(adsbygoogle = window.adsbygoogle || []).push({});
Negli ultimi anni le dinamiche per diventare insegnante di sostegno sono cambiate, creando un po’ di confusione e a volte poca chiarezza, mettendo in difficoltà il già non facile iter per chi desidera aiutare gli alunni più bisognosi. Sono veramente tante le persone che sognano di poter aiutare gli studenti che più hanno bisogno, cioè quegli studenti che per motivi fisici o mentali hanno degli handicap nei confronti dei loro compagni, e di conseguenza vanno seguiti con molta più attenzione e molto più amore.
Facciamo perciò un po’ di ordine, e chiariamo come si può esercitare la professione e svolgere attività didattiche di sostegno per gli alunni che ne hanno bisogno.
Difatti spesso gli insegnanti che vengono ricordati di più e di cui si ha un ricordo migliore sono proprio gli insegnanti di sostegno.

Come diventare insegnante di sostegno

Come diventare insegnante di sostegno: Requisiti

(adsbygoogle = window.adsbygoogle || []).push({});

Innanzitutto, occorre laurearsi in un corso di laurea attinente all’insegnamento e/o alla pedagogia.

Perciò scienze dell’educazione, lettere e filosofia. Conseguire la laurea magistrale, a ciclo unico, o la specialistica per le triennali. Se invece si avesse intenzione di lavorare prettamente nella scuola materna, allora la scelta ricadrebbe al corso di scienze della formazione primaria (SFP), più un successivo corso di 400 ore per poter essere abilitati all’insegnamento di sostegno.

Diventare insegnante di sostegno alle scuole medie

Per quanto riguarda invece le scuole medie e superiori, con i nuovi decreti, è necessario ottenere un’abilitazione apposita, tramite degli specifici corsi universitari post-laurea nei quali si entra esclusivamente per selezione.
Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta di quando parliamo di corsi di specializzazione per il sostegno didattico, o meglio detti TFA (Tirocinio Formativo Attivo).

Come già detto sono dei corsi di preparazione per abilitare alla professione di insegnante di sostegno esclusivamente per le classi di concorso a cui si vuol fare riferimento. Esso è regolato dal dm n.612 del 16 maggio 2014 e sono attivati periodicamente dalle Università Italiane.
Per partecipare prevedono dei test di accesso a cui bisogna iscriversi. Il bando è pubblicato in tempo dal Miur (Istruzione sito del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della ricerca) che definisce i criteri e le modalità dei corsi di specializzazione delle attività di sostegno.

(adsbygoogle = window.adsbygoogle || []).push({});

Per poter fare domanda, entro la scadenza dei termini per la registrazione al concorso, bisogna attendere che anche il proprio Ateneo di riferimento pubblichi il bando, visto che il relativo test di ingresso è accessibile dalle singole Università Italiane. Per potervi accedere bisogna essere in possesso dei requisiti di ammissione, ovvero bisogna essere in possesso dei titoli di ammissione idonei all’insegnamento, che sono stati menzionati sopra.
La prova consiste in un test preliminare di conoscenza, per testare la cultura, la preparazione e le capacità linguistiche dei futuri insegnanti di sostegno. Nel 2013 il test fu uguale in tutta Italia, mentre nel 2015 ogni Ateneo aveva il proprio. Successivamente sono previsti un test orale e una prova scritta.

I relativi punteggi da dover raggiungere per essere ammessi alla graduatoria, e le date delle prove, sono anch’esse definite nel bando del Miur, e consultabili al momento della pubblicazione.
Rispetto il posto che si riesce a conquistare in graduatoria, si verrà ammessi al percorso TFA, in base ai posti disponibili dall’Ateneo.
Se invece si fosse degli insegnanti già lavoranti nella didattica comune, basterebbe seguire un corso di 800 ore per essere abilitati anche al sostegno.
Consigliamo quindi di tenersi spesso aggiornati sulla pubblicazione dei relativi bandi, o delle eventuali modifiche nelle modalità di accesso ai test e di ammissione alle graduatorie.

Quanto guadagna un insegnante di sostegno?

Un insegnante di sostegno guadagna come i suoi colleghi, cioè la stessa identica cifra. Questo significa che se un insegnante di sostegno guadagna 1.300€, l’insegnante di matematica della medesima scuola guadagnerà anch’egli 1.300€ proprio come un insegnante di educazione fisica e così via.

LEAVE A REPLY