Chi ha inventato la scuola?

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Vuoi sapere chi ha inventato la scuola? Magari perché vuoi tornare indietro nel tempo e ucciderlo prima che faccia il misfatto? Qualsiasi siano i tuoi intenti, lo scoprirai in questo articolo.

Scoprire chi ha inventato la scuola è il sogno di ogni studente, soprattutto di quelli che non vanno tanto bene a scuola e che sognano di tornare indietro nel tempo per fare in modo che l’inventore della scuola non faccia la sua invenzione. Bene, carissimi, vi do una notizia che non vi piacerà: non si conosce il nome dell’inventore della scuola. Ma non anticipiamo altro: vediamo chi ha inventato la scuola.

Chi ha inventato la scuola?

Chi ha inventato la scuola?

 

Come abbiamo detto, è impossibile dire chi ha inventato la scuola, identificare in qualcuno l’inventore della scuola’, questo perché la scuola è nata con l’uomo, o meglio, con l’esigenza dell’uomo di tramandare le proprie conoscenze alle nuove generazioni.

 

 La prima ‘scuola’ come la intendiamo noi, ovvero con un insegnante che impartisce lezioni e uno o più alunni che apprendono è invece coetanea della scrittura. Presso il popolo dei Sumeri, infatti, una volta ‘inventata’ la scrittura c’era la necessità che ‘tutti’ (e per tutti intendo le classi sociali che ne avevano bisogno, ossia la nascente ‘casta’ degli scribi) imparassero a scrivere; così, circa nel 3500 a.C., vennero create le prime Edubba (che in lingua sumerica significa “casa delle tavolette“), ovvero dei luoghi in cui un affermato scriba insegnava la sua arte alle giovani generazioni. Anche presso gli Egizi, più o meno nello stesso periodo, erano in piedi istituzioni simili.
In Grecia, nel VI – V secolo a.C., si sviluppò invece un sistema scolastico più generale, anche se ancora riservato a pochi giovani fortunati e ricchi dai sette ai 18 anni. Vi erano sostanzialmente due modelli di ‘scuola’, quello ateniese, la paideia, che prevedeva la formazione intellettuale, dialettica e retorica, e quello spartano, ovvero l’agoghé, che invece era più improntato sullo sviluppo della prestanza fisica e delle arti militari.
L’idea che abbiamo adesso di ‘pedagogia’, della scuola moderna, deriva proprio dalla fusione di questi due modi di intendere l’educazione. Gli antichi Romani, invece, erano un popolo molto più pratico e soltanto i patrizi, i proprietari terrieri e i ricchi, permettevano ai loro figli un’istruzione; per gli altri, invece, si iniziava subito a lavorare, ad aiutare i genitori nella bottega o nei campi. I ricchi, invece, potevano permettersi i costosi schiavi greci, i quali diventavano gli insegnanti privati dei figli.
La prima idea invece di ‘scuola pubblica’ si ha nel Medioevo, con l’istituzione da parte di Carlo Magno della Schola Palatina(scuola Palatina), in cui i figli dei nobili di tutto il regno potevano istruirsi apprendendo varie materie, sia umanistiche, sia scientifiche. Nello stesso periodo, più o meno, nascono le scuole monastiche, presso i monasteri, in cui venivano i futuri sacerdoti e chierici apprendevano le arti del ‘trivio’ (grammatica, retorica, dialettica) e del ‘quadrivio’ (aritmetica, geometria, astronomia, musica); qualche secolo dopo, invece, vengono create le prime università. L’idea di ‘scuola pubblica’ e di istruzione garantita a tutti è invece più recente, poiché risale all’Illuminismo, e solo verso la fine dell’Ottocento e i primi del ‘900 è diventata effettiva.
Quindi, in conclusione, non possiamo dire chi ha inventato la scuola, ma possiamo prendere in esame gli avvenimenti storici che hanno portato la scuola a diventare com’è adesso.

Carlo Magno ha inventato la scuola?

 

Alla domanda “Carlo Magno ha inventato la scuola?” non possiamo rispondere affermativamente, perché non è assolutamente così, o meglio, bisogna vedere cosa si intenda per scuola: privata? pubblica? Sicuramente i primi rudimenti di quella che oggi è la scuola sono sorti molti secoli prima che Carlo Magno nascesse. Ma alla domanda “Carlo Magno ha inventato la scuola pubblica?” possiamo rispondere con assoluta certezza. Quella per tutti, invece, è sorta solo con l’Illuminismo.

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