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L’Homo Sapiens Sapiens è l’ultimo anello della catena evolutiva dell’uomo, ovvero l’uomo di oggi. Io che scrivo e tu che leggi apparteniamo alla specie ‘Homo Sapiens Sapiens’, a meno che tu non sia un cane o un gatto che si ritrova per caso a cliccare su questa pagina web. Con la comparsa dell’Homo Sapiens Sapiens, l’uomo si specializzò, diventò la vera e propria specie dominante sul pianeta e iniziò a svilupparsi la civiltà. Vediamo tutto in questo riassunto dell’Homo Sapiens Sapiens.
Devi sapere che l’Homo Sapiens Sapiens è il risultato di una lunga serie di processi evolutivi che hanno portato ad egli, cioè a noi. Magari un giorno ci evolveremo ulteriormente e diventeremo Super Sayan, no scherzi a parte, dobbiamo ancora scoprire molto del nostro passato, tant’è che ancora non sappiamo da chi discendiamo.

Homo Sapiens Sapiens
Riassunto Homo Sapiens Sapiens

Riassunto Homo Sapiens Sapiens

Come abbiamo detto, si chiama Homo Sapiens Sapiens l’uomo moderno; ma cosa vuol dire ‘Sapiens Sapiens’? Tradotto dal latino, letteralmente vuol dire ‘sapiente sapiente’, ma dato che in latino raddoppiando l’aggettivo si rende l’idea del superlativo, vuol dire allora ‘molto sapiente’, o meglio, ‘molto intelligente’ (anche se a guardare qualcuno non si direbbe). Tutti noi siamo Homo sapiens sapiens. Egli fece la sua comparsa in Africa circa 35.000 anni fa e con l’aumento della temperatura su tutta la Terra conseguente alla fine delle glaciazioni iniziò la sua migrazione dall’Africa verso il resto del mondo, che lo portò in breve tempo a conquistare tutti i continenti. L’Homo sapiens sapiens iniziò anche a differenziarsi, a specializzarsi nella struttura ossea, nei capelli e nella pelle in modo da adattarsi alle diverse condizioni ambientali: così riuscì a popolare tutta la Terra.

Caratteristiche dell’Homo Sapiens Sapiens

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L’Homo sapiens sapiens doveva essere alto all’incirca tra i 160 e 180 cm; il suo cervello aveva pressoché le stesse dimensioni di quello dell’uomo di oggi; la fronte era piatta, le arcate sopracciliari poco marcate, il naso e le mascelle più piccole rispetto ai suoi predecessori e il volto meno sporgente. Insomma, i suoi tratti erano diventati appieno quelli di una essere umano, perdendo completamente ogni caratteristica scimmiesca. Comunicavano tra di loro usando una forma di linguaggio articolata e complessa, da cui poi deriveranno le lingue moderne.

L’Homo sapiens sapiens imparò a dominare nuovi materiali, come per esempio l’ossidiana: una roccia vulcanica molto più dura della selce con cui si potevano costruire lame, coltelli e punte di lancia e freccia molto più taglienti ed efficaci. Scoprì anche che legando e tendendo i tendini elastici degli animali uccisi alle estremità di legni curvi, era possibile costruire un’arma in grado di colpire gli animali a distanza: l’arco. Con l’invenzione dell’arco, l’uomo non era più costretto ad affrontare i grandi animali corpo a corpo. Col tempo, poi, imparò anche che era possibile allevare gli animali invece che cacciarli, e da nomade diventò sedentario. All’Homo Sapiens Sapiens si fa risalire anche la nascita delle prime forme d’arte: sue sono le pitture rupestri rinvenute nelle grotte di Lascaux e Altamira, suo è il tempio solare di Stonehenge.

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