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Il capitolo 4 dei Promessi Sposi è dedicato a padre Cristoforo, un frate cappuccino che dedicava la sua esistenza alla cura delle persone più povere e alla giustizia, che a quei tempi e in quei luoghi veniva difficilmente rispettata a causa del potere quasi mafioso che era presente in quel territorio, sotto il dominio di più o meno potenti signori feudali (per esempio l’Innominato e Don Rodrigo). In questo capitolo si parlerà soprattutto della vita di Cristoforo, Lodovico prima di diventare frate, figlio di un mercante che a causa dell’uccisione di un uomo durante una rissa per futili motivi decise di cambiare vita prendendo gli ordini.
Secondo gli esperti questo racconto è reale e ci fa capire meglio anche com’era la vita all’epoca. Sembrerebbe che la storia di Padre Cristoforo rispecchi realmente la vita di una persona che è appunto realmente esistita.
Adesso, dopo aver esaminato il capitolo 3 dei Promessi Sposi, andremo a vedere in quest’articolo un riassunto del capitolo 4 dei Promessi Sposi, con un’attenta analisi dei personaggi che vi esordiscono.


Riassunto capitolo 4 Promessi Sposi
Riassunto capitolo 4 Promessi Sposi

                                

Eventi capitolo 4 Promessi Sposi

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Il capitolo 4 dei Promessi Sposi comincia la descrizione del paesaggio di Pescarenico, una terricciola, sulla riva sinistra dell’Adda, dove si trova anche il convento nel quale risiede frate (abbreviato in fra) Cristoforo, il personaggio principale del capitolo 4 dei Promessi Sposi.

Egli, uscito dal convento quando il sole non era ancor tutto apparso sull’orizzonte, era diretto alla casa di Lucia, che l’aveva chiamato per una questione della quale voleva discutere con lui.
La descrizione del paesaggio è molto accurata, passa in rassegna il cielo, la conformazione del territorio, i campi di vigne e i rami dai quali cadono le foglie autunnali.
In contrapposizione alla scena idilliaca vi sono delle tristi immagini di vagabondi e mendichi vestiti con stracci che chiedevano con sguardo implorante l’elemosina ai passanti, e di contadini chini a lavorare nei campi, chi seminando e chi vangando.

Dopo questa ampia introduzione si entra nel vivo del capitolo: comincia infatti il flashback della vita di Lodovico prima che diventasse fra Cristoforo, che rappresenta un excursus nella narrazione, ovvero Manzoni mette da parte il filone narrativo principale per spostarsi su questo filone secondario, alla fine del quale però fra Cristoforo arriva alla casetta di Lucia.
Dunque il narratore immagina che, durante la narrazione della vita di Lodovico, fra Cristoforo si sia trasferito da Lucia.

Questo excursus occupa la maggior parte del capitolo 4 dei Promessi Sposi ed è diviso principalmente in cinque tronconi:

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La giovinezza di Lodovico: Lodovico è figlio di un ricco mercante che, dopo essersi ritirato dagli affari, decise di vivere da signore con le ricchezze accumulate durante l’attività commerciale e di dare un’educazione signorile al figlio, che tuttavia venne sempre etichettato dai suoi pari come “figlio di un mercante”.
Il duello: un giorno Lodovico stava passeggiando accompagnato da due bravi (personaggi spiegati nel linka cap.1) e da un servitore quando, per futili questioni di precedenza, sfidò un arrogante signore a duello, al quale parteciparono anche i bravi.
Nella zuffa rimasero uccisi il servitore di Lodovico, trafitto dalla spada del signore, ucciso dalla mano di Lodovico.
L’accaduto destò clamore e si formò intorno alla scena del delitto un gruppo di uomini e Lodovico venne tratto in salvo dentro un convento poco prima dell’arrivo delle autorità.
La vocazione: il fatto sconvolse Lodovico e fece nascere in lui sgomento e rancore che lo portarono quasi subito alla decisione di dedicare la sua vita al servizio di Dio, facendosi frate.
La rabbia della famiglia dell’ucciso: l’uccisione del signore da parte di Lodovico ebbe gravi risvolti sulla famiglia del morto, che era risentita verso il convento che l’aveva accolto e decisa a vendicarsi.
Dunque Lodovico prese gli ordini e vestì il saio all’età di trent’anni e cambiò il suo nome in Cristoforo, per ricordarsi sempre del motivo per cui era diventato frate.
Il perdono: Cristoforo decise di chiedere pubblicamente perdono a casa del fratello del morto; una mattina si recò al luogo stabilito e chiese perdono con tale umiltà da commuovere il fratello del signore ucciso.
Dunque l’incontro, che doveva essere un’umiliazione generale verso il frate si trasformò in una “festa del perdono e della benevolenza”.
Finito l’excursus, Manzoni torna alla narrazione vera e propria con l’accoglienza di fra Cristoforo da parte delle due donne.

Personaggi capitolo 4 Promessi Sposi

I personaggi che incontriamo nel capitolo 4 dei Promessi Sposi sono i seguenti:
Fra Cristoforo: è il protagonista di questo capitolo 4 dei Promessi Sposi e Manzoni lo presenta all’inizio del capitolo, prima di cominciare il flashback della vita di Lodovico.
Cristoforo viene descritto come un uomo sulla sessantina con una lunga barba bianca e con il taglio di capelli tipico del rito cappuccinesco.
Manzoni si sofferma soprattutto sugli occhi del frate che, nonostante fossero sovente chini e umili, talvolta parevano “come due cavalli imbizzarriti” che lanciavano sguardi repentini e infuocati.
 Il fratello dell’ucciso: non viene descritto fisicamente bensì solo moralmente, facendoci capire i suoi intenti vendicativi e di umiliazione nei confronti di Lodovico.
Cristoforo: è il servo di Lodovico, che viene ucciso dopo aver fatto da scudo al suo signore contro la spada nemica. Lodovico prende il suo nome per non dimenticare mai il motivo per il quale è diventato frate.

Commento capitolo 4 Promessi Sposi

Il capitolo 4 dei Promessi Sposi ha l’intento di far conoscere al lettore alcune delle tradizioni che c’erano all’epoca: per esempio vediamo come il duello scaturisca da una banale questione di precedenza, che però allora era considerata una vera e propria dimostrazione di superiorità sociale: anche il duello raffigura il fatto di dover sempre primeggiare sull’avversario per una questione solamente di onore.
Inoltre anche l’incontro che il fratello dell’ucciso ha organizzato con fra Cristoforo rappresenta i costumi dell’epoca: infatti l’evento, che dovrebbe essere caratterizzato dall’umiltà e dal dolore per l’accaduto, viene organizzato in pompa magna, con l’invito di tutti i familiari.
Questo perché l’ambientazione del romanzo è durante il Seicento, quando la Lombardia è sotto la dominazione spagnola; questo periodo è caratterizzato dall’ostentazione dei beni che si possiedono, talvolta esagerata e patetica, soprattutto dei signorotti locali, come il fratello dell’ucciso e come vedremo in seguito Don Rodrigo.

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