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Di solito, quando ci sono cifre grosse da pagare, è d’uso pagare, invece che con il classico denaro contante (che oltre una determinata cifra non è consentito per legge utilizzare) o con le carte di credito, con un assegno. Le banche, infatti, al momento dell’apertura del conto corrente, forniscono sempre un carnet con qualche assegno da utilizzare per pagare. Le Poste Italiane, come sappiamo, forniscono anche servizi di tipo bancario/finanziario e alle poste è anche possibile aprire un conto corrente e avere quindi diritto all’utilizzo di assegni.

Un assegno postale è in tutto e per tutto identico a un assegno bancario: a chi è titolare di un conto corrente postale tipo BancoPosta gli viene infatti fornito un carnet di assegni postali per effettuare i pagamenti che un qualsiasi altro correntista effettuerebbe con un assegno bancario. Per compilare un assegno postale, quindi, si agisce in maniera del tutto analoga a come si agisce per compilare un assegno bancario.

Dovrebbe essere un’operazione semplice e naturale ma molte persone, spesso chi non ha mai avuto esperienze bancarie (e tra chi apre conti correnti postali è la stragrande maggioranza), va incontro a numerose difficoltà che non permettono di compilare correttamente un assegno postale, e un assegno non compilato correttamente è invalido, e ciò vuol dire che bisogna rifarlo, il che significa perdere tempo su tempo. In questo articolo, vedremo con precisione come si compila un assegno postale in tutte le sue parti, rispondendo a tutte le domande che una persona che compila un assegno per la prima volta può porsi.

Come si compila un assegno postale

Come si compila un assegno postale?

Un assegno postale, essendo praticamente identico a un assegno bancario, si compila allo stesso modo. Adesso vedremo nel dettaglio come si fa.

Come si compila un assegno postale: il luogo e la data

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La prima cosa da mettere su un assegno postale sono il luogo e la data di emissione, ovvero le informazioni su dove e quando l’assegno viene emesso. Per gli assegni postali, valgono le stesse regole che valgono per gli assegni bancari, quindi il luogo deve essere per forza il luogo in cui l’assegno viene emesso (se l’assegno viene emesso a Roma, bisogna scrivere Roma, se l’assegno viene emesso a Bobbio Pellice, paese sulle montagne della provincia di Torino che conta 100 anime di cui 99 tra mucche, capre e pecore -salutiamo tutti i bobbiesi in lettura-, dovrai scrivere Bobbio Pellice). 

Per quanto riguarda la data, anche quella deve essere obbligatoriamente quella in cui viene emesso l’assegno, perché gli assegni postdatati sono illegali. È pieno il mondo di furbetti che, quando non hanno soldi sui loro conti postali, hanno la brillante idea di mettere una data futura sui loro assegni, premurandosi di dire allo sprovveduto che deve ritirare i soldi di non recarsi in banca prima della data prefissata. Questa procedura crea enormi problemi sia a chi emette, sia a chi incassa l’assegno, quindi alla voce “data” stai attento a mettere la data del giorno in cui emetti l’assegno, per esempio se l’assegno lo emetti oggi che è il 24 aprile 2015, alla voce data dell’assegno postale dovrai scrivere “24/04/2015” e nessun’altra data, né passata, né futura.

Come si compila un assegno postale: l’importo

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Compilati debitamente gli spazi relativi al luogo e alla data, dovrai andare a scrivere l’importo in cifre, ovvero in formato numerico, con gli eventuali decimali separati dalla virgola. Come vale per gli assegni bancari, anche per quelli postali è consigliato mettere il cancelletto (#) prima e dopo l’importo, in modo da evitare che qualche furbetto ritocchi la cifra a proprio vantaggio facendoti trovare brutte sorprese sull’estratto conto. Se devi quindi, per esempio, pagare 1000 euro, nello spazio dovrai scrivere #1000,00#

L’importo deve essere anche scritto in lettere nello spazio indicato al di sotto della dicitura “A vista pagate per questo assegno postale”. Qui, gli eventuali decimali, come nel caso dell’assegno bancario, dovranno essere separati da uno slash (/) e riportati comunque in formato numerico, per esempio, riprendendo l’esempio di sopra, “mille/00”. Nell’importo in lettere, non vanno messi i cancelletti, perché la parola in lettere è più complicata da modificare rispetto al numero in cifre.
Inseriti anche questi dati, non ti resta che riportare il nome e il cognome del beneficiario, ovvero di colui il quale deve ricevere i soldi, e firmare l’assegno. La clausola di non trasferibilità, negli assegni postali viene compilata automaticamente, quindi per rendere non trasferibile un assegno postale non devi essenzialmente fare nulla. Se possiedi però un assegno postale del vecchio tipo, ovvero dove non compare già stampata la scritta “non trasferibile”, per renderlo effettivamente non trasferibile dovrai barrarlo con una linea obliqua.
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