Da annoverare sicuramente tra le nuove iniziative imprenditoriali volte a dare “scacco matto” alla crisi, l’avviamento di un’attività in proprio nel settore ristorativo rappresenta un ottimo mezzo per far fruttare, con i mezzi a nostra disposizione, una passione molto diffusa: aprire un home restaurant.

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Il tutto tra le mura di casa nostra o di un edificio adibito ad abitazione. Spesso le procedure relative a come aprire un ristorante in casa si incrociano con la condivisione nei social network, contribuendo a rendere l’evento relativo all’invito ai nostri futuri clienti sempre più pervasivo ed in grado di adeguarsi ai gusti di ognuno, diventando in breve tempo un business vero e proprio su cui fare affidamento per una fonte di guadagno stabile nel tempo.
Ci sono persone che sono persino riuscite a rendere il loro home restaurant la loro fonte principale di reddito, e hanno deciso di lasciare il lavoro che svolgevano prima, per concentrarsi solamente sulla crescita della loro attività da piccoli “imprenditori”

Come aprire un ristorante in casa

Requisiti per aprire un ristorante in casa

Per aprire il nostro home restaurant, non sono necessarie particolari autorizzazioni, nonostante a volte alcuni proprietari vogliano disporre di un attestato relativo alla sicurezza alimentare (il cosiddetto HACCP) rilasciato dal comune di appartenenza del proprietario del ristorante, di norma in seguito alla frequentazione di un corso a tema.

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In quanto alle attrezzature, spesso sono sufficienti tavoli reperibili presso i negozi specializzati in forniture di articoli per la casa; si può inoltre pensare di incrementare lo spazio a disposizione ospitando i partecipanti all’evento alla maniera dei cosiddetti “Guerrilla Restaurant”, in cui sono principalmente strutture di certo a sfondo domestico, ma comunque di ripiego, a fare da spazio.

Dal momento che parte della clientela dei ristoranti aperti e gestiti in casa può essere costituita, oltre che da amici, familiari e colleghi conoscenti, anche da estranei, è possibile di norma chiedere di contribuire alla spesa parziale per le materie prime e gli ingredienti utilizzati, in cambio di un clima di aggregazione e socialità spesso difficile da trovare in risultati ufficiali.

Cosa mi occorre per aprire un ristorante in casa?

L’attività commerciale in questione non è comunque vista in senso stretto, perciò tra gli ingredienti fondamentali per l’apertura sono sufficienti passione per la cucina e conoscenza dei piatti principali relativi alle tradizioni del luogo. Sono graditi, naturalmente, oltre ai manicaretti tipici, anche soluzioni slow food relative alla cucina nazionale o internazionale, se pensiamo di rendere il nostro home restaurant “a tema”, ispirandosi a tradizioni culinarie ad esempio americane, indiane o nord-europee; oppure si può puntare anche sul tradizionale fast food, coronato dall’offerta di pizza o kebab preparato in casa, magari guarnito da bibite fresche o succhi preparati sul posto.

Business plan per aprire un ristorante in casa

Tra le principali mosse da seguire per imbastire un business plan degno di nota per un home restaurant troviamo di certo la definizione del budget, che di norma è quello corrispondente per una tavolata di 10-15 persone ad invito, in maniera strettamente dipendente dagli inviti o dalle risposte reperite dai titolari del ristorante, magari avvalendosi di una pagina o un gruppo Facebook in cui segnalare menù a tema, punti di raccolta ed eventuali iniziative o pranzi/cene speciali. Per quanto riguarda invece la componente relativa al personale, spesso i principali home restaurant e supper club sono gestiti da una coppia o da una famiglia, perciò non dovremo curarci di assumere terzi, a meno che le nostre portate non aumentino significativamente di numero: è sufficiente avere un cuoco ai fornelli ed un cameriere a disposizione.

Guadagnare con un Home restaurant: i consigli

I menù tipici di un ristorante in casa sono spesso concordati, perciò possiamo pensare di abbattere facilmente la spesa acquistando all’ingrosso. Trasformare la  casa in un ristorante privato è inoltre in grado di rendere più che a sufficienza, approfittando della generosità che i nostri avventori vorranno ripagarci, insieme al prezzo delle pietanze, per aver creato un clima amichevole a tavola, spesso infarcito di conversazioni. E’ inoltre possibile risparmiare ulteriormente sui costi variabili seguendo la formula “bring your own”, in cui ad esempio stuzzichini e bevande vengono portate direttamente sul luogo dai clienti, oppure condividendo la cena del ristoratore. I principali fenomeni virali relativi agli home restaurant, prenotabili online, offrono inoltre pasti dal costo non superiore ai 6-10 Euro, naturalmente da adeguare in proporzione agli invitati ed alla tipologia di cena o pranzo richiesta.

Quanto si guadagna con un home restaurant

Si deduce quindi che i margini di guadagno possono essere particolarmente elevati, in particolare se gli invitati sono più di 10 a pasto, per recuperare e distribuire i costi delle singole pietanze. E’ quindi facile superare i 100 euro a giornata, a seconda di quante cene vogliamo ospitare. E’ possibile inoltre iscriversi a portali e piattaforme online a tema, oltre a disporre di una propria fanpage su Facebook o altri social, per incrementare il nostro giro d’affari: in tal senso, un portale come CeneRomane ha dato l’esempio: con una spesa di transazione minima, è possibile affiliarsi e dare nuovo lustro alla popolarità del nostro home restaurant; senza sottovalutare inoltre l’alternativa offerta dalla community d’Italia più popolare in tal senso: Gnammo, che ad oggi conta circa 600 eventi realizzati a partire dai social, con cene o pranzi tematici e sempre a sfondo low cost.

Come pubblicizzare un Home restaurant

Un home restaurant può inoltre essere pubblicizzato con un’ampia copertura promozionale, essendo spesso dedicato alla riscoperta di valori della tradizione culinaria locale, trovando spazio, molte volte, all’interno di rubriche di cultura del luogo. Il tutto non disdegna naturalmente anche menù “alla McDonald’s”, dedicandosi al contempo allo stare in compagnia in un ambiente certamente più confidenziale e sicuri di usufruire di servizi su misura per famiglie, coppie o single. Essere cuochi a domicilio permette inoltre la perfetta organizzazione dell’evento, ben più che se si aprisse un ristorante di proprietà. Pianificazione e timing, quindi, possono seguire le capacità di ogni singolo componente della squadra che si occuperà di tenere in vita il nostro home restaurant, facendo del social eating una vera e propria nuova moda di intendere il cibo.

Aggiungendo ulteriori cerchie di conoscenti ed estimatori, spesso conosciuti online, è possibile far fruttare la nostra attività raggiungendo anche diverse opportunità di cena in una sola giornata: a questo punto starà a noi decidere come scaglionare l’impegno della nostra piccola ma fruttuosa attività: per iniziare con successo, è sufficiente un appartamento o un garage, magari abbelliti e rinnovati con arredamento rustico o viceversa minimalista ma moderno a seconda delle richieste, fornendo così un ambiente dinamico ai prossimi aspiranti degustatori: pubblicando immagini del luogo sui social e corredando il tutto con descrizioni invitanti, avremo certamente successo nella nostra attività di ristorazione in casa.

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