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Molto spesso capita di sentire o leggere riferimenti al complesso di Elettra, un particolare “disturbo” della psiche umana che colpisce quasi tutte le bambine ma che si manifesta anche in alcune donne adulte. In realtà non si tratta di una vera e propria “malattia mentale”, ma si tratta più di una lieve deformazione della psiche che può portare a delle conseguenze non indifferenti se non tenuta sotto stretta osservazione.

In questo articolo, scopriremo cos’è il complesso di Elettra, in modo di imparare a conoscerlo e a sapere come trattarlo.

In realtà le persone che sono state affette da questo disturbo sono numericamente parlando molto superiori a quello che si possa immaginare, però molte hanno paura di parlarne a causa della società bigotta nella quale vivono, e così facendo, non si affronta il problema che poi rischia di diventare molto complesso e compromettere l’intera vita.

Complesso di Elettra: Cos'è

Cos’è il complesso di Elettra?

Il complesso di Elettra compare per la prima volta nella psicoanalisi per opera dello psicoanalista Carl Gustav Jung, il quale lo propone come una “versione femminile” del complesso di Edipo. Edipo ed Elettra sono i protagonisti di alcune delle più importanti tragedie della tradizione Greca antica, che prendono spunto da antiche leggende: l’Edipo Re di Sofocle e la trilogia dell’Orestea di Eschilo. 

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Elettra sarebbe la figlia del re di Micene Agamennone, il comandante dei Greci durante la Guerra di Troia (come narrata da Omero nell’Iliade). La moglie di Agamennone, Clitennestra, è molto felice di riabbracciare il marito dopo dieci anni che non lo vede, così felice che appena Agamennone mette piede in casa, lo fa uccidere e decapitare dal suo amante Egisto. Elettra, che adorava suo padre e che era poco più di una bambina quando Agamennone è partito per la guerra, quando viene a scoprire di chi è la responsabilità della morte del padre, insieme al fratello prende le armi e lo vendica, uccidendo sua madre e l’amante di lei.

Cos’è il complesso di Elettra: la spiegazione come fase dello sviluppo psico-sessuale

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Stando alla definizione di Jung, e prendendo i fatti narrati nella tragedia e nella leggenda, possiamo definire il complesso di Elettra come il desiderio recondito della figlia verso il padre, che la mette indubbiamente in competizione con la madre, con la quale si contende l’affetto e le attenzioni del padre.

Come teoria, quella del complesso di Elettra era però già stata proposta da Freud, nella sua definizione sulle fasi dello sviluppo psico-sessuale del bambino. Durante la fase fallica dello sviluppo psicosessuale (la fase tra i 3 e i 6 anni d’Italia) , il bambino di qualsiasi sesso vive un periodo di competizione con il genitore dello stesso sesso, con il quale si contende l’amore del genitore si sesso opposto. È una fase fondamentale dello sviluppo, perché secondo Freud è la fase in cui si sviluppa il Super-Io e in cui si determina il comportamento sessuale futuro del bambino (eterosessualità, omosessualità, asessualità, promiscuità, amoralità o puritanesimo). 
Per quanto riguarda le bambine, in questa fase dello sviluppo (come credo abbiate capito) si innamorano del padre e vorrebbero che la madre non si interponesse al loro amore.  In questa fase, le bambine vengono a scoprire, secondo il padre della psicoanalisi, che il padre (e gli uomini in generale) possiede una caratteristica che loro non hanno: il pene (gli psicoanalisti parlano di “invidia del pene), e sviluppano una violenta rabbia interiore nei confronti nella madre perché credono di aver ricevuto la castrazione (per i bambini maschi, invece, il problema è esattamente opposto). La bambina, a questo punto, farà di tutto per guadagnarsi l’amore del padre e per raggiungerlo imparerà a comportarsi in maniera del tutto speculare a quella della madre. Secondo Freud, inoltre, le donne non lascerebbero mai questa fase, e infatti il loro Super-Io sarebbe meno sviluppato di quello maschile, e di conseguenza le donne si fanno meno problemi morali, soprattutto in ambito sessuale, rispetto agli uomini.
Questa è la spiegazione che i padri della psicoanalisi danno di questa particolare conformazione della psiche. Ora vedremo cosa succede quando il complesso rimane nelle donne adulte.

Il complesso di Elettra nelle donne adulte

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A volte può capitare che in alcune donne il complesso di Elettra permanga anche una volta raggiunta l’età adulta. In questi casi subentra una sorta di fissazione che si può approssimare, per semplificare, con la metafora dell’ “eterna ricerca del principe azzurro”: le donne il cui complesso di Elettra non si è esaurito nell’infanzia tendono ad essere insicure e non riescono apparentemente a trovare “l’uomo giusto”, che sappia proteggerle e che le comprenda. Ciò probabilmente è originato da una iperprotettività da parte del padre, che infonderebbe nella figlia la sensazione di dipendenza e insicurezza e la necessità di attenzioni e cure particolari, che solo il padre o chi è psicologicamente simile a lui può fornire.

Infatti spesso le persone, o meglio, le donne affette da questo disturbo in età adulta nella maggioranza dei casi sono divorziate e hanno avuto tante altre relazioni tutte fallimentari.

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