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Oggi ci occuperemo di un Riassunto su Voltaire. Quando si pensa all’illuminismo non si può non pensare a Voltaire: questo scrittore e filosofo francese è l’Illuminismo fatto a persona; in ogni suo scritto compaiono i caratteri fondamentali di questo movimento, ovvero l’esaltazione della Dea Ragione, la critica alla teologia tradizionale, alle religioni, alla loro superstizione e oscurantismo, la fiducia nel progresso scientifico, la tolleranza. Come del resto vedremo in questo riassunto di Voltaire. Ecco, proprio a proposito di questo, è celeberrimo l’aforisma:
Non condivido la tua idea, ma darei la vita perché tu possa esprimerla
Queste tredici parole sono la perfetta metafora della tolleranza e della libertà del pensiero, e sono attribuite proprio a Voltaire, anche se lui, però, non le disse né le scrisse mai. Probabilmente le pensò (forse si tratta proprio di una sintesi fatta a posteriori leggendo e interpretando i suoi scritti), ma questo non ci è dato saperlo. Sta di fatto, che se nel Settecento Voltaire era considerato in tutta europa come il campione del libero pensiero, oggi noi lo consideriamo come uno dei grandi campioni dell’Illuminismo e della tolleranza (a qualcuno oggi non farebbe male dargli una lettura).
A scuola lo si affronta quando si affronta l’Illuminismo, sia in Italiano (dal punto di vista narrativo), sia in Francese (chi affronta la lingua e la letteratura francese spesso lo legge in lingua originale) e in Filosofia, per il suo pensiero. In questa sede, vedremo un riassunto generale della vita, delle opere e del pensiero di Voltaire, in modo da avere una panoramica completa di questo personaggio.
Riassunto Voltaire |
Riassunto Voltaire: Vita e opere
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François-Marie Arouet, conosciuto poi in futuro con lo pseudonimo ‘Voltaire’ nacque a Parigi nel 1694. Era di buona famiglia (suo padre era uno stimato notaio) e ciò gli permise di avere un’ottima istruzione, poiché studiò presso il collegio gesuita Louis-le-Grand.
Mentre soggiornava a Cirey, però, fece numerose volte andata e ritorno da Versailles: l’amante del re, madame de Pompadour, grazie alla sua influenza a corte, lo fece diventare uno dei pensatori preferiti dalla corte: lo fece nominare storiografo di Francia e lo fece entrare nell’Académie Française. Da questo sodalizio con la corte di Luigi XV nacquero opere come il Poema di Fontenoy (1745) e il Secolo di Luigi XV, oltre ai drammi La principessa di Navarra e Il trionfo di Traiano. Del 1748 è Zadig o il destino, brillante romanzo satirico. Nel 1749, Voltaire accettò l’invito rivoltogli tempo addietro dal re di Prussia Federico II e si trasferì alla corte di Berlino, dove visse però solo un paio d’anni, a causa di diversità di vedute e di temperamento con il sovrano. Lo spirito caustico del filosofo e il temperamento rigido del re spesso si scontravano, dando luogo ad accese dispute. Opere di questo periodo solo lo studio storico intitolato Il secolo di Luigi XIV (1751) e il racconto filosofico Micromega (1752).
Dopo il periodo vissuto come protetto delle varie corti d’Europa, visse per alcuni anni un’esistenza errabonda, soggiornando un po’ qui un po’ la dove capitava. Ormai acquistata la sua grande fama di intellettuale, nel 1759 si stabilì a Ferney, dove visse gli ultimi anni della sua vita. Nell’intervallo che precedette questa decisione, dopo il distacco da Berlino, completò la sua opera più ambiziosa, il Saggio sui costumi (1756), uno studio del progresso umano nel quale Voltaire condannò il ricorso al sovrannaturale e denunciò il potere del clero, pur rivelando apertamente la propria fede nell’esistenza di Dio (infatti, al contrario di quanto si pensi, Voltaire era tutto fuorché ateo).
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Gli ultimi anni della sua vita sono impiegati da Voltaire nella lotta contro l’intolleranza e le false consolazioni della religione. A questo periodo risalgono le sue opere migliori, considerate come i veri e propri manifesti dell’illuminismo. Nel poema filosofico Il disastro di Lisbona (1756) egli affrontò il problema del male, che non può essere risolto facendo ‘dell’infelicità di ciascuno una felicità di tutti’; Nel Candido ovvero l’ottimismo (1759), un romanzo filosofico brillantemente satirico, egli criticò e demolì le convinzioni portate avanti da Leibniz e del suo ottimismo in quanto secondo lui noi viviamo nel ‘migliore dei mondi possibili’. Oltre a questo, il romanzo è anche una difesa dell’approccio empirista alla realtà. Altra opera è il Dizionario filosofico (1764), una delle sue più grandi opere: qui sono riassunte tutte le principali linee di pensiero del filosofo, in una forma che ben illustra l’ambizione illuministica di abbracciare la totalità delle conoscenze umane; tale opera è quindi un testo fondamentale se si vuole comprendere e conoscere appieno il pensiero di Voltaire e quindi quello dell’illuminismo. In questo periodo Voltaire si dedica anche all’elaborazione di centinaia di libelli e volantini satirici che mettevano a nudo ogni genere di abuso e intolleranza.
Si impegnò anche affinché fossero riaperti alcuni casi giudiziari, due particolarmente celebri, che erano ovviamente stati compromessi dal pregiudizio religioso della corte nei conforti degli imputati: il caso Calas, del 1762, evocato da Voltaire nel Trattato sulla tolleranza, e quello Sirven, di due anni successivo. Voltaire criticò il cristianesimo e vi contrappose il Deismo, che è una forma di religione razionale che prevede l’esistenza di un Dio ma si discosta da qualsiasi forma di misticismo, di soprannaturalità e di rivelazione della verità. Già nel Candido aveva infatti analizzato il problema del male nel mondo come conseguenza di tutte le sventure portate avanti per tutto il corso della storia nel nome della religione.
Alla fine della sua vita, Voltaire fece ritorno per un’ultima volta a Parigi, sull’onda del successo della sua ultima tragedia, l’Irene, rappresentata per la prima volta a Parigi nel marzo del 1778; il 30 maggio di quello stesso anno morì e le sue spoglie vennero sepolte anonimamente e quasi clandestinamente fuori città. Soltanto nel 1791, in piena Rivoluzione, le sue ceneri verranno tumulate nel Pantheon di Parigi.
Questo era un riassunto generale su Voltaire; speriamo che possa esservi tornato molto utile per scopi didattici.