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La civiltà egizia fu una delle più longeve della storia, e il suo dominio millenario sulla valle del Nilo non è certo casuale, il loro sistema era infatti molto rigido e fu soggetto a pochi cambiamenti nel corso del regno. Tale civiltà si sviluppò nello stesso periodo storico di quella dei Sumeri. Il rispetto delle regole sempre ferree e una struttura societaria ben architettata permise agli egizi di dominare incontrastati per millenni. Il loro fu uno dei regni più importanti e longevi mai esistiti sulla faccia della terra, e le loro opere maestose tutt’oggi vengono ammirate da milioni di turisti che si recano in Egitto per questo scopo.

Anche nella società egizia c’era una piramide sociale ben definita:

La Civiltà Egizia
  • Al vertice della piramide c’era il Faraone, che deteneva il potere assoluto e illimitato e lo tramandava da padre in figlio (naturalmente il primogenito).

Il Faraone era considerato il figlio prediletto dalla divinità Ra, dio del sole, e perciò era oggetto di venerazione da parte del popolo, che lo considerava un semidio.


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Egli faceva inoltre costruire diversi monumenti che testimoniassero la sua grandezza: tra le più importanti le piramidi, segno della sua potenza, le sfingi, leoni con volto umano (la più importante fu costruita da Chefren, faraone della IV dinastia) e gli obelischi, che secondo la tradizione simboleggiavano i raggi pietrificati del sole.

  • Un gradino sotto il faraone c’era la casta sacerdotale, che si occupava degli impegni religiosi e scientifici. Il loro potere era comunque molto forte e possedevano grandi porzioni di terreno concessi loro dal faraone, che facevano coltivare. inoltre anche in Egitto, come in Mesopotamia, i templi divennero oltre che centri religiosi anche il polo economico della città.
  • Dopo i sacerdoti venivano gli scribi, che come dice il termine, si occupavano di scrivere e annotare qualunque cosa, dalle entrate nel tempio ai possedimenti di terra.

Gli scribi nell’antico Egitto avevano un ruolo di prestigio nell’amministrazione centrale del regno perché conoscevano appunto la scrittura e avevano anche una discreta cultura; talvolta erano anche utilizzati come intermediari tra il popolo e i governanti.

  • Infine troviamo il popolo e gli schiavi dell’antico Egitto. Il primo era composto perlopiù da mercanti, artigiani e contadini, che erano coloro che mandavano avanti l’economia. Nel popolo erano presenti anche soldati e ufficiali dell’esercito, che però in Egitto non aveva la rilevanza che invece aveva per altre popolazioni. Gli schiavi, che erano principalmente prigionieri di guerra, venivano invece trattati come animali e venivano usati per i lavori più duri e umili.

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La durata dell’Antico Egitto fu tale grazie anche ad un solido sistema economico-amministrativo e ad una burocrazia che, nonostante l’esteso territorio, riuscì sempre ad essere molto efficace.
Il territorio fu diviso in 42 distretti amministrati ognuno da un governatore aiutato da alcuni funzionari.
Da punto di vista commerciale invece l’Egitto non conobbe mai la floridezza che caratterizzò le civiltà mesopotamiche; questo territorio era infatti molto limitato dalla natura, il deserto Sahara in particolare, per la sua superficie smisurata impedì l’apertura di vie commerciali. Si sviluppò molto il commercio fluviale sul Nilo e quello navale, che coinvolse soprattutto le coste libanesi.

Agricoltura nell’antico Egitto

Invece l’agricoltura era molto avanzata in Egitto, grazie soprattutto alle piene del Nilo, che garantivano addirittura due raccolti l’anno soprattutto di grano e orzo, dal quale si produceva la birra, che erano gli alimenti base degli Egizi, ai quali si univa la selvaggina e la carne proveniente dagli allevamenti.
Un  eccellenza egiziana era il papiro, pregiatissimo materiale usato per la scrittura ed esportato a prezzi molto alti.

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