E’ il periodo della preistoria più famoso, secondo solo all’era dei Dinosauri, un periodo caratterizzato da un gelo tanto vasto quanto pungente e da animali straordinari e giganteschi: il Pleistocene, conosciuta soprattutto come Era Glaciale.

Pleistocene
La foto di copertina di un noto libro

Il Pleistocene e i suoi “abitanti”

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E’ la prima epoca del Quaternario ed è iniziata 2,58 milioni di anni fa e ha avuto termine 11.700 anni fa. Il nome di “Era Glaciale” è  un nome molto adatto a questo periodo: infatti nell’emisfero settentrionale erano presenti degli enormi ghiacciai continentali che ricoprivano il 30% del pianeta e rendevano le zone ricoperte da questi ghiacci molto fredde, raggiungendo all’esterno del permafrost i 0 C° e al margine del ghiacciaio addirittura i -6 C°! In zone settentrionali come l’Europa e il Nord America i ghiacciai si espandevano periodicamente dalle montagne verso la pianura, aumentando lo spessore del ghiaccio e diminuendo il livello del mare ogni 100 metri o anche più.

Nell’America del Nord i ghiacciai si estendevano per poche centinaia di chilometri, al contrario in Eurasia si estendevano per molte centinaia di chilometri. Nei periodi interglaciali invece i ghiacciai si ritiravano, e la vegetazione e le temperature ambientali ritornavano come un tempo. Non si sa con certezza come avvenivano le ere glaciali, è però molto probabile che siano dovute a variazioni della Terra intorno al Sole, ossia che quando la Terra restava lontana dal Sole per molto tempo, il freddo nelle zone settentrionali aumentava e di conseguenza la vita sulla Terra veniva fortemente condizionata da questi cambiamenti climatici. Non a caso il Pleistocene è famoso per la sua varietà di specie nella vita vegetale e soprattutto in quella animale: i mammiferi furono più che mai i dominatori del pianeta, evolvendosi in forme uniche, bizzarre e strabilianti, sviluppando alcuni un intelligenza e una complessità tale da renderli complessivamente animali sociali.

Spesso potevano traslocare da un continente all’altro grazie a delle lingue di terra formatesi in seguito all’abbassamento del livello dei mari. Il più famoso animale di questo periodo è il Mammuth, il famoso elefante peloso, alto 4 metri e pesante 6-8 tonnellate, le cui zanne potevano superare i 2 metri di lunghezza, diffuso in Europa, Africa, Asia e Nord America e che si aggregava in branchi. Un suo cugino, il Mastodonte, aveva dei caratteristici molari ricordanti i seni femminili ed era diffuso nel Nord e nell’America centrale.

C’era anche lo Smilodonte, diffuso nell’America settentrionale e meridionale, con dei caratteristici denti a sciabola con cui cacciava e sgozzava le prede, più grosso e forte dell’odierno leone. Tra gli animali più famosi che hanno abitato l’Eurasia vi sono il Rinoceronte lanoso, ricoperto di un folto strato di pelo, alto 2 metri, lungo 4 e pesante 2-3 tonnellate, e l’Orso delle Caverne, leggermente più piccolo dell’orso kodiak, il cui maschio pesava 500 kg (le femmine pesavano la metà) e che risiedeva nelle caverne e vi restava durante il letargo in inverno con spessi strati di grasso accumulato dall’enorme quantità di cibo consumato in estate, proprio come gli odierni orsi, ritrovato in molte zone europee, compresa l’Italia.

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Vi è anche il possente Megalocero, vissuto in tutta l’Eurasia, in particolare in Inghilterra e in Irlanda. In Asia troviamo il Gigantopithecus, la più grande scimmia mai esistita (alta 3 metri e pesante 500 kg), vissuta nel sudest asiatico e convivente dell’Homo erectus (uno dei nostri antenati), e l’Elasmotherium, un rinoceronte gigantesco, alto 2 metri, lungo 6, pesante 5 tonnellate e il cui lungo corno arrivava alla lunghezza di 2 metri. Era diffuso in Cina, Russia, Ucraina e Moldavia (l’esploratore russo Ibn Fadlan potrebbe averne incontrato un esemplare vivente, il che indicherebbe una sua più recente estinzione, avvenuta nel 900 a.C.) e potrebbe aver ispirato il mito dell’unicorno. Ovviamente non mancano dei celebri esempi anche in Oceania. In Australia possiamo fare la conoscenza di animali particolari come il Diprotodonte, il più grande marsupiale mai esistito, grande come un rinoceronte ma simile nel comportamento all’ippopotamo, e il famigerato Megalania, la più grande lucertola mai vista (lunga dai 5 ai 7 metri) e il più grande animale velenoso mai esistito. Entrambi potrebbero essersi trovati faccia a faccia con i primi aborigeni australiani (il feroce bunyip altri non sarebbe che il celebre Diprotodonte) fornendoci racconti e remote testimonianze su questi antichi animali. Tutti questi animali erano altamente evoluti e specializzati per resistere al freddo e all’ambiente ostile, sopravvivendo per milioni di anni e risultando uno straordinario successo evolutivo nella storia dei mammiferi.

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