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L’impero babilonese nacque tra il XIX e il XVIII secolo a.C. in Mesopotamia, nella zona precedentemente occupata da Assiri prima e Accadi poi, protagonisti di quest’area furono anche i Sumeri. Da molti definito impero perché effettivamente raggiunse dimensioni notevoli; infatti, durante la sua massima espansione, raggiunta sotto il regno di Hammurabi, comprendeva Persepoli, Ectabana, Biblo e Eridu, oltre le numerose città della Mesopotamia.
Il nome “babilonese” deriva dalla città di Babilonia, la splendida capitale di questo impero che raggiunse in questo periodo il suo massimo splendore, probabilmente solo durante l’impero di Alessandro Magno ritornò a questi livelli di bellezza.
Babilonia fu fondata dagli Amorrei e prese il posto di Accad, che era stata capitale dell’impero appunto accadico.

I Babilonesi

Storia dei Babilonesi: Riassunto

Come ho detto prima la figura più importante della storia babilonese fu Hammurabi, che prese il potere a Babilonia nel 1792 a.C. e lo tenne per circa quarant’anni.


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Questo re babilonese, portò numerose e importantissime riforme nella società babilonese, da punto di vista economico, sociale e legislativo; il simbolo di questa riforma fu sicuramente il codice di Hammurabi, un insieme di leggi riguardanti diversi aspetti della vita quotidiana che furono incise su una stele nel XVIII secolo a.C.
Sul codice furono scritte ben 282 sentenze che tra l’altro esaltavano la figura del re a discapito della casta sacerdotale e delle sue famiglie.
Secondo Hammurabi il potere di un re doveva essere diviso in tre parti: il potere legislativo, ovvero quello di poter decidere e scrivere le leggi, il potere esecutivo, grazie al quale poteva applicare queste leggi e il potere giudiziario, secondo il quale aveva il diritto e dovere di punire chiunque andasse contro le leggi. Insomma, i Babilonesi hanno creato la struttura della nostra società dal punto di vista dei poteri.

Questa riforma, nonostante sia stata pensata quasi quattromila anni fa, è tuttora di estrema attualità, poiché riassume praticamente il potere che hanno oggi i vari capi di Stato.
Anche il fatto di avere un codice di leggi scritte babilonesi era un traguardo importante soprattutto per i ceti più deboli, che si videro riconoscere una parità di diritto almeno sociale; infatti tutti i cittadini dovevano contribuire alla società, ognuno con le sue possibilità.
Nonostante ciò le disparità erano ancora presenti nella società: in caso di reato, la pena dipendeva molto, oltre all’entità del reato, anche in base alla classe sociale.
Nel codice vigeva la famosa legge del taglione, quella dell’occhio per occhio, dente per dente: se un uomo recideva l’orecchio ad un altro, gli veniva reciso un orecchio, e via dicendo. c’era però, come su scritto, una differenza tra le classi sociale: se infatti se un libero uccideva un libero era condannato a morte, mentre se uccideva uno schiavo doveva solamente pagare il suo prezzo al padrone.

La società babilonese

La società babilonese era suddivisa in tre classi sociali: in ordine decrescente d’importanza:

  • liberi
  • semiliberi 
  • schiavi.

I liberi erano coloro che avevano dei possedimenti terrieri, ovvero i proprietari agricoli, i sacerdoti, gli amministratori e i funzionari.
I semiliberi, non possedendo alcun appezzamento di terra, dipendevano dai liberi, però avevano comunque una certa libertà personale e sociale.
Gli schiavi erano invece composti soprattutto da persone gravemente indebitate e da prigionieri di guerra, che erano in costante aumento grazie alle numerose operazioni di guerra ordinate da Hammurabi, che espansero il regno e portarono appunto un gran numero di schiavi.

L’economia babilonese

Infine l’economia: sotto il regno di Hammurabi, le città babilonesi, in particolare la capitale Babilonia, conobbero un periodo di floridezza economica; infatti erano molto fiorenti sia le attività commerciali che quelle artigianali.

Babilonia era anche un cruciale crocevia per tutte le merci che da Oriente viaggiavano a Occidente e viceversa e ciò fece lievitare enormemente la sua importanza e la sua ricchezza.
Inoltre Babilonia fu anche famosissima per i suoi giardini pensili, innaffiati grazie ad un complesso sistema di irrigazione verticale, che sono anche tra le sette meraviglie del mondo antico.

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