Come ho scritto nell’articolo riguardante la rivoluzione francese, le altre potenze d’Europa temevano che anche da loro potesse scoppiare una rivoluzione analoga a quella francese, allora si coalizzarono contro la nascente Repubblica Francese per cercare di reprimere la diffusione delle idee rivoluzionarie.
Nel decennio delle delle cosiddette “guerre rivoluzionarie” (1792-1802) si fece strada in rapida ascesa la figura di Napoleone Bonaparte, nato nel 1769 nell’isola di Corsica, un anno dopo che questa venne ceduta alla Francia dalla Repubblica Marinara di Genova. In questo articolo, analizzeremo insieme in riassunto la vita e le vicissitudini di questo personaggio.

Chi è Napoleone?

Napoleone Bonaparte

Napoleone Bonaparte era un francese per una pura coincidenza della storia, nacque ad Ajaccio il 15 agosto 1769 da discendenti di alcune famiglie nobiliari originarie della Toscana e della Lombardia. Era un convinto sostenitore dell’indipendenza corsa e nutriva un segreto ma feroce odio nei confronti dei Francesi, in un suo scritto del 1787 si legge infatti:

« Francesi, non paghi di averci portato via tutto ciò che ci era caro, avete anche corrotto i nostri costumi. La situazione attuale della mia patria, e l’impossibilità di mutarla, sono dunque un nuovo motivo per fuggire una terra in cui sono obbligato per dovere, a lodare uomini che per virtù dovrei invece odiare. Quando arriverò nella mia terra, che atteggiamento adottare, che linguaggio tenere? Quando la patria non è più, un buon patriota deve morire. »
(Napoleone Bonaparte, 1787)

Nonostante questo, Bonaparte ebbe una carriera militare fulminante e travolgente: ad appena 16 anni era sottoluogotenente nella fortezza di La Fére, nel 1793 era alla guida dei Francesi nell’assedio di Tolone, città della Provenza occupata dagli Inglesi. Due anni più tardi riuscì a reprimere una rivolta contro la Convenzione (vedi articolo sulla Rivoluzione Francese) e l’anno successivo (1798) fu posto al comando delle truppe d’Artiglieria francesi in Italia.

Napoleone generale

Nella prima campagna d’Italia (1796-97), i francesi sotto la guida di Napoleone in breve tempo occupano la Lombardia e i territori della Repubblica di Venezia, che vennero immediatamente ceduti all’Austria in cambio della Lombardia e dei Paesi Bassi Austriaci (il Belgio). Quello che passerà alla storia come il Tradimento di Campoformio (dal luogo in cui venne firmata, il 17 ottobre 1797, la pace tra Austria e Francia che pose fine alla campagna d’Italia) venne sofferto molto dagli Italiani, che vedevano in Napoleone il liberatore dal dominio straniero. A esclusione del Piemonte, che venne incorporato nella Francia, negli altri territori Italiani occupati vennero istituite delle repubbliche a modello francese (Repubblica Ligure, Cisalpina, Romana e Partenopea). I Savoia vennero confinati in Sardegna e i Borboni in Sicilia. Successivamente, con lo scopo di indebolire i commerci britannici, Napoleone guidò una campagna in Egitto (1798). Questa campagna si rivelò un disastro dal punto di vista militare, in quanto l’intera flotta francese venne distrutta nella battaglia presso il porto di Abukir, ma nel contempo fu un successo dal punto di vista culturale, perché portò alla riscoperta dell’antica civiltà egizia e alla traduzione dei caratteri geroglifici. Mentre il generale si trovava confinato in Egitto, le potenze europee formarono una nuova coalizione e rioccuparono i territori persi, abbattendo le repubbliche da lui create.

 

Napoleone Console

Quando riuscì a tornare in Francia dall’Egitto, Bonaparte guidò un colpo di stato (18 Brumaio) contro il Direttorio e instaurò il Consolato, una nuova forma di governo dove il generale diventava così il primo console e con una nuova costituzione si assicurò di fatto tutto il potere. Questa nuova forma di governo piacque molto all’alta borghesia, bisognosa di uno stato forte e ordinato dopo il terribile periodo Giacobino e l’incerto Direttorio. Da console, Napoleone riuscì a riprendere possesso dell’Italia grazie alla vittoria a Marengo contro l’Austria e ricevette il titolo di “presidente della Repubblica Italiana”.

 

Napoleone Imperatore

Nel 1804, Napoleone decise di rafforzare le sua posizione di Primo Console fondando di fatto una nuova monarchia a titolo ereditario. In questo modo poteva aumentare il proprio potere riducendo il rischio di venire assassinato, poiché avrebbe avuto un “erede al trono”. A maggio, quindi, Napoleone diventò “Imperatore dei Francesi” e a Natale venne incoronato durante una lussuosa cerimonia. Un anno più tardi ottenne anche il titolo di “Re d’Italia”, che sostituiva il precedente titolo di presidente della repubblica. Da imperatore, riuscì in pochi anni a soggiogare gran parte dell’Europa. Come però ricorda un saggio detto, tanto rapida fu la sua ascesa quanto vertiginosa fu la sua caduta.

 

Il declino di Napoleone

Dopo aver tentato invano di occupare la Russia (1812) e dopo essere stato sconfitto a Lipsia un anno più tardi in quella che doveva essere la battaglia definitiva, Napoleone abdicò da imperatore e si ritirò in esilio volontario sull’isola d’Elba e i suoi avversari si riunirono a Vienna per ridisegnare la carta politica dell’Europa (1814). In Francia venne restaurata la dinastia dei Borbone. Tuttavia, la conferenza a Vienna dovette essere interrotta perché Napoleone, all’inizio del 1815, fuggì dal suo esilio e fece vela verso la Francia. Ritornò trionfale a Parigi ed inaugurò un secondo regno imperiale, che però durò appena cento giorni. Saputa la notizia del suo ritorno, la coalizione antifrancese venne subito ristabilita e l’esercito dell’Imperatore subì la sconfitta definitiva, questa volta quella vera, a Waterloo in Belgio. Napoleone fu costretto nuovamente ad abdicare e venne esiliato per una seconda volta sull’Isola di Sant’Elena, nell’Atlantico meridionale, dove morì nel 1821.

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