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Sparta, nell’Antica Grecia, era la seconda città per importanza preceduta solo dalla splendida Atene ed era la più importante nella regione ove si trovava, il Peloponneso.

La città nacque nel XII secolo a.C., fondata dai Dori, una popolazione balcanica scesa in Grecia che diede via al Medioevo ellenico, il periodo dei “secoli bui”.
Questo popolo si insediò come detto nel Peloponneso, più precisamente nella zona della Laconia, sulla sponde del fiume Eurota; l’altro nome con cui sono conosciuti gli Sparrani, Lacedemoni, deriva proprio dal nome di questa regione.

La città in sé era il contrario di Atene: mentre la capitale era floridissima, oltre che economicamente anche dal punto di vista culturale e artistico, Sparta era molto austera e semplice, e ciò rappresentava perfettamente quello che fu la società spartana, una società nella quale bisognava lavorare duro per potersi permettere le cose che ad Atene erano scontate, gli spartani erano uomini tanto crudeli quanto caratterialmente forti, oltre che fisicamente, celebre è la frase citata nel film 300:”Questa è Sparta”.

Storia di Sparta: Riassunto

La società Spartana


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Atene attirava filosofi, politici, retori, essendo il centro culturale non solo della Grecia ma del mondo antico d’Occidente mentre Sparta da questo punto di vista era decisamente arretrata.
Il vanto di Sparta, ciò di cui eccelleva senza rivali, era l’arte della guerra e la pratica.
L’efficienza, la forza, l’organizzazione dei suoi soldati erano conosciute ovunque, tanto da essere giunte fino a noi.
Proprio per il fatto di essere una società principalmente guerriera impedì a Sparta di raggiungere culturalmente Atene.
La società spartana era dunque nota per la sua estrema durezza, sia nella vita quotidiana che nella pratica militare: la filosofia di vita era basata sull’austerità e sulla sobrietà.
I lussi erano rari ed erano considerati negativi per la forza fisica, convinti che l’eccessività “rammollisse” il corpo.
Per comprendere la durezza dell’educazione militare farò una breve descrizione del percorso che seguiva i maschi, che già all’età di sette anni venivano strappati dalle braccia delle madri per essere portati nei campi di addestramento, nei quali venivano abituati ad ogni tipo di dolore e fatica, che facevano di loro terribili e spietati guerrieri.

L’addestramento spartano, di tipo militare cominciava appunto all’età di sette anni, anche se i primi anni erano dedicati soprattutto all’esercitazione con giochi violenti e faticosi e alla sopportazione di dolore, fame e sete, che fortificavano i corpi dei giovani.
All’età di diciotto anni iniziava poi il vero e proprio addestramento militare che durava per due anni, alla fine dei quali i soldati entravano nell’esercito spartano, nel quale restavano fino ai quarant’anni.

Analizziamo brevemente anche la struttura sociale spartana: a capo della città c’erano gli spartiati, i discendenti dei Dori, che governavano la città e in caso di guerra costituivano l’ossatura principale dell’esercito.
Dopo gli spartiati c’erano i perieci, contadini e artigiani che abitavano soprattutto nella periferia di Sparta ed erano soggetti al pagamento delle tasse; inoltre dovevano mettere a disposizione un certo numero di soldati in caso di guerra.

Alla base della piramide sociale c’erano iloti, liberi e schiavi: tutti e tre erano esclusi dalla vita politica, mentre i primi due avevano qualche piccolo vantaggio sociale.
Gli schiavi, spesso prigionieri di guerra, erano trattati come animali e venivano venduti come merce.

La Battaglia delle Termopili


Infine, per celebrare e commemorare l’onore, l’orgoglio e l’eroicità di questi guerrieri straordinari, è impossibile non citare l’episodio probabilmente più rappresentativo della grandezza morale di Sparta: la battaglia delle Termopili.

In questo scontro leggendario un gruppo di 300 soldati greci, principalmente spartani, cercarono di fermare l’avanzata di circa 10000 persiani alle Porte di Fuoco.
Tutti i soldati greci morirono sul campo di battaglia, ad eccezione di uno, riuscendo, nonostante l’enorme differenza di numero, a fermare per qualche giorno l’avanzata persiana.
La loro impresa è stata oggetto di numerosi film e libri, tra i più importanti il film “300” e il libro “Le Porte di Fuoco“. Anche se in realtà, furono di più, perché vi erano con gli spartani altri 2.000 uomini greci, tra cui circa 400 Tebani, anche se non si sa per quale motivo decisero di rimanere a combattere per poi arrendersi senza morire in battaglia come fecero tutti i 300 spartani.

Alla fine, Serse con le sue truppe persiane riuscì ad avere la meglio dei persiani e degli altri piccoli gruppi greci grazie al supporto di un pastore, che mise i persiani a conoscenza di un sentiero che avrebbe permesso loro di prendere gli spartani alle spalle, non permettendogli alcuna via di fuga, e annientando anche la loro resistenza. E così fu, anche se le perdite tra le fila persiane furono molto ingenti

Re Leonida


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Leonida non è un personaggio di fantasia, ma è esistito realmente, fu a capo della società spartana in quanto suo re, per circa 10 anni. perse la vita proprio nella battaglia delle Termopoli.

Fu un uomo valoroso, un guerriero come pochi nella storia. Quando seppe che i persiani avevano scoperto il sentiero di Anopea, prese la decisione di rimandare a casa molti degli uomini greci che erano presenti sul campo di battaglia, perché come teorizzato da Erodoto, voleva preservare quegli uomini per le battaglie che avrebbero seguito quella delle Termopoli, non poteva finire lì, e così fece in modo che loro si salvassero la vita, mentre lui da eroe qual era, rimase sul campo di battaglia e ha combattuto insieme ai suoi uomini spartani finché non è stato ucciso.

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