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Arriva prima o poi quel momento nella vita di una persona in cui è necessario essere in grado di compilare un assegno bancario, magari per effettuare un pagamento quando si è sprovvisti di contanti e la carta di credito è rimasta a casa. Compilare un assegno è un’azione facile, veloce e naturale che però molte persone hanno difficoltà ad affrontare. In questo articolo, vedremo di venire in contro a questa fetta di popolazione, raccontando come si compila un assegno in tutte le sue parti.
Non è affatto difficile come operazione, ma giustamente chi è alle prime armi potrebbe trovare delle grandi difficoltà che potrebbero impedirgli di compilare un assegno in maniera corretta, e questo lo renderebbe invalido, il che significa perdere tantissimo tempo per poi doverne fare ancora un altro, quindi cerchiamo di evitare quest’inutile perdita di tempo e vediamo come compilare un assegno in maniera corretta.

Vedremo con più precisione come compilare ogni singolo campo di un assegno, in modo che qualsiasi ansia o paura sparisca. Posso capire come ci si senta quando si deve compilare per la prima volta un assegno, ricordo come se fosse ieri la mia prima volta.

Come si compila un assegno

Come si compila un assegno?

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La prima cosa da riportare quando si compila un assegno bancario è l’importo che si deve pagare. In tutti gli assegni, di qualsiasi banca, nello spazio in alto a destra si deve scrivere la cifra da pagare in formato numerico, con gli eventuali decimali separati da una virgola. Per evitare di incorrere in spiacevoli inconvenienti, ovvero che qualcuno modifichi l’importo dell’assegno a suo vantaggio, la Banca d’Italia consiglia di mettere un simbolo di cancelletto  (#, insomma, un Hashtag) prima e dopo la cifra, rendendola così impossibile da modificare. Per esempio, se devi pagare con un assegno 500 euro dovrai inserire nello spazio #500,00#

Immediatamente dopo, dovrai riscrivere lo stesso importo in lettere nello spazio dedicato, che si trova sempre in posizione centrale immediatamente sotto quello della cifra in formato numerico. In questo caso, per quanto riguarda i decimali, li devi separare con uno slash (/) e devi comunque scriverli in cifre. Tornando all’esempio di sopra, se devi pagare 500 euro in parole devi riportarli in questo modo: cinquecento/00.

Passiamo quindi agli altri dati. Nello spazio che di solito si trova in alto a sinistra devi riportare il luogo e la data in cui stai emettendo l’assegno. Per quanto riguarda la data, devi mettere quella precisa del giorno in cui paghi e non una successiva, perché per la legge italiana l’assegno postdatato è illegale. Quindi, se per esempio sei a Torino ed è il 6 dicembre 2015, dovrai scrivere: Torino, lì 06/12/2015. Dopodiché, nell’apposito spazio che si trova sotto la cifra riportata in lettere devi riportare il nome e il cognome del beneficiario, ovvero di colui che deve ricevere i vostri soldi, così come egli te lo indica.

Infine, dovrai firmare l’assegno in basso a sinistra. Se vuoi che il tuo assegno non sia trasferibile, dovrai scrivere nell’apposito spazio la dicitura NON TRASFERIBILE; tale clausola è obbligatoria per le cifre al di sopra dei 1000 euro, mentre per tutte le altre cifre non è obbligatoria ma è comunque consigliabile. Se vuoi che l’assegno possa essere ritirato solo presso la tua banca, devi allora barrarlo con due linee oblique parallele su tutta la superficie. A questo punto, il tuo assegno è pronto per essere consegnato al beneficiario, il quale potrà incassarlo dopo averlo firmato sul retro.

Come si compila un assegno: La data

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Ci sono delle persone che si credono furbe, così quando non hanno soldi sul proprio conto, inseriscono date sull’assegno diverse dal giorno in cui lo compilano veramente, e puntualmente avvertono la persona che lo deve riscuotere che non deve recarsi in banca prima della data segnalata sull’assegno, ma l’altra persona essendo a sua volta un idiota va in banca e tenta di riscuoterlo, e si ritrovano nei guai sia colui che ha fatto l’assegno che colui che avrebbe dovuto riscuoterlo. Per questo motivo, alla voce data di un assegno va inserita sempre ed esclusivamente la data esatta di quando l’assegno viene compilato, né un giorno prima né uno dopo.

Dobbiamo prestare massima attenzione quando andiamo a compilare questa voce, perché anche un errore in buona fede può farci rischiare molto dal punto di vista legale.

Voce data di un assegno

Come si compila un assegno: Il luogo

In un assegno il luogo non fa riferimento alla sede della banca nella quale si può andare a riscuotere, o la banca del titolare del blocchetto degli assegni. Attenzione. Molto semplicemente con luogo si intende il luogo fisico nel quale l’assegno viene compilato. Questo significa che se l’assegno dovesse essere compilato a Roma, scriveremo Roma, se l’assegno dovesse essere compilato in un comune di 4 anime, inseriremo il nome del comune con 4 anime.
Sbarrare un assegno cosa significa?

Quella dello sbarrare un assegno è un pratica molto comune e di conseguenza è molto diffusa, sbarrare un assegno ha due effetti diversi in base a quante sbarre ci siano, adesso li andiamo a vedere entrambi.
  • Sbarrare con due linee: Se si dovesse decidere di sbarrare l’assegno con due linee parallele molto semplicemente si obbligherà la persona che è destinata a riscuoterlo a versare l’intero importo sul proprio conto corrente, senza avere alcuna possibilità di riscuoterlo in contanti.
  • Sbarrare con due linee ed inserire il nome della banca: In questo caso, così come per quello precedente, si costringerà la persona che deve riscuotere l’assegno a versare l’intero importo sul proprio conto corrente, ma in più il conto corrente in questione dovrà essere aperto presso la banca che colui che ha compilato l’assegno ha segnalato.
Assegno non trasferibile: Cosa significa?
Nel caso in cui si dovesse decidere che l’assegno che andiamo a compilare deve essere riscosso solo ed esclusivamente dalla persona che vogliamo, dobbiamo inserire la dicitura “non trasferibile” nel retro dell’assegno, questo però per ciò che riguarda gli importi superiori a 1000€ diventa obbligatorio, altrimenti l’assegno viene ritenuto invalido, questo per effetto del decreto legislativo 231/2007.

Adesso andremo a rispondere a delle domande specifiche che ci sono state poste privatamente.
  • Cos’è la data di emissione di un assegno? Molto semplicemente è il giorno in cui l’assegno è stato compilato, o quantomeno da legge dovrebbe corrispondere al giorno in cui l’assegno è stato creato dal titolare del libretto.
  • Non mettere la data sull’assegno cosa comporta? Detto molto semplicemente, l’assegno non sarà ritenuto legalmente valido, quindi non sarà possibile riscuoterlo.

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