Perché non si parla mai di cibo?
(adsbygoogle = window.adsbygoogle || []).push({});
L’EXPO di Milano 2015 sarà il primo grande evento mondiale sul cibo, sarà quindi la prima occasione in cui tutti i paesi del mondo saranno chiamati a discutere su uno degli argomenti più semplici ma al contempo più contraddittori, di cui si parla poco e male. Ma perché non parliamo mai di cibo? Perché quella che dovrebbe rappresentare una parte del nostro quotidiano ci presenta in realtà tutti questi problemi?
Le persone, oberate da questo nuovo tipo di lavoro, non avendo quindi più tempo né terra per provvedere alla coltivazione o all’allevamento, dovettero iniziare ad acquistare il loro cibo dai pochi contadini rimasti. Questo portò alla nascita dei cosiddetti “brand” alimentari e il cibo si trasformò in un prodotto di massa. Si crearono industrie specializzate nella trasformazione dei prodotti alimentari e le materie prime, il frumento, il mais, il caffè e tutto ciò che fino a quel momento ognuno coltivava nel proprio orto, diventarono “commodities”, piccole quote, come l’oro e il petrolio, piccoli “pezzi di società” che chiunque può vendere e comprare e il cui prezzo viene stabilito dal mercato; come le azioni delle varie compagnie quotate in borsa. Il cibo è, ormai, un bene di consumo, e come tale viene prodotto in quantità industriali, consumato e sprecato.
(adsbygoogle = window.adsbygoogle || []).push({});
Il fatto è che, come per altri settori, anche in quello alimentare il mondo si divide in paesi di “Serie A”, che possono permettersi di produrre, lavorare e esportare enormi quantità di cibo di cui gran parte viene sprecata in maniera irrecuperabile e paesi di “Serie B” , per esempio (non me ne vogliano gli amici cinesi e latinoamericani) la Cina e il Sudamerica, ex poveri che si stanno avviando verso quella direzione. A occupare l’ultimo anello della catena, poi, si trovano i paesi di “Serie C zona retrocessione”, costretti alla fame dalle prime due categorie. Questa distinzione, per esempio, si vede nel fenomeno del Land Grabbing, una delle più terribili piaghe del nostro tempo. Cos’è il Land Grabbing? Land Grabbing, letteralmente, “sequestro di terra”, è quando la ricca multinazionale del cibo, il fondo sovranazionale o l’hedge found, si recano dal dittatore locale richiedendo, dietro l’esborso di notevoli somme di denaro, un appezzamento di terra da destinare alla coltivazione intensiva di un determinato prodotto. Il dittatore, che certo non può rifiutare tutti quei soldi “facili”, si appropria con la forza della terra togliendola ai contadini, i quali sono costretti a scegliere tra lasciare il loro paese o morire di fame.