(adsbygoogle = window.adsbygoogle || []).push({});
La lunghissima storia della civiltà greca, che fu sicuramente tra le più importanti di tutta la storia, cominciò nel lontano XVI secolo a.C. quando il popolo dei Micenei si insediarono prima nella zona illirica, a nord della Grecia, per poi raggiungere i territori più settentrionali della penisola, ovvero le terre dell’Epiro e della Tessaglia.

I Micenei hanno avuto un ruolo fondamentale nella storia greca, senza di loro, mai sarebbe sorta la Grecia che è stata la culla della civiltà, e mai ci sarebbe stata la Magna Grecia, quindi anche l’Italia sarebbe stata scombussolata.

La civiltà micenea viene divisa dagli storici in tre fasi principali:

  • Periodo antico (1600-1400 a.C.): fu il periodo di nascita della città di Micene, che soprattutto in questo periodo sancì la sua egemonia sulle città circostanti
  • Periodo medio (1400-1200 a.C.): questo fu il periodo di massima espansione e bellezza della civiltà, che raggiunse un’importanza fondamentale all’interno del Mar Mediterraneo.
  • Periodo recente (1200-1000 a.C.): l’ultimo periodo fu caratterizzato da una progressiva decadenza e alla successiva scomparsa dei Micenei.
Micenei riassunto

Origini della civiltà Micenea e le conquiste

La Grecia durante il periodo Miceneo era un’estesa penisola che era nota nell’antichità per la fertilità delle sue terre, che erano molte ambite soprattutto dai popoli nomadi provenienti dal nord, i quali vedevano in questo territorio un ideale punto d’arrivo per le loro migrazioni.

(adsbygoogle = window.adsbygoogle || []).push({});

Tuttavia la Grecia non era coperta solamente da pianure fertili anzi, un po’ come l’Italia, presentava sì territori ottimamente coltivabili, come per noi la Pianura Padana o quella pugliese, ma sul territorio erano presenti numerosi rilievi montuosi, esattamente come noi abbiamo gli Appennini.
Dunque i popoli che la occuparono puntarono sempre all’estensione verso il Mar Mediterraneo, che oltre ad essere un fondamentale via di commercio, apriva le porte verso le isole precedentemente occupate dalla civiltà minoica, in particolare l’isola di Creta.

Infatti i Micenei conquistarono i territori che erano stati sono il possesso dei Cretesi; inoltre arrivarono a conquistare le coste di tutta l’Asia Minore, dallo Stretto di Dardanelli quasi fino a Cipro.

Le origini dei Micenei sono in realtà un insieme di più popolazioni di origine indoeuropea, ovvero popolazioni che provenivano dell’oriente passando talvolta dalle pianure russe; tra queste popolazioni le più importanti furono gli Ioni, gli Eoli, ma soprattutto gli Achei.
La prima popolazione si stanziò prevalentemente nella zona dell’Attica, la seconda soprattutto in Tessaglia, mentre gli ultimi preferirono la zona nord-orientale del Peloponneso, dove si fusero con la popolazione preesistente, i Pelasgi: dall’unione di questi due popoli nacque in sostanza la civiltà micenea.

Le città stato Micenee e le differenze con i Minoici

Gli Achei, dopo il loro stanziamento in quella zona, fondarono delle città, tra le quali le più importanti furono Micene, Tebe e Tirinto, che vennero chiamate in seguito città-stato.
Questa denominazione deriva dal fatto che queste città possedevano una tale autonomia da essere praticamente indipendenti tra loro, come se fossero dei veri e propri stati autonomi.

(adsbygoogle = window.adsbygoogle || []).push({});

Le città micenee ricordavano per vari aspetti quelle della civiltà minoica, dalle quali però differivano per un importante particolare: infatti le città cretesi erano senza mura, poiché si pensava che l’isola fosse inattaccabile, come effettivamente fu per la gran parte della sua storia, mentre nelle nuove città-stato furono costruite poderose mura fortificate, talvolta era spesse oltre 10 metri.
Questi particolari li conosciamo grazie alla scoperta archeologica di queste città, avvenuta grazie a Schliemann, uno dei più grandi archeologi di tutta la storia, che svelarono al mondo la grandezza di queste costruzioni.

Le  mura delle città-stato micenee erano dovute ad un’accesa rivalità tra di esse, che più volte sfociò in guerre vere e proprie per la conquista di nuovi territori; purtroppo non riuscirono mai a formare uno Stato unico che le comprendesse, talmente era forte il loro spirito di libertà e autonomia.
All’interno della città stessa spesso era presente un’ulteriore cinta di mura che proteggeva l’acropoli, la parte sacra della città, che era solitamente collocata sulla sommità di una collina, in posizione di dominio.

La struttura sociale Micenea e il governo

Come nella civiltà minoica, il fulcro della città era il palazzo, che rappresentava il centro di ritrovo della società; aveva infatti funzioni economiche, giudiziarie e amministrative, oltre che ad essere utilizzato come punto di raccolta e ridistribuzione dei beni.

In cima alla piramide sociale micenea risiedeva il sovrano, chiamato wànax, il quale spesso era affiancato dal lawaghétas, ovvero il capo dell’esercito; subito sotto c’erano i nobili, che coprivano le cariche pubbliche e formavano anche il consiglio degli anziani, chiamato gherusia, che aiutava il sovrano nel governo della città.

Infine troviamo l’assemblea popolare (sotto la quale c’erano solo gli schiavi, che non costituirono una vera e propria classe sociale), che era formata da uomini liberi e aveva in pratica una funzione anti-nobiliare; tuttavia il re la convocava raramente poiché solo poche volte essa influiva sulle sue decisioni finali.

La società micenea fu un esempio di struttura sociale molto solida e rigida; infatti il governo era favorito da un’efficiente e solida burocrazia, i quali funzionari lavoravano con estrema precisione riguardo i versamenti delle tasse, la distribuzione delle proprietà e delle materie prime etc…
Proprio la distribuzione dei beni presentava grandi differenze tra le classi sociali: infatti solo il re e il capo militare possedevano proprietà fondiarie personali, mentre il resto della popolazione, soprattutto il ceto popolare composto da artigiani e contadini lavorava appunto nei campi sotto il loro dominio.
Inoltre questa piramide sociale era quasi cristallizzata, in seguito ad una rigida gerarchia che permetteva molto raramente ad individui di una classe sociale inferiore di passare al “gradino” più in alto.

Le attività economiche micenee

Come detto all’inizio del riassunto sui Micenei, essi intrapresero diverse azioni militari finalizzate alla conquista di nuovi territori che potessero soddisfare i loro bisogni economici. Infatti la Grecia non era molto ricca di materie prime e dunque essi occuparono terre ben più fertili, come l’isola di Creta e quelle del Mar Egeo, senza dimenticare le coste dell’Asia Minore.
Nonostante ciò i Micenei continuarono ad importare ambra, avorio e soprattutto metalli, necessari per la costruzione delle armi.

Per quanto riguarda le esportazioni, essi erano rinomati nel Mar mediterraneo per la produzione di raffinate ceramiche, che erano ricercatissime in Anatolia, Spagna e Italia.

La guerra di troia

Delle guerre espansionistiche micenee se ne ricorda una in particolare, quella contro la città di Troia. Furono proprio i Micenei ad aver ragione di troia nella guerra di Troia.
Lo svolgimento di questa guerra è avvolto da un’aura di mistero e leggenda, che fa di essa uno degli avvenimenti più affascinanti della civiltà greca.

Probabilmente questa guerra avvenne realmente, precisamente in un periodo compreso tra il 1250 e il 1200 a.C. e ebbe come protagonisti i Micenei e i Troiani. Troia era una potentissima città dell’Asia Minore che controllava grazie alla sua favorevole posizione lo Stretto dei Dardanelli, luogo cruciale per i commerci nel Mar nero. Secondo gli storici Troia imponeva alti pedaggi per il passaggio e i Greci, che utilizzavano spesso quelle rotte commerciali, chiesero alla città di abbassarli.

Vedendosi rifiutare la richiesta, decisero di muoverle guerre e, dopo essere sbarcati in Asia Minore, la cinsero d’assedio (secondo la leggenda) per 10 anni, con la successiva conquista e distruzione di Troia.

Riguardo a questa guerra furono scritte diverse opere, tra le quali le più importanti sicuramente sono l’Iliade e l’Odissea prodotte entrambe, secondo la leggenda, da Omero.
La veridicità di questi libri è difficile da provare, infatti gli storici pensano che nonostante qualche elemento sicuramente storico (come la collocazione geografica e quella storica), vi siamo molti elementi puramente fantastici e inventati, a partire dagli eroi protagonisti, come Achille ed Ettore.
Questa importantissima vittoria diede l’inizio all’epopea del mondo greco arcaico e per molti secoli fu il simbolo dell’identità nazionale greca.
Infatti con la scrittura dei poemi omerici vennero esaltati e celebrati le tradizioni, gli ideali e le gesta dei mitici eroi e del popolo greco.

La decadenza della civiltà Micenea

Purtroppo proprio questa gloriosa guerra, probabilmente per il fatto che fu lunga e dispendiosa, diede l’inizio alla crisi della società micenea, che subì le incursioni dei popoli indoeuropei, in particolare i Dori.
Inoltre le incursioni dei Popoli del mare contribuirono ulteriormente all’indebolimento dei Micenei, i quali territori furono definitivamente conquistati alla fine del XII secolo a.C.
Finì così dunque la storia di una civiltà che fu importantissima per la nascita, successiva al Medioevo ellenico, della pòlis e della vera e propria Civiltà greca.

LEAVE A REPLY