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Il Congresso di Vienna fu una delle più importanti riunioni oserei dire della Storia perché ebbe luogo proprio dopo avvenimenti di essenziale importanza storica: la Rivoluzione francese e la conseguente Età napoleonica.
Questa conferenza si tenne appunto a Vienna, odierna capitale dell’Austria, più precisamente al castello di Schonbrunn, città all’epoca capitale dell’Impero Asburgico, in un periodo compreso tra il novembre 1814 e il giugno 1815 (alcune datazioni fanno risalire l’inizio del Congresso al settembre 1814).
L’importanza dell’evento è sottolineata dalla presenza della gran parte dei Paesi europei, rappresentati da varie delegazioni tra le quali emergevano quelle di Gran Bretagna, Russia, Prussia e Austria, ovvero le potenze che si misero più in evidenza e furono protagoniste principali della sconfitta di Napoleone Bonaparte.

Riassunto del Congresso di Vienna

Le cause del Congresso di Vienna

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Come spero sappiate, la Rivoluzione francese cominciata nel 1789 e finita dieci anni dopo causa una grave instabilità soprattutto in Francia ma anche nel continente europeo, che vedeva come potenzialmente molto pericolosa questa mobilitazione popolare nel caso avesse contagiato anche altri popoli. Ma dopo la fine della Rivoluzione francese ci fu il colpo di stato di Napoleone, che si impadronì del potere con la forza delle armi e instaurò un governo dittatoriale, e il 2 dicembre 1804 fu addirittura incoronato, o meglio si auto-incoronò imperatore di Francia. Il suo impero, che fu comunque vastissimo, durò solo poco più di dieci anni, poichè le potenze europee si allearono contro di lui e lo sconfissero duramente il 18 giugno 1815 nella celebre battaglia di Waterloo.
Dunque la sconfitta di Napoleone e la conseguente caduta dell’Impero lasciarono una situazione un po’ confusa in Europa che andava chiarita al più presto, ristabilendo confini e territori dopo la parentesi napoleonica.
Il periodo dopo il crollo dell’imperofrancese viene chiamato Età della Restaurazione, poichè durante queste anni si cerca di riportare in Europa una situazione di stabilità il più simile possibile a quella antecedente la Rivoluzione francese; dunque si provarono a ristabilire le gerarchie e gli ordinamenti sociali pre-rivoluzionari, tipici dell’ancien régime.
Però la Rivoluzione lasciò diverse tracce indelebili nella società francese: oltre ai sentimenti di libertà ed eguaglianza risorti nel decennio rivoluzionario, la nuova classeborghese si scoprì incredibilmente ambiziosa e consapevole della propria importanza tanto da invocare una sua massiccia presenza nella vita politica.

I risultati del Congresso di Vienna

Questa conferenza fu definita da alcuni partecipanti come “planetaria” per la molteplicità delle potenze europee rappresentate e definì tramite decisioni prese in modo perlopiù collegiale il nuovo assetto europeo.
I paesi che guadagnarono più territori grazie al Congresso furono la Russia e la Prussia: la prima annesse al suo già immenso territorio l’importante Ducato di Varsavia, mentre la seconda annesse la Westfalia e la Renania settetrionale, aumentando notevolmente la sue dimensioni.
Vi fu anche un consolidamento della Germania, che si unì in 39 stati al posto dei precedenti 300, molto più difficili da amministrare; tuttavia la Germania a causa della sua posizione fu fortemente influenzata dalle più potenti Prussia e Austria.
L’Inghilterra aveva invece come principale interesse quello della stabilità economica e sociale europea e durante il periodo di Restaurazione non ebbe nessun territorio del Vecchio Continente; conquistò invece numerose colonie perdute dalla Francia e le annesse al suo già immenso impero coloniale, sempre più senza rivali. In particolare finirono sotto il controllo della corona inglese le floride coloniale delle Indie occidentali, finora rimaste appunto sotto il dominio francese.

L’assetto italiano dopo il Congresso

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La nostra penisola purtroppo è sempre rimasta divisa e soprattutto in occasioni come congressi di questo tipo nei quali venivano ridistribuiti i territori l’Italia veniva spezzettata per accontentare magari un sovrano o per far quadrare le terre da assegnare ad un sovrano.
Anche in questo caso dopo la Restaurazione l’Italia si trovò divise in numerosi ducati, regni o repubbliche sotto l’influenza di qualche grande impero: il Regno lombardo-veneto fu praticamente annesso all’impero austriaco, come il Ducato di Modena mentre il Granducato di Toscana, i ducati di Parma e Lucca ne furono molto influenzati.
Il Sud dell’Italia rimase praticamente sotto il controllo dei Borbone, mentre al Nord si stava affermando un regno destinato a diventare di cruciale importanza per la sorte della nostra penisola nella seconda metà dell’800: il regno di Savoia.

Infine il Congresso di Vienna sancì una Santa alleanza tra le potenze vincitrici Russia, Prussia e Austria con un patto religioso crisitano; ad essa però rifiutò poi il Papa a causa della non-cattolicità di Russia e Prussia. In seguito aderiranno all’alleanza anche la Gran Bretagna e, anche se solo formalmente, la Francia.

Questo era il riassunto del Congresso di Vienna; se aveste ancora qualche dubbio commentate il post e vi risponderò.

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