Riassunto essenziale della vita e delle opere di Torquato Tasso, uno dei poeti più controversi della nostra letteratura. Si colloca nell’età cosiddetta della Controriforma.
Torquato Tasso riassunto

Vita e formazione

La vita di questo poeta si può dire, in un certo senso, tormentata. Tasso nasce a Sorrento nel 1544. All’età di 12 anni, si ritrova orfano di madre. Soggiorna in varie città Italiane, tra cui Urbino, Venezia e Padova fino al 1565, quando si ferma a Ferrara per entrare a far parte anch’egli della corte degli Estensi. Per alcuni anni, la sua vita è serena e si dedica intensamente alla produzione letteraria. Dieci anni più tardi, inizia a mostrare i primi segni di squilibrio mentale, al quale certo non giovano il logorante lavoro, gli scrupoli religiosi (scrive nell’età della Controriforma) e le perplessità artistiche. Irritato e scontento di tutto fugge quindi da Ferrara e inizia a vagare di corte in corte in giro per l’Italia. Nel 1579 torna a Ferrara ma si ritrova ad affrontare una forte crisi d’ira. Viene rinchiuso in ospedale, dove rimane per sette anni. Muore a Roma nel 1595.

Opere di Torquato Tasso

Il capolavoro che lo caratterizza è la Gerusalemme Liberata, un poema cavalleresco che racconta in modo romanzesco la Prima Crociata.
A differenza dell’Orlando Furioso e di altri poemi precedenti, la Gerusalemme Liberata si basa su un fatto storico realmente accaduto. I personaggi sono in gran parte realmente esistiti, anche se vengono liberamente idealizzati dall’autore, il cui scopo è quello di esaltare la “grande impresa eroica e religiosa” che era stata la Prima Crociata. Bisogna dire però che Tasso era un figlio del suo tempo, fortemente condizionato dagli ideali della Controriforma, di cui si propone ambasciatore attraverso il suo capolavoro. Nel poema è anche forte la profonda sensibilità umana del poeta, che si riflette attraverso la perfetta resa psicologica dei personaggi.

Di cosa parla la Gerusalemme Liberata

Gerusalemme Liberata


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Il poema si apre con Goffredo di Buglione che, nel sesto anno di guerra santa, viene eletto comandante per volere dell’angelo Gabriele e cinge d’assedio Gerusalemme. Un po’ come avviene nell’Iliade, è presente anche nella Gerusalemme una specie di intervento “divino”: con l’esercito degli angeli, che supporta i crociati e l’esercito dei diavoli che invece appoggia i saraceni. I diavoli inviano quindi la maga Armida, che fingendo di essere una principessa spartana, riesce ad entrare nell’accampamento cristiano e a convincere alcuni cavalieri a seguirla nel suo castello incantato. A complicare le cose, sopraggiunge Argante, eroe musulmano, che decide di concludere la guerra con un duello. Sfida il crociato Tancredi, ma al sopraggiungere della notte viene interrotto. Tancredi esce dal duello molto ferito, interviene quindi Erminia, la principessa musulmana di Gerusalemme innamorata del cavaliere. Essendo stata scoperta a entrare nel campo cristiano, è costretta a fuggire, ma Tancredi la insegue credendo che sia Clorinda, un’altra guerriera musulmana di cui è follemente innamorato. Inseguendola, però, finisce prigioniero degli incantesimi della maga Armida. Nel frattempo i cristiani, scossi sia da tumulti interni sia dai continui attacchi dei saraceni , riesce a prendere d’assalto Gerusalemme. Durante la battaglia, Clorinda combatte per difendere la città e viene uccisa da Tancredi, il quale, dopo averla riconosciuta solo dopo averla uccisa, si dispera al punto di tentare il suicidio. Successivamente, vari colpi di scena, tra cui l’intervento di maghi funestano i combattimenti. Il valoroso Rinaldo si innamora di Armida e diventa suo prigioniero, Goffredo e i suoi riusciranno a liberarlo. Rinaldo, capostipite mitico della casa degli Estensi, si rivelerà decisivo per la definitiva conquista di Gerusalemme. Dopo aver ucciso il capo musulmano Solimano, ritrova Armida e la convince a convertirsi. Goffredo entra quindi trionfante nella città santa.

Le altre opere

Durante la sua tormentata vita, Tasso scrisse moltissime opere più o meno ampie e importanti. Prima della Gerusalemme Liberata, il poeta compose altri due poemi epici che però rimasero incompiuti: il Gierusalemme, riguardante la Prima Crociata e il Rinaldo, un poema epico cavalleresco di ispirazione carolingia in cui si possono vedere trattati temi che caratterizzeranno maggiormente le sue opere successive.
Oltre all’Epica, Tasso si dedicò alla lirica e alla produzione drammatica. L’Autore compose poesie per tutto l’arco della sua vita, pubblicando a più riprese varie raccolte di Rime. Gli argomenti trattati dalla lirica Tassiana sono principalmente amorosi e il linguaggio usato (vengono preferite l’espressività e la musicalità delle parole all’effettiva esposizione dei sentimenti e dell’atmosfera amorosa)  ci suggerisce che questa lirica si collochi in un periodo di transizione tra il petrarchismo rinascimentale (a cui appartiene per esempio Ariosto) e il successivo Barocco seicentesco. Altre Rime invece trattano argomenti di carattere religioso e celebrativo; in queste rime, caratterizzate da un tono molto solenne e maestoso, vengono celebrati il potere e la fede facendo però talvolta trasparire tra i versi una vaga espressione, molto intima, della natura inquieta del poeta. Tra le opere teatrali è da segnalare la favola pastorale Aminta, in cui è narrata la passione d’amore del pastore Aminta per la ninfa Silvia, la quale inizialmente rifiuta questo amore salvo poi, nel corso dell’opera, cambiare la sua idea e alla fine sposare il pastore. Quest’opera era destinata alla rappresentazione nella corte ferrarese e si propone come celebrazione della corte, ma nello stesso tempo rivela un’acuta insofferenza per la corte stessa, per i suoi rituali e per le sue costrizioni. L’Aminta è un’opera fortemente rinascimentale, caratterizzata da un forte edonismo tipico di questo periodo, ma allo stesso tempo l’edonismo rinascimentale è unito alla conoscenza di non poter essere liberamente espresso nell’opprimente ambiente cortigiano, in cui prevale forte il senso dell’onore.
(Giulio Scremin)

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