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Il capitolo 26 dei Promessi Sposi di Alessandro Manzoni riprende la narrazione da dove si era fermata nel capitolo precedente, il 25 capitolo: Don Abbondio viene convertito dalla predica del cardinale Borromeo e adesso pensa più agli altri; nel frattempo Lucia riceve un inaspettato regalo dall’Innominato mentre si trova a casa di Donna Prassede e verso la fine del capitolo torna sulla scena Renzo, la cui fuga assume una certa importanza storica che porterà l’autore a interrompere la narrazione per lanciarsi in una digressione delle sue. Vedremo tutto questo in questo riassunto del capitolo XXVI dei Promessi Sposi.
L’opera con questo capitolo entra nella sua terza parte, perché vi ricordiamo che l’opera è composta da 38 capitoli, 38 capitoli pieni d’amore e di odio, proprio come ogni romanzo che si rispetti, del resto Manzoni ha dato vita al romanzo storico italiano.
Riassunto capitolo 26 Promessi Sposi


Riassunto capitolo 26 Promessi Sposi

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Il capitolo si apre da dove si era chiuso il capitolo precedente, e dunque con l’arcivescovo Federigo Borromeo che interroga Don Abbondio. Il povero parroco non trova argomenti per controbattere alle domande incalzanti di Borromeo, il quale lo accusa anche di avere campato scuse per non sposare i due giovani. Naturalmente è tutto vero e Abbondio dentro di sé non può far altro che maledire Agnese e Lucia che non sono state capaci di tenere a freno la lingua.

Abbondio poi domanda interdetto al cardinale cosa avrebbe dovuto fare in quella situazione e questi gli risponde che, innanzitutto, avrebbe dovuto celebrare il matrimonio e in secondo luogo, se sarebbero sopraggiunti problemi con Don Rodrigo, avrebbe dovuto scrivergli una lettera per chiedergli aiuto. Federigo, comunque capisce con chi ha a che fare e per non comportarsi come un’inquisitore, pur non perdonando, lo conforta invitandolo a resistere in nome dei grandi valori della religione, dicendogli che la vita va misurata e valutata non in base alle cose terrene ma a quelle eterne dell’aldilà.

Il cardinale porta poi con sé una lettera da parte dell’Innominato: contiene cento scudi, sono per Lucia e dovranno servire per la sua dote. Borromeo consegna la lettera nelle mani di Agnese, la quale la consegna a Lucia, ancora ospite a casa di donna Prassede. La ragazza, messa alle strette, rivela alla madre il voto di castità che aveva fatto mentre impaurita per la sua sorte si trovava prigioniera dell’Innominato, quando egli era ancora l’uomo più malvagio sulla faccia della terra. Lucia esorta quindi la madre alla pazienza e la invita a mandare metà della somma a Renzo. Renzo però è scomparso senza lasciare tracce, nessuno sa niente di lui e nemmeno il cardinale che vorrebbe proteggerlo riesce ad avere informazioni: Bortolo, il cugino da cui Renzo risiede a Bergamo sa che anche Venezia gli da la caccia, quindi trova a Renzo una nuova residenza e un nuovo lavoro e lo invita a cambiare identità, nel frattempo depista tutti mettendo in giro la voce che Renzo sia morto tentando di attraversare un fiume mentre era in fuga verso la Germania. Renzo adesso si fa chiamare Antonio Rivolta.

Personaggi capitolo 26 Promessi Sposi

I personaggi del capitolo 26 dei Promessi Sposi sono il cardinale Federigo Borromeo, don Abbondio, Lucia, Agnese, Donna Prassede, Renzo (oppure Antonio Rivolta) e suo cugino Bortolo. 
Tutti questi personaggi li abbiamo già incontrati nel corso dei capitoli precedenti, ma questo è uno di questi capitoli in cui si assiste a una trasformazione caratteriale di alcuni personaggi, soprattutto dei protagonisti: Renzo deve di nuovo far fronte al fatto di essere ricercato dalla legge e in questo gli viene in aiuto suo cugino Bortolo. Bortolo poi servirà a Manzoni per evidenziare nuovamente l’incompetenza di chi dovrebbe amministrare la giustizia. Lucia, invece, dimostra di essere maturata perché riesce a far fronte al segreto che si tiene dentro rivelandolo alla madre senza paura e mostrandosi risoluta nel partire per Milano con Prassede. Persino il pavido e pusillanime don Abbondio cambia qualcosa del suo carattere dopo la lavata di testa da parte del cardinale.

Commento Capitolo 26 Promessi Sposi

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Il capitolo 26 dei Promessi Sposi è sostanzialmente diviso in tre parti: la prima parte riprende la narrazione da dove si era interrotta nel capitolo precedente e si riprende anche il concetto dello scontro tra la buona chiesa, quella vicina agli interessi dei più deboli, e la cattiva chiesa, concentrata più sugli interessi della vita terrena. 

Una caratteristica significativa di questo capitolo è il ricorrere della parola “povero”, in tante varie forme e riferita a tutti i personaggi (povera madre, povera figlia, quel poverino…), soprattutto nel momento in cui Lucia rivela il suo voto e nell’addio alla casa natia, la seconda volta in cui Lucia si congeda con il suo villaggio e con la sua casa, che rappresenta tutto per lei, e in cui non ritornerà più. Tutti questi elementi evidenziano il pessimismo manzoniano, al quale solo la fede (rappresentata dalla devozione di Lucia per la Madonna) offre speranza.
Questo era un riassunto del capitolo 26 dei Promessi Sposi, se dopo la lettura doveste avere ancora qualche dubbio non esitate a commentare!

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