Traccia del tema: Di la tua sulla fame nel mondo analizzando il fenomeno e esponendo quelle che secondo te possono essere le soluzioni al problema.

Tema sulla fame nel mondo: svolgimento

Tema sulla fame nel mondo
Purtroppo nonostante siamo nel 2015 c’è ancora la fame nel mondo, ed è impensabile riuscire ad aiutare i paesi dell’Africa Sub-Sahariana(Africa Nera, per intenderci) e alcuni paesi asiatici anch’essi estremamente poveri se prima non riusciamo a risolvere i problemi di povertà in Italia
Per secoli noi Occidentali abbiamo sfruttato i paesi africani e i paesi asiatici per prenderne le risorse con le quali ci siamo assicurati uno stato di benessere superiore a quello che normalmente ci potremmo permettere. La cosa più sensata da fare consisterebbe nell’aiutare i paesi del terzo mondo ad emergere dando loro industrie e soprattutto le conoscenze per poter creare una società degna di questo nome, ma per arrivare a questo bisogna partire dal basso, ovvero dalla cosa più importante di tutte: l’istruzione, la scuola. Si, perché se non si istruiscono quelle persone, non usciranno mai dallo stato di schiavitù nel quale si trovano oggi. Questo non significa insegnare loro le lingue, la matematica… ma dargli le fondamenta di una società civile, perché è inutile negarlo molti popoli vivono come i loro avi di 500 anni fa, con le stesse usanze assurde e le stesse credenze, e dove vi è ignoranza vi è corruzione, se non si parte dalla scuola si alimenterà un serbatoio rotto, quindi sarà tutto inutile, si dovrà sempre ripartire da capo.

Risolvere il problema della fame nel mondo

Spesso si fa l’errore di mettere tutti nello stesso calderone, ma in realtà i poveri si dividono in 3 e 4 mondo.
 I paesi del terzo mondo sono quei paesi con un pessimo stato di sviluppo, cioè i paesi poco sviluppati, e sono dei paesi nei quali si può fare veramente tanto perché basta dare i giusti mezzi alle popolazioni locali(partendo dalla scuola, come già detto) e si permetterà a questi paesi di raggiungere uno sviluppo tale che li permetta di vivere dignitosamente, non al livello dei paesi occidentali, ma sicuramente meglio rispetto ai gravissimi problemi di povertà in cui vessano oggi. La mia modesta opinione è quella di aiutarli a renderli autonomi, non più assoggettati ai popoli occidentali che devono intervenire, e sono del parere che i paesi occidentali(Vaticano su tutti) hanno come loro interesse quello di non far diventare autonomi i paesi che sfruttano, proprio perché poi non potrebbero più sfruttarli a loro piacimento. Veramente brutto a dirsi, perché a beneficiare di queste gesta orribili siamo anche noi, e non nascondo che delle volte faccio fatica a prendere sonno proprio perché penso a quanto sia cattivo l’uomo.

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Purtroppo però, oltre ai paesi del terzo mondo che in un mondo o nell’altro si possono aiutare, ci sono dei paesi, noti come paesi del quarto mondo che non hanno alcun sviluppo e non vi è alcuna possibilità che ci sia. Questi paesi sono dei paesi che saremo sempre costretti ad aiutare, in Africa vi è una sorta di Unione Europea Africana di cui ora mi sfugge il nome(una sorta di Mercosur) che permette agli stati più deboli e alle popolazioni più povere di farsi aiutare da quelle più ricche, difatti la Repubblica del Sudafrica aiuta in modo considerevoli molti stati africani in gravi condizioni economiche, politiche e sociali. Questi paesi purtroppo dovranno sempre essere aiutati, ma dando la possibilità ai paesi del terzo mondo di credere, potrebbero essere loro stessi poi ad aiutare i paesi del quarto mondo, o magari questi stessi paesi potrebbero essere del tutto abbandonati dagli autoctoni per andare a vivere nei paesi del terzo mondo, ma questo non prima che questi ultimi crescano, altrimenti sarebbe impossibile soddisfare la domanda interna, già oggi nonostante gli aiuti internazionali non ce la fanno, figuriamoci se dovessero addossarsi anche altri.

Bambini poveri
Dobbiamo ringraziare le organizzazioni no profit e i medici senza frontiera per ciò che fanno, una volta un ragazzo dell’Uganda che conobbi lì definì:”angeli senza ali” e in fondo aveva ragione perché fanno più le organizzazioni e i singoli che gli stati.
Io sostengo che innanzitutto bisognerebbe creare infrastrutture: scuole, abitazioni, ospedali e tutto ciò che sia di prima necessità, e per farlo occorre mano d’opera… quale migliore occasione per rilanciare l’economia locale pagando IL GIUSTO alla forza d’opera locale? 

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