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Il capitolo 20 dei Promessi sposi è il diretto proseguimento del capitolo 19, infatti continua la narrazione della visita di Don Rodrigo al castello dell’Innominato, che era cominciata nel capitolo scorso.
Verso la fine del capitolo l’Innominato prepara l’accoglienza a Lucia, che affida a una sua fida serva, una “vecchia donna” che da molto tempo era nel castello al servizio del signore. Questo capitolo è forse uno di quelli in cui viene messa più in luce la cattiveria dell’animo umano, Manzoni in questo è stato un maestro nel rappresentarla.
Qui in seguito vi presento il riassunto degli eventi del capitolo 20 dei Promessi sposi. Il capitolo in questione segna un crocevia, perché termina la prima parte dell’opera e inizia la seconda.

Riassunto capitolo 20 Promessi Sposi

Eventi capitolo 20 dei Promessi Sposi

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Il capitolo 20 dei Promessi sposi inizia con la descrizione da parte di Manzoni del “castellaccio” dell’Innominato, che dalla sua inaccessibile posizione domina un paesaggio roccioso, aspro e solitario. Ai piedi dell’erta vi è una taverna chiamata dal popolo la Malanotte, nonostante sulla sua insegna sia presente un sole raggiante.
Qui Don Rodrigo incontra i bravi del signore, ai quali dona qualche scudo d’oro; inoltre, prima di entrare nel castello, si disarma e si porta dietro il solo Griso, lasciando gli altri quattro bravacci alla taverna. Il signorotto entra dunque nella costruzione e, dopo aver percorso diversi corridoi bui, viene ammesso alla presenza dell’Innominato.

Questi viene descritto come un uomo “grande, bruno, calvo”, dal viso duro e dall’inquietante sguardo. Don Rodrigo gli espone il caso con un linguaggio molto ridondante e iperbolico, accentuando le difficoltà dell’impresa stimolando l’orgoglio del signore, che accetta l’incarico. L’Innominato però si pente quasi subito della parola data, sentendo col passare degli anni e con l’avvicinarsi della morte un crescente senso d’angoscia e l’oppressione di un Dio del quale non si era mai curato e interessato.
Nonostante ciò, il signore manda un suo bravo, chiamato il Nibbio, ad allertare ed informare Egidio della “missione”, il quale dà una risposta affermativa al messaggero, dicendo di poter contare sulla collaborazione della monaca Gertrude; infatti questa, pur spaventata e orripilata riguardo la proposta, obbedisce e collabora al rapimento di Lucia.

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Nel giorno stabilito, una riluttante Lucia viene fatta uscire dal convento per una presunta ambasciata segreta. La monaca la accompagna fino sulla soglia e, appena Lucia si allontana, morsa dal rimorso cerca di richiamarla invano, poiché la ragazza se n’è già andata.
Mentre passeggia per una strada solitaria Lucia scorge una carrozza ferma; quando vi giunge accanto, le viene gentilmente chiesto quale fosse la strada per Monza. Ma prima che la donzella potesse rispondere, il Nibbio la afferra per la vita facendola salire di forza sulla carrozza, che parte subito di gran carriera.
Lucia, terrorizzata e con la bocca tappata da un fazzoletto, si dibatte per provare a scappare ma il Nibbio la trattiene, cercando invano di tranquillizzarla. Lucia trascorre il viaggio a pregare, alternando anche momenti di non-coscienza e di supplica di liberazione.

Intanto al castello l’Innominato attende la carrozza con inquietudine; quando la vede in lontananza, pensa di condurre Lucia direttamente da Don Rodrigo, “ma un no! imperioso” della sua coscienza fa svanire dentro di lui questo disegno. Per l’accoglienza della donzella l’Innominato decide di mandare una sua vecchia serva, da molto tempo al suo servizio; mandatala a chiamare, il signore le ordina di recarsi alla Malanotte con una carrozza chiusa e di accoglierla il più premurosamente possibile e di farle coraggio.
Infine, dopo la partenza della serva, l’Innominato si mette a passeggiare su e giù per la stanza, “con un passo di viaggiatore frettoloso”.

Personaggi del capitolo 20

I personaggi che animano il capitolo 20 dei Promessi sposi sono diversi, ma la maggior parte copre solo una parte della narrazione: è il caso di Don RodrigoGertrude, Lucia, la vecchia serva ed Egidio e il Nibbio, bravi dell’Innominato.
Proprio quest’ultimo personaggio è il protagonista e Manzoni evidenzia una faccia nascosta della personalità dell’Innominato, che ci era stato presentato come un potente signore sprezzante di ogni legge mentre ora pare avere dei timori, anche se legati alla sua anima e a Dio, non alla giustizia terrena ma a quella divina.
Infatti in qualche passo pare molto insicuro, pensando sempre più all’imminenza della morte e quindi al giudizio divino dopo essa.

Commento del capitolo 20 dei Promessi Sposi 

All’inizio del capitolo 20 dei Promessi Sposi vi è un paragone, anche se indiretto, tra il palazzotto di Don Rodrigo, descritto meglio nel capitolo 5, e il castellaccio dell’Innominato: da questo confronto emerge soprattutto la differenza della potenza dei due personaggi, con il primo che domina solamente qualche piccolo paesino mentre il secondo è temuto anche fuori dal ducato di Milano.
Infine, come detto prima, questo capitolo evidenzia la doppia personalità dell’Innominato e mette in luce soprattutto la sua crescente fragilità interiore, con l’incombere della morte che grava su di lui.

Questo era il riassunto del capitolo 20 dei Promessi sposi: se aveste qualche dubbio commentate pure il post e vi risponderò.

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