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I Dinosauri sono stati animali straordinari che hanno dominato la Terra per almeno 186 milioni di anni, un successo evolutivo ineguagliabile, divenuti delle autentiche celebrità di Hollywood per il loro successo nell’evoluzione.
Ma su di loro c’è un mistero ancora più grande, ancora più famoso del loro successo ed è la domanda più logica ma anche più complessa che si possa mai fare su di loro: come si sono estinti i Dinosauri? E’ un mistero che si è cercato di chiarire sin dalla loro scoperta.

 I Vittoriani si erano convinti che i Dinosauri fossero gli animali più lenti, pigri e stupidi mai visti e che fossero esseri inferiori e che per questo si fossero estinti. Altre teorie sono ancora più strane e assurde: che fossero morti di noia, soffocati dai loro escrementi, perseguitati e rapiti dagli alieni, che fossero diventati omosessuali o che si fossero persino suicidati! 

Estinzione dei dinosauri
Come si sono estinti i Dinosauri

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 Altri esperti pensano che i dinosauri fossero a sangue freddo e che perciò non fossero adatti a sopravvivere, che si siano mangiati tra loro o che i mammiferi abbiano divorato le loro uova. Altri ancora pensano che l’attività vulcanica o altri disastri ne abbiano causato l’estinzione Ebbene tutte queste teorie sono assolutamente false, nessuna è in alcun modo vera. Innanzitutto dal loro stile di vita e da ritrovamenti fossili ben conservati di organi si è compreso che fossero animali a sangue caldo, quindi molto attivi e molto intelligenti, in particolare i carnivori, quindi erano tutt’altro che inferiori e tanto meno così idioti da suicidarsi. Quest’ipotesi ormai è completamente da scartare.

Inoltre sono esistiti per oltre 100 milioni di anni, quindi se fosse stato un disastro naturale a ucciderli tutti sarebbe già dovuto succedere molto prima, specialmente considerando che da quanto visto nella sedimentazione fossile questi disastri erano piuttosto occasionali, ma non è mai accaduto. La ragione è molto diversa, qualcosa che nessuno prima d’ora non aveva nemmeno immaginato e che 65 milioni di anni fa sconvolse spaventosamente la vita sulla Terra. Ma finalmente oggi, con ricerche molto dettagliate e ricostruzioni meticolose, siamo riusciti a scoprire come si sono estinti questi possenti giganti. Spesso noi lodiamo e ringraziamo Dio, Gesù Cristo e gli altri santi per la nostra salvezza ed esistenza. Ma milioni di anni fa, i nostri più remoti antenati erano piccoli mammiferi simili a topi e a opossum, completamente sottomessi ai Dinosauri, e se oggi questi mammiferi si sono evoluti in quello che sono oggi (noi compresi) non è per niente merito di Dio o dei santi e mai avrebbero fatto quello che al contrario un altro essere ha fatto. Il nostro vero salvatore, colui che veramente dobbiamo ringraziare, è un essere inanimato e gigantesco che 65 milioni di anni si schiantò sulla Terra e consentì la nostra futura supremazia: un asteroide chiamato Baptistina. Avete capito bene, quando c’erano i dinosauri l’uomo ancora non c’era, ma ovviamente c’erano i nostri “antenati”.

 E’stato il responsabile dell’Estinzione del Cretaceo-Paleocene, in cui fu sterminato oltre il 75% delle specie e che, al pari di quella del Permiano-Triassico, può essere definita la più grande e devastante estinzione di massa della storia. Ma questo asteroide non era come tutti gli altri: aveva il diametro di 10 km, grande quanto lo stato di Washington ed il monte Everest e dal peso di 3 miliardi di tonnellate. Sembra incredibile ma non aveva origini proprio “aliene”: era formato da roccia e acqua congelata, ossia permafrost, elementi presenti sul nostro pianeta, e all’interno conteneva idrogeno, ossigeno e carbonio, elementi essenziali per la nascita della vita, ma anche per la combustione e l’esplosione. Si ipotizza che anche asteroidi come questo abbiano fornito alla Terra, i mattoni della vita. Paradossalmente ciò che può dare la vita a volte può anche toglierla. Durante il Giurassico Superiore, circa 165 milioni di anni fa, un asteroide di 60 km di diametro si schiantò contro un altro di 100 km di diametro, nell’impatto si crearono altri asteroidi tra cui Baptistina. Dopo aver viaggiato per 100 milioni di anni, Baptistina giunse nel nostro sistema solare e fu fatalmente attratto dall’orbita gravitazionale della Terra, arrivando alla spaventosa velocità di 70.000 km/h.

 Il destino dei Dinosauri era scritto


Il destino dei Dinosauri era inevitabilmente segnato: appena l’asteroide entrò nell’atmosfera, si trasformò in una specie di gigantesca palla di fuoco e oggi sappiamo anche dove si schiantò: sulla penisola dello Yucatan, formando il cratere di Chicxulub, largo la bellezza di 200 km e contenente un’enorme quantità di iridio, minerale scarso sulla Terra ma molto abbondante nei meteoriti. Inoltre si è condotta un’analisi minerale e geologica su tale cratere, per la precisione sul limite K-T (ossia Cretaceo-Terziario), una striscia marrone scuro larga 3 centimetri, e i segni del meteorite combaciano alla perfezione con il limite K-T, confermando che il colpevole dell’estinzione è stato Baptistina.

 Tale limite si trova non solo in Messico ma anche in tutto il resto del mondo, come ad esempio in America, in India, in Europa e nell’Oceano Pacifico  La National Geographic ha realizzato esperimenti e test per ricostruire dettagliatamente e fedelmente gli effetti dell’asteroide. L’asteroide atterrò da sud-est ad un’angolazione di 30°. All’impatto, un lampo improvviso attirò l’attenzione dei Dinosauri, i quali rimasero molto perplessi e si chiesero che cosa stesse succedendo. La risposta arrivò di lì a poco: quando Baptistina cadde nell’oceano, raggiungendo una cima di 9.000 metri (quanto il viaggio da crociera di un Boing 747), una vampata al plasma accecò alcune delle creature che stavano guardando, i materiali contenuti all’interno dell’asteroide passarono immediatamente dallo stato solido a quello gassoso, rilasciando migliaia di detriti infuocati chiamati Eiecta, per un raggio di diverse centinaia di kilometri. A quel punto si scatenò l’Inferno: in pochi millisecondi diventò visibile onda d’urto, che fece per ben 3 volte il giro del mondo ad una velocità di 19 kilometri al secondo, alla velocità di 3314,5 metri al secondo, 10 volte la velocità del suono, e precedette tutti i detriti espulsi dal punto d’impatto.

La potenza dell’asteroide che uccise i Dinosauri

Il suono fu abbastanza forte da far saltare i timpani e danneggiare i polmoni di qualsiasi essere vivente si trovasse a centinaia di metri di distanza. In meno di 6 millisecondi questo muro d’aria compressa percorse 24 metri e sarebbe stata sufficiente ad uccidere un essere umano. Le onde d’urto di un simile impatto furono così forti da uccidere nei primi 10 secondi ogni creatura vivente che si trovasse nel raggio di 150 kilometri, all’istante e molto prima dell’arrivo dei detriti. La potenza di Baptistina equivalse a 5 miliardi di bombe atomiche di Hiroshima, anzi secondo stime accurate se l’America e la Russia facessero esplodere contemporaneamente tutte le loro testate nucleari, l’esplosione di Baptistina resterebbe comunque 10.000 volte più potente.

L’energia liberata sarebbe l’equivalente di quella rilasciata da una testata da un megatone, ogni 5 kilometri quadrati su tutta la superficie del pianeta. Quest’onda d’urto scatenò violentissimi terremoti di magnitudo 12 (3.000 volte più potente ed intenso di qualsiasi altro terremoto che la storia ricordi) ed eruzioni vulcaniche pari a quelle del Vesuvio, facendo migliaia di vittime. L’esplosione vaporizzò all’istante migliaia di litri d’acqua dell’oceano, creando un gigantesco cratere. Si creò inoltre una gigantesca onda retta detta “Coda di Gallo“, formata da detriti e da vapori incandescenti formatisi dall’evaporazione dell’acqua, travolgendo il Golfo del Messico per un’area di 965 kilometri, carbonizzando qualsiasi cosa incontrasse sul suo cammino fino ad una temperatura che variava da 4.700 C° a 6000 C° (vale a dire la temperatura del Sole). Le conseguenze furono tremende: in centinaia o addirittura migliaia di foreste, si appiccarono terribili incendi e migliaia di dinosauri e vegetali bruciarono.

Inoltre nell’impatto che aveva letteralmente fatto saltare in aria il fondo dell’oceano, si erano sollevati oltre 400 kilometri cubi di corallo fossilizzato, calcare e granito (abbastanza da riempire 38 volte il Grand Canyon), grandi come palazzi, che assieme ai lapilli si scagliarono sulla superficie terrestre, schiacciando qualsiasi essere fosse così sfortunato da capitare a tiro nel raggio di 1.500 km. Intanto nel punto d’impatto le rocce iniziarono a solidificarsi e le temperature scesero rapidamente. Si era formato un cratere largo 200 kilometri di diametro. L’enorme massa d’acqua precedentemente respinta dalla forza dell’impatto si riversò nel cratere, impiegandoci circa 10 ore per riempirlo completamente, quindi apparentemente nell’oceano stava ritornando “tutto a posto”.  Ma non era per niente così: le acque si riversarono con una forza tale che si accumularono superando di molto il precedente livello del mare: si crearono Mega-Tsunami alti fino a 300 metri che si riversarono verso la costa spazzando via moltissime creature delle zone costiere e persino di quelle interne dei continenti. Gli strati geologici portano le tracce di almeno 6 giganteschi tsunami. In Asia e in altri continenti a causa delle onde d’urto si sollevarono enormi e intense tempeste di sabbia e uragani che soffocarono molti animali (le tempeste) e li spazzò via (gli uragani) e causò la fuoriuscita dal sottosuolo di gas tossici e velenosi come l’acido solfidrico. E non è tutto: il 10% dei detriti e dei lapilli era fuoriuscito nello spazio, ma il restante 90 % aveva surriscaldato l’atmosfera: per seppur pochi minuti, l’atmosfera raggiunse gli 816 C°, facendo surriscaldare e arrostire ogni animale che non riuscisse a trovare un rifugio dal calore estremo. Straordinariamente però tutti questi disastri non avevano decimato nemmeno la metà di tutti i dinosauri presenti sulla Terra: benché siano stati tremendamente decimati, grazie al loro avanzato e percettivo milioni di dinosauri erano miracolosamente sopravvissuti ai vulcani, ai terremoti, agli tsunami, alle onde d’urto ai lapilli e perfino al calore, rifugiandosi per esempio in grotte o dietro le montagne, in acqua, sottoterra o negli alberi (lo fecero i più piccoli): come gli uccelli, i mammiferi e i pesci di oggi,anche i dinosauri potevano sicuramente percepire campi elettromagnetici emessi dagli asteroidi e percepire così la potenza e i pericoli dei disastri imminenti, rivelandosi molto resistenti anche all’impatto di un asteroide come Baptistina.

Ma Baptistina aveva causato un disastro estremamente spaventoso e crudele, qualcosa che nessun animale mai esistito era pronto ad affrontare, una condizione disumana e totalmente innaturale a cui ogni creatura vivente fu molto duramente sottoposta: l’Inverno Nucleare. All’impatto dell’asteroide, centinaia di migliaia di detriti si erano accumulati nell’atmosfera: il risultato fu che il pianeta fu completamente avvolto da una gigantesca e spessa cupola di detriti che aveva oscurato il sole. A quel punto iniziò la fine dei Dinosauri. L’intera catena alimentare fu completamente sconvolta: la luce solare non riusciva più ad arrivare sulla Terra, per le piante fu impossibile fare la fotosintesi e prive di energia perirono. I sauropodi, i dinosauri erbivori più grandi, furono i primi a perire, perché il loro cibo moriva rapidamente e tra gli erbivori moltissimi esemplari perirono di inedia.

In pochi anni però, incredibilmente si evolsero piante in grado di fare a meno della luce solare, ma non erano comunque sufficienti per tutti, quindi mentre una buona parte degli erbivori era temporaneamente riuscita ad adattarsi, molte migliaia di esemplari morivano di fame. Inizialmente per i carnivori come il T-Rex, i Raptor e gli Pterosauri carnivori fu un miracolo, perché la loro vita non era mai stata così semplice: ovunque c’erano centinaia di erbivori morti, una vera e propria tavola imbandita gigantesca. Non avevano più alcun bisogno di cacciare e forse nemmeno di contendersi il cibo, perché ce n’era in sovrabbondanza da abbuffarsi. Ma in realtà questa manna dalla terra non era altro che una catastrofica sciagura: numerosissime specie erbivore stavano diminuendo a vista d’occhio e iniziavano così rapidamente ad estinguersi. Dopo alcuni anni il buffet planetario si esaurì e da quel momento per i dinosauri carnivori iniziarono i guai: le loro prede erano sufficienti solo per un numero limitato di esemplari e non riuscivano più a trovare così tante carcasse come prima.

Anche se alcuni piccoli animali come i mammiferi e gli uccelli erano sopravvissuti, erano prede insufficienti per il loro sostentamento e, per non morire di fame, gli episodi di cannibalismo avvennero all’ordine del giorno e più che mai si doveva lottare furiosamente anche solo per un pezzettino di carne di una carcassa. Ma i dinosauri non furono affatto i “favoriti” dell’estinzione, perché praticamente tutta la vita sulla Terra ne ha fortemente risentito: oltre al 100% dei dinosauri non aviani, si è estinto il 90% dei mammiferi, il 95% degli uccelli, il 40% degli insetti e il 15% degli anfibi. Ma non fu una lotteria l’estinzione perché un fattore in particolare ha confermato la fine dei dinosauri: le dimensioni e il sangue caldo. Ogni animale infatti, a sangue freddo o a sangue caldo, ha un determinato apporto calorico di cibo da soddisfare per mantenere attive tutte le piene funzionalità del proprio corpo (in pratica è come il carburante per far funzionare appieno una macchina così complessa come il corpo) e questo rapporto varia da specie a specie, ma soprattutto in base alle dimensioni e al tipo di sangue posseduto. 

Un animale a sangue freddo è incapace di regolare da sé la propria temperatura corporea e deve trarla dall’ambiente e spesso è un animale pigro e poco sveglio, quindi il suo stile di vita era molto lento e poco movimentato e la sua diffusione era limitata perché solo alcuni ambienti erano adatti dal punto di vista termico alle sue esigenze, ma aveva il vantaggio di necessitare di poco cibo quindi di poco “carburante” ogni qualche mese, visto che la maggior parte dell’energia la trae dall’ambiente circostante. Per un animale a sangue caldo le cose sono ben diverse, perché è molto più complesso, evoluto ed efficiente: è in grado di bruciare le calorie e i grassi per aumentare il calore corporeo se faceva freddo, o in grado di diminuire rapidamente tale processo, anche qualora avvenga in condizioni normali, per abbassare la temperatura corporea nel caso aumenti quella dell’ambiente circostante e restare così al fresco. Ha inoltre uno stile di vita molto attivo e movimentato ed è inoltre molto più intelligente perché è in grado di svilupparsi in maniera molto più rapida ed estremamente complessa e può diffondersi molto di più perché è in grado di vivere in qualsiasi ambiente indipendentemente dalla temperatura dell’ambiente (anche se questo avviene entro certi limiti in base alle proprie caratteristiche fisiche ed evolutive, infatti un mammifero come un cammello è inadatto a vivere nell’Artico così come un Orso Polare soffrirebbe le pene dell’Inferno se vivesse nel Deserto del Sahara). 

Ma il prezzo da pagare è che per mantenere questi processi chimici e corporei sempre in funzione e potersi così sostentare pienamente, bisogna rifornirsi quotidianamente di cibo perché consuma molto più cibo rapidamente, quindi un animale a sangue caldo deve mangiare tanto rispetto ad uno a sangue freddo. I Dinosauri, specialmente quelli carnivori, erano così evoluti ed intelligenti, oltre ad essere diffusi praticamente in tutto il mondo, proprio grazie alle loro caratteristiche fisiche ma soprattutto grazie al sangue caldo, che permetteva loro di adattarsi praticamente ad ogni ambiente circostante, ma per farlo sia gli erbivori che i carnivori dovevano mangiare tanto, in particolare i più grossi per sostentare tutte le loro esigenze corporee. 

Secondo i calcoli, per tutta la durata dell’Inverno Nucleare non si è salvato alcun animale a sangue caldo che pesasse oltre i 25 kilogrammi: semplicemente non c’è abbastanza cibo per sfamare gli animali più grandi allora presenti, ossia proprio i nostri amati rettili a sangue caldo. Ironia della sorte, è proprio la caratteristica che ha reso leggendari i Dinosauri a condannarli all’estinzione. Questa teoria spiega in maniera completa ed esaustiva anche perché alcuni animali si salvarono e altri si estinsero: come i loro “cugini” anche i rettili volanti, gli Pterosauri, e quelli marini, come i Plesiosauri e i Pliosauri, erano animali a sangue caldo perché conducevano uno stile di vita molto attivo (i primi dovevano volare ad alte quote, i secondi dovevano nuotare sia in superficie che in profondità per cacciare) mentre invece gli animali più piccoli come gli uccelli e i mammiferi sono sopravvissuti. Spiega anche perché si salvarono gli animali a sangue freddo più piccoli al posto di quelli più grandi: all’epoca c’erano ad esempio coccodrilli attuali, ma anche giganteschi come il Deinosuchus e il Sarcosuchus. Entrambi si erano salvati dal calore perché erano rimasti riparati in acqua, ma quelli giganti si erano estinti perché, pur essendo anch’essi a sangue freddo, erano comunque troppo grossi per mantenere costante il loro apporto calorico, al contrario dei coccodrilli attuali, oggi ancora presenti. 

Quanti anni fa si sono estinti i dinosauri

Ma da quanto si è scoperto, i Dinosauri avevano una possente forza di volontà e tenacia e un forte spirito di adattamento e di sopravvivenza che persino in quelle condizioni post-apocalittiche hanno lottato fino alla fine per sopravvivere prima di soccombere: lo sappiamo perché a circa 1,3 metri proprio sopra il Limite K-T sono stati trovati alcuni fossili di Dinosauri “Post-Cretacei” che hanno vissuto migliaia di anni dopo l’impatto dell’asteroide. Uno degli ultimi dinosauri ad aver camminato sulla Terra sarebbe stato ad esempio il Corythosaurus, un Adrosauro lungo 10 metri. In particolare in New Mexico è stato ritrovato il femore di un Adrosauro, risalente a 64 milioni di anni fa, un milione di anni dopo l’asteroide. In base a tali ritrovamenti, i Dinosauri, in particolare quelli di taglia medio-grande e ancora più in particolare quelli di taglia piccola come i Raptor e gli Ornitopodi, sarebbero sopravvissuti fino a 2 milioni di anni dopo la caduta dell’asteroide e alla fine, annientati dall’inedia, dalle condizioni innaturali e dalla subpopolazione (ossia la diminuzione estrema degli esemplari viventi), si sarebbero definitivamente estinti. Ma la vita trova sempre il modo di rinascere: i sopravvissuti per eccellenza sono stati i mammiferi. Infatti quando l’atmosfera si incendiò, si rifugiarono sottoterra e negli alberi. Secondo alcuni studi, quando si incendiò l’atmosfera, ad appena 13 centimetri sottoterra, la temperatura aumentò di soli 41 C° e a 25 metri di profondità
 aumentò di appena 31 C°, entrambe le temperature erano sopportabili e questo consentì loro di scampare all’Inferno atmosferico

Del resto pesavano molto poco, ossia pochi grammi, quindi nutrendosi di insetti e di carogne i nostri remoti antenati si salvarono con successo dall’estinzione. Dopo millenni, la cupola di detriti si dissolse completamente, la vegetazione iniziò a ricrescere e praticamente tutto il pianeta ricominciò a vivere, ed era arrivata una nuova era: l’Era dei Mammiferi e alla fine l’Era dell’Uomo. Ma in realtà nemmeno l’asteroide Baptistina ha potuto realmente cancellare tutti i Dinosauri dalla faccia della Terra: si è infatti salvato uno speciale gruppo di Dinosauri, i Maniraptora, i cugini dei Dromeosauridi e gli antenati degli uccelli. Erano Dinosauri arboricoli che si sono anch’essi rifugiati sottoterra e negli alberi e pesanti da pochi grammi a pochi chilogrammi e continuarono a evolversi, fino a sviluppare le penne per il volo e trasformando il muso in un becco: in pratica gli uccelli sono dinosauri, i soli teropodi ad essere scampati all’estinzione di massa del Cretaceo-Paleocene 65 milioni di anni fa. Quindi quando osserviamo un piccione che fa la cacca su una statua, quando ammiriamo un canarino o un pappagallo, quando alziamo la testa al cielo e vediamo un rapace che ci osserva dall’alto…stiamo vedendo un dinosauro. In un certo senso, i dinosauri esistono ancora.

L’evoluzione dei Dinosauri

E non bisogna mai dimenticare una cosa. I ritrovamenti e le ricerche degli ultimi anni hanno delineato un quadro stupefacente: i Dinosauri sono stati il più straordinario e sensazionale successo nella storia dell’evoluzione, evolvendosi in innumerevoli forme e colori. Hanno sviluppato ciascuno di loro caratteristiche fisiche e intelligenza uniche. Hanno conquistato ogni continente e ogni habitat, dimostrando di essere incredibilmente adattabili con una straordinaria capacità di sopravvivere, dominando la Terra per oltre 150 milioni di anni. Vincendo la Deriva dei Continenti, l’innalzamento del livello del mare e innumerevoli cambiamenti climatici, continuarono a diversificarsi e a prosperare: sulla terra, in acqua, fra gli alberi e persino nei cieli. Sono gli animali più forti, evoluti e resistenti che il mondo abbia mai conosciuto. Fu solo l’eccezionale (e in un certo senso anche casuale) impatto con un corpo extraterrestre a decretare la fine del Pianeta dei Dinosauri. Una sola cosa è certa: mai esisteranno esseri così straordinari come loro e, se non fosse stato per quell’asteroide, i Dinosauri avrebbero regnato sulla Terra per sempre.

3 COMMENTS

  1. caroooo…..indovina chi ha mandato l' asteroide ?? te lo dico io :-))) ? un aiutino….chi aveva un piano per gli uomini , prima ancora di crearli ??

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