Aprire un bar è un’idea interessante per investire 50.000 euro e cifre inferiori o superiori. Un antico detto popolare dice che non esiste uomo al mondo che non abbia pensato almeno una volta di aprire un bar con degli amici. Avendo avuto un’edicola e conoscendo il mondo del commercio ritengo che si debbano prima fare delle attente valutazioni prima di gettarsi in questo mondo, molti sono partiti con la convinzione di vendere 500 caffè al giorno, e hanno chiuso dopo 2 mesi.

Investire in un Bar potrebbe essere l’idea della vita, ma anche quella in cui si perdono i pochi risparmi cumulati, e non è per niente divertente perdere quel po’ che si ha. Quindi metti da parte le tue convinzioni, e leggiti tutto quest’articolo e tanti altri a riguardo presenti in rete.

Come aprire un Bar

Come aprire un Bar: Licenza e Requisiti

Non esistono più le licenze per l’apertura dei Bar, sono già diversi anni che le leggi sono cambiate e quindi parlare di Licenza per l’apertura di un bar è improprio, e ci teniamo a sottolinearlo perché altrimenti si sbatte subito contro un muro invalicabile. Pur non essendoci più le licenze ci sono dei requisiti e dei vincoli comunali molto importanti che vanno rispettati, delle volte riguardano la quadratura e altre la destinazione dell’attività, che deve essere necessariamente di tipo commerciale e delle volte non basta nemmeno.

Per evitare tutte queste problematiche e saltare molti passaggi si potrebbe decidere di non aprire un nuovo bar, ma semplicemente rilevare un bar che è già attivo, anche se verrebbe a costare molto di più in quanto il titolare ci farà pagare l’avviamento e la clientela acquisita nel corso degli anni. Questa cosa però ci espone ad un rischio d’impresa minore, in quanto il Bar ha già una sua clientela, e non va creato da zero, ma solo migliorato per rendere l’attività più proficua.

Quanto guadagna un Bar?

Ci sono dei Bar che in una sera riescono a guadagnare 2.000 euro, e ci sono altri Bar che a stento riescono ad incassare 200 euro al giorno. Questo significa che non si può fare una media, ci sono troppi fattori che concorrono alla formazione dell’incasso del Bar. Ma possiamo vedere quanto guadagna un Bar sui vari prodotti, e in seguito vedremo anche quali sono i costi che un bar deve affrontare e come rendere il tutto più affrontabile con il giusto business plan.
  • Quanto guadagna un Bar sulle sigarette? Un Bar per poter vendere le sigarette deve seguire un iter, non è automatica la vendita delle sigarette, tutt’altro. Comunque un Bar sulle sigarette percepisce il 10%, anche se alcuni hanno detto di percepire solamente l’8%.
  • Quanto guadagna un Bar sulle patatine? Una persona ci ha detto che su ogni pacchetto di patatine San Carlo vendute riesce a guadagnare una media di 30 centesimi a pacchetto.
  • Quanto guadagna un Bar su un caffè? Per stabilire il guadagno sul caffè, bisognerebbe stabilire con certezza anche quali siano i costi in fatto di produzione non solo di materie prime, ma anche di personale e utenze da pagare. Comunque il nostro amico barista ha dichiarato che il bar nel quale lavora facendo pagare il caffè 0,90€ incassa una media di 0,60€ lordi, ai quali poi vanno detratte le tasse.
  • Quanto guadagna un Bar con le Slot Machine? Sulle Slot Machine si guadagna una percentuale veramente ridotta ogni tot euro giocati, quindi è il totale che fa uscire un surplas che permette una vita più agiata al titolare del Bar, nient’altro.
  • Quanto guadagna un Bar sui cornetti? Ipotizzando che un Bar li produca, si può ragionevolmente pensare che riesca a guadagnare almeno 0,60€ per ogni cornetto venduto se venduto ad 1€. Nel caso in cui venissero comprati il guadagno potrebbe scendere così come salire, dipende dalla qualità.
  • Quanto guadagna un Bar sui giornali? Non tutti i bar vendono giornali, anzi, è una cosa che avviene in maniera piuttosto rara e quasi sempre solo quando il bar è un bar-tabaccheria, comunque solitamente è un misero 18% a giornale, ma dipende dal giornale.
  • Quanto guadagna un Bar sulle coca-cole? Sulle coca-cole così come su tutte le altre bibite i bar guadagnano tantissimo perché a loro non costano più di 0,25€ a lattina, rivendendole ad 1€ riescono a guadagnare la bellezza del triplo.
  • Qual è il guadagno netto del titolare del Bar sull’incasso? Spesso è in una forbice tra il 10 e il 17%.
Quanto costa un Bar: Le spese mensili


Un bar così come ogni attività commerciale ha anche delle spese che incidono sul bilancio dell’attività ogni mese. Spesso queste spese con una scorretta gestione dell’attività superano gli incassi e si finisce per dover chiudere baracca o essere costretti a vendere. Vediamo alcune voci di spesa, almeno le principali, cioè quelle in cui ogni imprenditore si dovrà imbattere.
  • Affitto: Se il locale commerciale non è di propria proprietà si dovrà pagare un affitto, affitto che spesso non è inferiore agli 800 euro mensili, soprattutto se si ha un Bar grande e non isolato dal mondo. Più la zona nella quale si prende(o apre) il Bar è popolata più l’affitto sarà caro. Bisogna tener conto che nel caso in cui si decidesse di aprire un Bar da 0, quindi aprirne uno nuovo, bisognerà avere capitali importanti perché quasi sicuramente il primo anno l’attività andrà in perdita.
  • Commercialista: Almeno 100 euro al mese andranno nelle casse del commercialista, una spesa inevitabile.
  • Corrente elettrica: In questo caso dipende tutto dalla grandezza del locale e dal numero di ore in cui è tenuto aperto, ma molto difficilmente sarà inferiore ai 500€ mensili, potrebbe superare anche le migliaia di euro se il bar è grande.
  • Acqua: Anche questa è una voce di spesa piuttosto importante e che si ripeterà di mese in mese.
  • Dipendenti: Bisogna assicurarsi di avere almeno una persona ad aiutarci, possibilmente un membro della famiglia perché i soldi non devono uscire da essa, altrimenti sarà veramente difficile riuscire a mandare avanti l’attività. Va ricordato che i dipendenti vanno tenuti in regola, primo perché è la legge che lo impone e i diritti sacrosanti di questo mondo, ma anche perché altrimenti la Finanza fa chiudere bottega.
  • INPS: Questa è un’altra voce di spesa importante, soprattutto nel caso in cui si abbiano dei dipendenti. Potrebbero andarsene più di 700 euro al mese solo di INPS.
  • Tasse: Tra tasse e contro tasse, il fisco italiano trattiene per sé circa il 45% dell’incasso dei bar, di questo dato bisognerà discuterne con il commercialista.
  • Altre spese: Ci sono tantissime altre spese, come quelle per la pulizia nel caso in cui si decidesse di assumere qualcuno che se ne occupi, quelle per un televisore se si decidesse di averne uno come molti bar oggi, e ancora tantissime altre spese.
Quanto costa rilevare un Bar: Qual è il prezzo ottimale di acquisto?

Ho personalmente visto dei bar venduti ad un prezzo che era il doppio del netto incassato negli ultimi due anni. Bar che hanno portato nelle tasche dell’imprenditore 30.000 euro l’anno sono stati venduti a 60.000 euro.
Ma ci sono anche casi in cui i bar costano di più, e altri casi in cui invece l’imprenditore di turno chiede una cifra minore rispetto ai due anni di guadagno netto. Ora è praticamente impossibile stabilire un prezzo.
Quanto guadagna il proprietario di un Bar?

Come già detto in passato quando si parlò dell’apertura di un’edicola quello che va visto non è lo stipendio mensile, ma quanto si guadagna per ogni ora di lavoro. Inoltre, ci sono Bar che portano al proprietario più di 10.000 euro al mese(esistono davvero), e bar i cui titolari fanno grande difficoltà ad arrivare alla fine del mese. Vediamo alcuni esempi.
  • 1.500 euro al mese, per il titolare di un Bar che tiene aperto lo stesso dalle 7 del mattino fino alle 20 di sera e lavora all’interno del Bar è un guadagno veramente penoso. Un operaio metalmeccanico guadagna la stessa cifra, e anche di pi, ma lavora infinitamente meno e non ha il rischio d’impresa, cioè il suo stipendio è sicuro.
  • Tenderà ad avere una pessima qualità di vita, soprattutto nel caso in cui porti avanti il Bar da solo, a quel punto davvero conviene andare in fabbrica.

    Conviene aprire un Bar?

    Se non si è del settore e non si hanno precedenti esperienze nell’ambito dell’imprenditoria commerciale la risposta è: NO! Piuttosto è meglio rilevarlo, ma anche in quel caso si rischia ugualmente di chiudere in maniera fulminea. Nel vesuviano 8 bar hanno aperto e chiuso nel giro di 4 mesi. Chi si ritiene di essere un genio con idee innovative vada a Wall Street o a lavorare per l’Apple, non si apra un bar, quando scoprirà che le sue idee innovative sono solo buffonate trite e ritrite si ritroverà non solo con l’autostima a pezzi ma anche con il portafogli alleggerito. 
    • Aprire un Bar e lavorare all’interno di esso non conviene, perché si sprecherà tutta la propria vita per un guadagno misero e non si avrà più tempo per le proprie passioni e i propri cari. 
    • Se invece il Bar dovesse far fruttare una cifra abbastanza alta da giustificare l’impiego di dipendenti allora è una valida opportunità imprenditoriale.
    • Non bisogna mai dimenticare che c’è il rischio rapine.

      Le migliori alternative all’apertura di un Bar

      • Autolavaggio: Ottima opportunità per chi ha poco tempo e decide di voler fare ugualmente l’imprenditore. Non è un’attività con la quale si diventa ricchi, ma permette di avere un’ottima qualità di vita.
      • Tabaccheria: Siamo sullo stesso livello del Bar ma è più fattibile da sole due persone, e i guadagni generalmente sono superiori.
      • Gioielleria: In questo caso sono richiesti capitali maggiori rispetto a quelli per l’apertura di un Bar, ma gli orari di lavoro sono migliori e i margini di guadagno decisamente più interessanti.

      LEAVE A REPLY