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Alle elementari ti hanno assegnato l’Antico Egitto? Nessun problema, ti aiutiamo noi. La civiltà egizia,  fu una delle più importanti della storia e ciò fu dovuto alla sua società particolarmente stabile e il suo isolamento dal resto del mondo.
Inoltre è anche una delle più conosciute: se uno dice Egizi si pensa subito ai sarcofagi, alle piramidi, e alla scrittura geroglifica. Infatti la mummificazione, la sepoltura, la costruzione della grandi piramidi e le complicate e indecifrabili scritture sulle tavole di pietra hanno sempre destato nel pubblico grande fascino e interesse. Questo ha fatto in modo che gli egizi diventassero famosi in tutto il mondo, anche chi ha un titolo di studi di scarso livello sa associare il nome di un Faraone egiziano al fatto che fosse Faraone. Questo perché gli egiziani millenni dopo la loro dipartita continuano a destare fascino e ammirazione.


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Civiltà egizia: La religione

La religione nell’Antico Egitto era molto importante per gli Egizi: essa era principalmente di tipo teriomorfico, ovvero che le divinità erano perlopiù ricollegabili al mondo animale (basti pensare a Horus, dio falco, Anubi, dio sciacallo o Bastet, dea gatta).
Antico EgittoLe divinità principali dell’Antico Egitto erano Ra, Shu, Tefnut, Geb, Nut, Osiride, Iside, Seth, Nephtise Horus; essi secondo la leggenda era legati da precisi rapporti: infatti Ra aveva generato Shu e Tefnut, che a loro volta generarono Geb e Nut. Dall’unione di quest’ultimi nacquero Osiride, Iside, Seth e Nephtis e i primi due generarono Horus.

Naturalmente il più importante era Ra, il dio del Sole, che era oggetto di grande venerazione da parte del popolo, essendo secondo la leggenda lui il creatore dell’universo.
Lo stesso faraone si identificava come il figlio in terra di Ra, perciò era considerato un semidio e il fatto che avesse un’origine divina intimoriva la popolazione, che difficilmente osava ribellarsi appunto perché voleva dire ribellarsi alle divinità.

Civiltà egizia: La mummificazione cos’era e come avveniva


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Importantissima per gli Egizi era inoltre la vita ultraterrena, nella quale era fermamente convinti e facevano in modo che il defunto l’affrontasse nel miglior modo possibile; è proprio per questo che dedicavano molta cura alla sepoltura dei cadaveri, la pratica della mummificazione nell’Antico Egitto era importante.
Innanzitutto il corpo veniva lavato, purificato e profumato; poi procedevano con l’estrazione degli organi interni, escluso il cuore (considerato sede della ragione e dei sentimenti), quali il cervello, estratto dalle narici, l’intestino, il fegato, lo stomaco e i polmoni. Gli ultimi quattro venivano riposti in appositi vasi, chiamati canopi, che venivano poi messi all’interno del sarcofago.

Dopodiché veniva avviato un lungo processo di disidratazione che seccava il cadavere; quindi il corpo veniva riempito di stoffa e paglia, che ridavano forma al cadavere e veniva profumato e oliato accuratamente.
Infine si passava al bendaggio del corpo e tra le bende erano inseriti gioielli e amuleti, che il defunto si sarebbe portato nell’aldilà, e al funerale.

Il Libro dei morti esiste davvero

Gli Egizi tramandarono anche i riti che secondo la tradizione avvenivano dopo la morte nel Libro dei Morti, che molto dice in proposito: per esempio essi credevano che i defunti arrivassero al cospetto di Osiride e che il dio pesasse i loro cuori; se il peso era minore di quello di una piuma significava che le buone azioni era più di quelle cattive e venivano ammessi al regno dei beati, in caso contrario venivano divorati da una bestia mostruosa.

Civiltà Egizia: L’Arte nell’Antico Egitto

Alla religione era collegata anche l’arte, che infatti raggiungeva il suo massimo splendore proprio nelle sculture funebri: basti pensare alla preziosità degli amuleti che venivano messi nei sarcofagi e dei sarcofagi stessi, che erano vere e proprie opere d’arte.
L’arte egizia presentava anche diversi dipinti, con dei precisi canoni da seguire: per esempio nelle figure erano sempre rappresentate di profilo la testa e le gambe, mentre il busto era frontale.
Gli esseri umani erano molto stilizzate, così come gli animali, i quali si differenziavano solo per i tratti più caratteristici come le corna, mentre il resto del corpo era pressoché uguale.

Per i colori venivano utilizzate spesso tempere naturali che venivano mischiate con olio e grasso animale, in modo che le pittura aderisse al muro o alla pietra.
L’arte che più rappresenta l’Antico Egitto è comunque quella funebre, che conobbe il culmine della sua grandiosità con la costruzione delle grandi piramidi, quelle di Cheope, Chefren e Micerino, che furono costruite presso Giza a metà del III millennio a.C.
Molte delle tombe dei faraoni non sono però visibili: infatti la maggior parte di essi scelse di venire sepolto sottoterra nella Valle dei Re, che divenne il cimitero dei faraoni.

La scrittura geroglifica

Ecco infine la scrittura geroglifica, che con i suoi strani simboli è una delle più affascinanti della storia, e ci sono voluti secoli prima di riuscire a capirne il significato.
La scrittura geroglifica è detta ideografica, perché ad ogni simbolo non corrisponde una lettera, bensì un “idea”.
In realtà la scrittura geroglifica era quella utilizzata per le iscrizioni sacre sui templi e i monumenti, mentre i sacerdoti usavano quella ieratica, con calamaio e fogli di papiro incisa con stili ferrei o lignei sulla tavolette di cera.
Il popolo utilizzava invece la scrittura demotica, da demos=popolo, che fu inventata più recentemente, nel VII secolo a.C.
Come è suddetto, l’opera più importante rinvenuta in geroglifici fu il Libro dei Morti, mentre la Stele denominata di Rosetta, il nome del luogo dove venne trovata, fu determinante per la decifrazione della scrittura ideografica egizia, avvenuta grazie al francese Jean-Francois Champollion verso la metà dell’800, che riuscì a farci capire una piccola ma importantissima parte della meravigliosa cultura egizia.

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