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Vita di Catullo
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Come per altri autori latini, anche per quanto riguarda Catullo non abbiamo notizie molto precise sulla sua vita. Di lui sappiamo che nacque nei pressi di Verona circa nell’84 a.C. da un’importante e ricca famiglia della provincia della Gallia Cisalpina. In gioventù si trasferì a Roma e qui ebbe l’opportunità di stringere importanti amicizie con i più grandi poeti, coi quali diede vita al circolo dei Poetae Novi o Neóteroi, che approfondiremo in seguito. A Roma conobbe anche la donna di cui si innamorò e a cui sono dedicati la maggior parte dei suoi componimenti: Lesbia.
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Il soprannome Lesbia deriva molto probabilmente dall’isola greca di Lesbo in cui la celeberrima poetessa lirica greca Saffo aveva il suo circolo. Si pensa inoltre che alcuni carmina di Catullo possano in realtà essere semplici traduzioni e adattamenti di alcune poesie di Saffo. Come è facilmente prevedibile, l’amore tra i due fu tutt’altro che semplice: la storia infatti si sviluppò a ritmi irregolari nel corso di alcuni anni tra entusiasmi, depressioni, delusioni, litigi (parecchi, a giudicare da alcuni carmina particolarmente accesi) e conseguenti riappacificazioni.
Chi sono i Poetae Novi?
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Come abbiamo detto, Catullo contribuì alla nascita e alla diffusione del circolo dei Poetae Novi (letteralmente: “poeti nuovi”). L’aggettivo novus-a-um, in una società fortemente tradizionalista e attaccata ai valori come quella romana, assume un valore dispregiativo: “nuovo” diventa infatti sinonimo di “sovversivo”, “rivoluzionario”, “che va contro i valori della tradizione”.
Oltre a Catullo e al già citato Elvio Cinna, appartengono a questa categoria anche i poeti Valerio Catone, Furio Bibàculo, Varrone Atacino e Gaio Licinio Calvo.
Le opere di Catullo: il Liber
- I carmina dall’1 al 60 sono componimenti brevi in metri vari: le cosiddette “Nugae” (poesiole, componimenti di poco conto). Queste sono poesie non troppo impegnate dal punto di vista dei contenuti; gli unici rilevanti sono i carmina riguardanti l’amore per Lesbia, in cui il sentimento è analizzato in tutte le sue sfaccettature e contraddizioni. In queste poesie emerge anche un nuovo modo di concepire l’amore, un modo rivoluzionario se paragonato alla precedente produzione letteraria Romana e ai valori che essa portava: l’amore, in Catullo, soprattutto quello passionale, è vissuto come un’esperienza fondamentale nella vita dell’uomo e a una relazione “proibita” con una donna sposata viene conferita la stessa dignità e gli stessi valori riconosciuti ai legami familiari.
- I carmina dal 61 al 68 sono invece i cosiddetti “Carmina Docta“, componimenti scritti soprattutto utilizzando la formula dell’epillio, dell’epitalamo e dell’elegia. Questi, al contrario delle Nugae, sono caratterizzati da una maggiore erudizione nei temi trattati, molto più colti rispetto a quelli delle Nugae. Il mito è il principale protagonista della narrazione, ma viene spesso fuso a argomenti autobiografici. L’amore riassume i suoi tipici valori che aveva nella società e viene esaltata la fedeltà coniugale.
- I carmina dal 69 al 116 sono molto simili alle Nugae dal punto di vista metrico (si tratta infatti di distici elegiaci, elegie e epigrammi. componimenti comunque molto brevi.), ma sono molto più alti dal punto di vista dei contenuti. In questa ultima categoria rientrano il famoso carmen 101 dedicato al fratello e il celeberrimo “odi et amo”.
[…] differenza degli altri autori che abbiamo visto, come per esempio Plauto e Catullo, di Sallustio abbiamo notizie più precise riguardo alla sua vita. Questo perché a differenza dei […]