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Il capitolo 27 dei Promessi sposi è un po’ particolare poiché prosegue in modo abbastanza diretto la narrazione interrotta alla fine del capitolo 26, anche se all’inizio di questo capitolo è presente una digressione sulla guerra di successione a Mantova e nel Monferrato che spezza il racconto.

Questo tuttavia non è l’unico excursus del capitolo poiché verso la fine del racconto Manzoni interrompe nuovamente la narrazione per descrivere meglio il personaggio di don Ferrante che è uno dei personaggi secondari del racconto, in quanto ha una parte molto limitata nell’opera di Manzoni.
Qui in seguito trovate il riassunto degli eventi del capitolo 27 dei Promessi sposi.
Vi ricordiamo, se ce ne fosse bisogno, che potete consultare tutti gli altri capitoli, in quanto sono tutti riassunti all’interno del sito che ora state visitando.

Riassunto capitolo 27 Promessi Sposi

Eventi capitolo 27 Promessi Sposi

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Il capitolo 27 dei Promessi sposi inizia appunto con la digressione sulle guerre di successione che stanno combattendo nei ducati di Mantova e del Monferrato, entrambi sotto il dominio dei Gonzaga; infatti dopo la morte di Vincenzo II Gonzaga si era scatenata una lotta tra la Francia, che voleva porre al potere Carlo di Nevers, e la Spagna, sostenuta dall’Impero germanico, che proponeva Ferrante Gonzaga a Mantova e Carlo Emanuele I di Savoia per il Monferrato.

Della situazione ne approfittò don Gonzalo, governatore di Milano, che provò invano a conquistare Casale; proprio mentre era impegnato nell’assedio di Casale, gli giunse la notizia dei tumulti di Milano e della fuga di Renzo nella Repubblica di Venezia.
Il governatore accusò gli avversari di proteggere un ricercato e la Repubblica, per dargli il “contentino” fece delle ricerche nel paese di Bortolo, senza alcun risultato; per fortuna di Renzo però poi nessuna delle due parti se ne interessò più.

Renzo dal canto suo soffre per la mancanza di notizie di Lucia e Agnese; finalmente un giorno riceve una lettera e da quel momento cercano sempre di mantenersi in contatto.
In seguito poi Renzo riceverà una lettera, contenente 50 scudi d’oro, la quale diceva che Lucia aveva fatto voto alla Vergine Maria e per questo non poteva più sposarlo; il promesso sposo si infuria per la notizia, pensando che la Madonna serva per aiutare i poveri, non per ostacolarli.
Intanto Lucia, nella casa della donna Prassede dove è ospite, continua a pensare a Renzo, nonostante cercasse di dimenticarlo; anche l’aiuto della signora, madre di cinque figli (dei quali tre in monastero e due sposati), non le giova molto.

E qui comincia l’excursus su don Ferrante, uomo che a cui non piaceva “né di comandare né di ubbidire” e che passava la maggior parte del tempo nel suo studio chino su libri da lui scelti, che erano poco meno di trecento e trattavano soprattutto di astrologia, filosofia, magia, stregoneria, politica, storia e scienze naturali: insomma aveva un sapere molto esteso e vario.
Finita la digressione Manzoni torna alla narrazione e chiude il capitolo parlando della discesa dei Lanzichenecchi in Italia, che travolse la popolazione “come un turbine vasto”.

Personaggi capitolo 27 dei Promessi Sposi

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Il capitolo 27 dei Promessi sposi è animato da diversi personaggi che abbiamo già incontrato durante gli scorsi capitoli: è il caso di Renzo, Lucia, Agnese, donna Prassede e il marito don Ferrante.

Questi ultimi due personaggi vengono però presentati meglio in questo capitolo: infatti la donna sembra avere una personalità dispotica e decisa, alla quale si sottrae solo il marito, descritto da Manzoni come una persona estremamente dotta, letterata e fissata sulle sue idee.
Nel capitolo 27 dei Promessi sposi vi è anche la presentazione, seppur molto breve e approssimativa, del governatore dello Stato di Milano, don Gonzalo.

Commento capitolo 27 Promessi Sposi

Il capitolo 27 dei Promessi sposi è caratterizzato da diversi aspetti:

  •  La digressione fatta da Manzoni all’inizio del capitolo, che fa un po’ il punto sulla situazione storica nella quale si stanno sviluppando le vicende narrate.
  • Il tema dell’analfabetismo: infatti Renzo e Agnese, nella loro corrispondenza postale, si servono di due scrivani per rispondersi alle lettere.
  • Questo aspetto era grave quanto purtroppo diffusa nell’Italia del ‘600; in contrapposizione a ciò Manzoni descrive l’incredibile cultura letteraria del nobile don Ferrante, facendo emergere l’enorme differenza tra il ceto aristocratico e quello popolare e il fatto che la cultura a quell’epoca era una “cosa per ricchi”.
  • infine si delinea sempre più il contrasto interiore tra la donna Prassede e Lucia, con la prima che diventa quasi una torturatrice inconsapevole di Lucia, la quale però grazie alla sua grande dignità e fermezza di spirito si difende.
Questo era il riassunto del capitolo 27 dei Promessi sposi: se aveste dei dubbi commentate il post e vi risponderò.

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