Tema argomentativo sui Social Network

Tema argomentativo svolto: trattazione e discussione e espressione di opinioni personali sul tema “social network”

Social Network, sono utili o dannosi?

Sono sempre di più le persone, giovani ma anche non più giovani, che si iscrivono ai social e vi trascorrono la maggior parte delle loro giornate. Le domande che sorgono spontanee sono: ma cos’è un Social Network? Quali sono i più diffusi? Cosa ne ha determinato il successo su scala globale? Quanti e quali sono i rischi che si corrono dovuti ad un utilizzo sbagliato di questi siti web? 

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Facebook, Twitter, LinkedIn, Myspace e Youtube e nei tempi più recenti Instagram, Tumblr, Netlog e Ask.fm sono entrati con prepotenza nelle nostre vite. In questi anni è diventato un fatto assai raro trovare un giovane di età compresa fra i tredici e i venticinque anni che non sia iscritto e non utilizzi regolarmente e quotidianamente almeno una delle piattaforme sopracitate. Tutto questo è un bene oppure un male? Tutti, a partire dalla madre in pena a causa del figlio che non stacca mai gli occhi dalla sua home di Facebook alle più grandi menti del genere umano si pongono ormai questa domanda, cui cercherò in qualche modo di dare una risposta anch’io. Per farlo, analizzerò gli argomenti a favore della prima e della seconda tesi e sulla base di questi formulerò una mia opinione personale, che potrebbe mettere d’accordo qualcuno o creare altri temi di discussione.

Un punto a favore delle reti sociali è la creazione di un “villaggio mondiale”, dove diventa possibile confrontarsi con persone che vivono agli antipodi del globo e magari fare conoscenze interessanti e perché no stringere anche dei rapporti di amicizia. Questo potrebbe essere un bene nella misura in cui si operi usando la testa, perché come in tutti i villaggi, anche in quello globale esistono dei pericoli, che in questo caso vengono accentuati dalla “mondialità” della rete. Alcuni paesi, come per esempio la Cina, hanno censurato e limitato l’uso di questi siti proprio per paura che il “villaggio globale” venga a conoscenza di particolari di cui non dovrebbe venire a conoscenza; in altri casi, invece, il “quartiere mondiale” ha aiutato, fino a un certo punto, a far venire a galla dei problemi sociali non indifferenti, dando vita a campagne umanitarie e proteste pacifiche di successo. Per esempio, dai social network sono partiti i movimenti delle “Primavere Arabe” con i loro vantaggi e, ahimè, le loro forti contraddizioni; alcune presone sono riuscite a scampare ad atroci torture e condanne a morte grazie alla mobilitazione mondiale nata dopo la pubblicazione di un messaggio su un social. Pregi dei social, quindi, sono la rapidità, l’efficacia e la facile diffusione a livello mondiale della comunicazione; che però possono allo stesso tempo rivelarsi difetti per quanto trattato sopra.

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Un argomento che invece va contro la diffusione del “villaggio globale” è il fatto che di questi tempi, a causa dei social network molti giovani non riescono più a stringere rapporti sociali con le persone reali. Studi antropologici e sociologici dimostrano infatti che una persona può stringere legami di conoscenza e amicizia con al massimo altre 150 persone e con massimo 4/5 di queste può nascere un’amicizia solida e sincera. Il 25% dei giovani, me compreso, possiede in rete interazioni con persone che non ha mai visto e di cui non ha neanche mai sentito parlare. Chi può con certezza affermare che dietro ai contatti a cui “chiediamo l’amicizia” non si nascondano personaggi poco raccomandabili e a volte persino pericolosi? Citando un famoso brano dei Placebo, che rende perfettamente l’idea: “ho troppi amici, troppe persone che non ho mai incontrato e per le quali non ci sarò mai”.

In conclusione di questo tema argomentativo sui social network, io mi colloco decisamente a favore dell’interazione globale e della diffusione dei social network, a patto che se ne faccia un utilizzo responsabile e ragionato. Per questo sostengo che le istituzioni scolastiche dovrebbero sempre più sensibilizzare soprattutto gli adolescenti dalle problematiche che possono nascere dall’utilizzo scorretto di questi siti web.

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