I Maya sono di certo più famosi, ma c’era un altro popolo convivente con loro e che di certo li superava in ferocia e brutalità: Gli Aztechi. Si erano stabiliti nell’altopiano messicano a 23000 metri d’altitudine nel XII secolo. Dopo essere divenuti sedentari e aver cominciato a praticare l’agricoltura, nel XIV secolo fondarono la loro capitale Tenochtitlàn che si affacciava sul lago Texcoco, dove oggi si trova la Città del Messico.

Gli aztechi

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Dopo aver creato gli altri due centri di nome Texcoco e Tlacopan, dal 1428 in poi gli Aztechi iniziarono a diventare anche dei famigerati conquistatori, sottomettendo con la forza tutte le città dell’altopiano. Verso la fine dell’impero azteco, quest’ultimo si estendeva fino alla pianura sul Golfo del Messico. Gli aztechi avevano una straordinaria e mistica religione politeista, con degli incredibili miti sui loro dei, sui loro eroi e sul sistema dell’Universo. Data la loro natura di conquistatori, i miti della creazione dell’Universo si mischiarono tra di loro, dando così origine a varie origini mitologiche della nascita del mondo secondo gli Aztechi.

Secondo il mito principale: prima della nostra era, chiamata “Nahui-Ollin, c’erano state altre 4 ere. Per la nascita della quinta era purtroppo era stato necessario il sacrificio del più giovane tra gli dei, Nanahuatzin, che fu così trasformato nel Sole. Il Dio però non riusciva a muoversi nella sua nuova forma, cosicché gli altri dei dovettero fornire la loro energia vitale per consentirne il movimento, perdendo però la vita nel processo. Una seconda leggenda narra che il mondo sia la stupefacente creazione compiuta dai due onnipotenti dei gemelli Tezcatlipoca e Quetzalcoatl, rispettivamente lo “Specchio Fumante” e il “Serpente Piumato”.

Essi avevano bisogno del materiale necessario per la creazione del pianeta, così decisero di usare il corpo del feroce mostro femminile Cipactli, metà coccodrillo e metà pesce. Per attirarla Tezcatlipoca si amputò un piede e lo usò come esca così il mostro si precipitò a mangiarlo ma ne valse la pena perché alla fine riuscirono a smembrarla e a usare il suo corpo come fondamenta della Terra. Il Sole era l’essere che forniva la vita, ma aveva un suo ciclo di vita limitato e senza di lui l’Universo sarebbe collassato: il suo spegnimento era preannunciato dal periodico ritorno di catastrofi naturali, invasioni di bestie mostruose, uragani, e piogge di fuoco. Per evitare tutto questo, c’era un unica soluzione: dare energia al Sole.

E tale energia era considerata trovarsi nel sangue umano, di conseguenza di svolgevano periodicamente dei macabri e terribili sacrifici umani per fornire energia al Sole e attirarsi il favore delle divinità (anche i Maya li facevano, ma i sacrificatori umani per eccellenza sono stati proprio gli Aztechi). Come i Maya, anche gli Aztechi adoravano numerose divinità. La principale era Quetzalcoatl, il Serpente Piumato, un dio molto potente, benevolo e misericordioso (fu l’unico dio a rifiutare i sacrifici umani). Il suo gemello malvagio era Tezcatlipoca, dio della bellezza e della guerra, che possedeva uno specchio che sprigionava fumo e inceneriva i nemici. La divinità per eccellenza era Huitzilopochtli, dio della guerra e del Sole. Per quanto riguarda la gerarchia sociale, essa era ben definita. La classe sociale più elevata era quella dei pilli, i nobili (divenuto in seguito un titolo ereditario). Essi svolgevano i compiti più importanti tra i quali amministrare le tasse, assegnare i campi e accertarsi del dovuto approvvigionamento.

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 La seconda classe era costituita dai mācehualli, ossia gli artigiani e i contadini. La terza classe era quella dei tlacotin, ossia gli schiavi. Ma la loro condizione era ben diversa da quella in Occidente. Anche se oltre che per nascita si poteva diventare schiavi per reati come l’omicidio o il furto o come prigionieri di guerra, non erano considerati degli esseri inferiori (né tanto meno degli oggetti viventi). Infatti potevano avere possedimenti e avere addirittura a loro volta degli schiavi! Potevano acquistare la libertà servendo fedelmente il padrone, sposando un suo figlio o una sua figlia o facendo dei figli con esso (o essa). La loro educazione, di tipo “Spartano”, era aperta a tutti, senza alcuna discriminazione. Il loro esercito era bellicoso e molto potente, suddiviso in Guerrieri Aquila, Guerrieri Giaguaro, Guerrieri Freccia, Sciamani del Coyote e Cuahchiqueh. Le canzoni e le poesie erano molto importanti per gli Aztechi; vi erano rappresentazioni teatrali e gare poetiche nella gran parte delle feste Azteche. Vi era anche una sorta di rappresentazioni drammatiche che includevano attori, musicisti e acrobati. La loro architettura era straordinaria, composta da piramidi a gradoni ed enormi templi, al pari dei Maya.

Gli Aztechi sono stati uno straordinario popolo precolombiano, potente e prospero, ma questo popolo fu distrutto da un conquistatore ancora più avido, crudele, feroce e spietato che ne causò l’estinzione: Hernán Cortés. Il grande Conquistador spagnolo, al capo del suo esercito, approdò nel territorio azteco a Tenochtitlàn nel 1519. Egli fu inizialmente scambiato dal grande imperatore Montezuma II per il benevolo Quetzalcoatl e il Conquistador sfruttò la cosa a suo vantaggio. Accolto dall’imperatore come un dio, egli approfittò della sua ospitalità per uccidere Montezuma II e conquisto Tenochtitlàn. Dopo la sua conquista, lui e altri avidi conquistadores schiavizzarono le popolazioni, ne distrussero le città e depredarono le sue ricchezze, spazzando via così anche questa feroce ma incredibile civiltà precolombiana

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