Fare l’oculista è un lavoro sempre più ambito, perché si tratta di un lavoro ben pagato, specialmente se lo si fa da privato, e non è un lavoro che va incontro a crisi, perché la vista è una delle cose più importanti per una persona.

Il guadagno di un oculista varia in base a quella che è la sua esperienza e quello che è il ruolo ricoperto, naturalmente un oculista dell’ASL non riuscirà ad arrivare a guadagnare quanto un oculista libero professionista che ha tanti anni di esperienza e un numero vasto di pazienti da assistere ogni mese.

Quanto guadagna un oculista

Quanto guadagna un oculista?

L’oculista è uno di quei medici specialisti che hanno minor costi, questo significa che anche con un numero molto ridotto di pazienti riuscirà comunque a guadagnare una cifra molto superiore a quelle che può percepire un semplice operaio.

Per poter parlare in maniera concreta di quanto guadagni un oculista dobbiamo fare delle distinzioni, dobbiamo vedere quanto guadagna un oculista in base al ruolo che ricopre: Ospedale, Asl, privato. Solamente in questo modo potremo provare ad azzardare delle cifre sul suo stipendio.

Quanto guadagna un oculista che lavora in ospedale?

Un oculista che lavora in ospedale, se non è chirurgo, e si limiterà alle visite di controllo farà fatica a superare i 2300 euro al mese, cifra che è di altissimo rispetto ma che non si avvicina lontanamente a quello che può percepire un oculista che lavora nel settore privato. Raramente gli oculisti che lavorano presso l’ASL riescono a superare queste somme.

Quanto guadagna un oculista che lavora con un suo studio?

Un oculista che lavora in uno studio suo, e che quindi non è un dipendente, può essere milionario così come può fare fatica ad arrivare a 2.000 euro al mese, tutto dipenderà dal giro di pazienti che ha. Un oculista che vede mediamente 10 persone al giorno, cioè nella media, può tranquillamente riuscire a raggiungere i 7.000 euro netti al mese, ma non è facile riuscire a crearsi un numero così vasto di clienti quando si parte da zero e non si hanno parenti che sono già all’interno della professione da qualche generazione.

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