giudizio universale.

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