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In questo articolo affronteremo un importante periodo storico, culturale ed artistico denominato Belle Époque, che più precisamente si può racchiudere entro gli anni 1871 e 1914 (inizio Prima Guerra mondiale). Protagonista è la potente classe sociale dell’alta borghesia. I lavoratori e le loro famiglie, invece, vivevano tempi dure; per la loro sopravvivenza molti si avvicinarono a movimenti sindacali per migliorare la propria situazione.
In questo periodo storico, va sottolineato inoltre l’affermarsi dell’Imperialismo, che si identifica come “nuovo colonialismo”, durante il quale i governi cercano di affermarsi sfruttando altri Paesi dal punto di vista economico.
Ma andiamo più approfonditamente a comprendere l’importanza di questo grande periodo storico.

Belle Epoque riassunto

Europa e Stati Uniti nella seconda metà dell’Ottocento

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In questo periodo sorsero dei contrasti tra le potenze che sarebbero sfociati in un secondo momento nelle forti tensioni che caratterizzarono la prima parte del Novecento. Insieme all’Italia, sullo scenario europeo si affacciò per la primissima volta la Germania, che, raggiunta l’unificazione per iniziativa della Prussia, fu protagonista di una notevole crescita industriale e militare. 
In Francia invece, si affermò fino al 1870 il Secondo Impero di Napoleone III, dopo essere stato travolto dalla Prussia nella Guerra franco-prussiana.
L’Inghilterra dal 1870 fu spodestata trono di prima potenza del mondo.
In Russia, in seguito alla sconfitta nella Guerra di Crimea del 1855, fu assunta una condotta politica di chiusura, ma  nonostante ciò, si verificarono alcuni importanti cambiamenti.
Ben più complessa fu la situazione negli Stati Uniti, dove scoppiò una guerra civile tra i popoli del nord “industriale” e quelli del sud “agricolo”.

I Movimenti Socialisti

Per tutto il XIX secolo, gli operai, sottoposti a estenuanti orari di lavoro in cambio di miseri salari, di fronte all’assoluta mancanza di qualsiasi difesa della manodopera più debole (donne e bambini), rivendicarono forti esigenze di rinnovamento. Mentre alcuni lavoratori andavano formando piccolo gruppi rivoltosi, alcuni intellettuali elaborarono nuove teorie sulla gestione del lavoro per migliorare i rapporti tra i vari ceti sociali. Nacquero così dottrine egualitaristiche, da cui poi successivamente sarebbe nato il socialismo, corrente di pensiero che proponeva l’affermazione di un sistema economico, sociale e politico in cui prevalessero gli interessi della comunità sulle aspettative dei singoli. I più grandi esponenti di questo nuovo movimento sviluppatosi in Europa furono Karl Marx e Friedrich Engels.

L’espansione coloniale

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Solo gli Stati economicamente e politicamente più avanzati (Inghilterra, Francia e Olanda), reputarono di poter trarre numerosi vantaggi dal rafforzamento del controllo nei territori già in possesso, ma in particolar modo da nuove conquiste. Tuttavia l’affermarsi del liberismo (dottrina che sostiene il libero scambio tra Stati) rendeva le colonie più un peso che un vantaggio.
La Grande depressione (1870-1896) e il nazionalismo, fomentarono una continua conquista di colonie, soprattutto in Africa. A contendersele, oltre le grandi potenze come la Francia e l’Inghilterra, furono anche la Germania, l’Italia, il Belgio, i Paesi Bassi e gli USA: prese così avvio, come detto poc’anzi, l’epoca dell’Imperialismo.
In questo secolo le esplorazioni si erano concentrate per lo più sull’Africa e sulle zone tropicali del mondo. Le regioni polari fino a quel momento rimasero inesplorate, ma nel giro di poco tempo si scatenò una vera e propria corsa ai due Poli.

La seconda rivoluzione industriale: la società

Con Seconda Rivoluzione Industriale intendiamo quel complesso di trasformazioni determinate nel mondo dell’industria grazie a straordinarie invenzioni.
Tali invenzioni furono tali da condurre l’economia capitalistica fuori da una profonda crisi, la Grande depressione.
Questa rivoluzione si diffuse in regione europee che fino a poco tempo prima avevano conosciuto solo un limitato sviluppo economico (in primis l’Italia). Inoltre continuava ad approfondirsi il contrasto tra borghesia industriale e proletariato.

Il mondo alla vigilia della prima guerra mondiale

All’inizio del XX secolo la politica imperialistica delle grandi potenze e le nuove rivendicazioni fomentarono le tensioni in Europa, Asia ed Africa. Le conquiste coloniali, l’espansione industriale e il forte potere dei gruppi capitalistici caratterizzarono una corsa agli armamenti che interessò contemporaneamente molti Paesi ormai già industrializzati.
Un ruolo importante fu ricoperto dalla Germania. dall’Inghilterra e dalla Francia. I contrasti che videro coinvolti queste tre grandi potenze si risolsero con il successo di Parigi e Londra e con la disfatta di Berlino: a causa delle numerose sconfitte, la classe dirigente tedesca si sentiva quindi isolata dalla società.

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