Come si gioca a scacchi

Caro lettore, scrivo questo articolo per cercare di darti qualche nozione basilare per cominciare un percorso, che portai percorre solo con l’aiuto della pratica, di un hobby che da alcuni è considerato uno sport, per il complesso impegno mentale che esso implica: gli scacchi!

Un po’ di storia
Il gioco degli scacchi era molto probabilmente già conosciuto nell’Antica Roma, con il nome di latrunculorum lusus e dalle fonti a noi giunte possiamo dedurre che fosse un gioco molto ingegnoso e arguto, quindi molto somigliante al giuoco degli scacchi.
Successivamente comparì anche nelle regioni orientali, come India e Cina, dove era apprezzato per la sua altezza d’ingegno dai dotti e dagli uomini colti.
Ma il periodo di più grande diffusione di questo giuoco fu il Medioevo, nel quale non si era un vero cavaliere senza saper giocarci; di grande importanza e diffusione fu anche il ‘600, al culmine del periodo barocco, quando cominciarono veri e propri tornei tra persone di alto rango sociale.
Nel periodo moderno si definirono le regole che sono in uso ancora oggi, e questo periodo fu fecondo di campionissimi del calibro di Steinitz, Lasker, Capablanca e Botvinnik.


Come posizionare la scacchiera e i pezzi

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Allora, ora passiamo al “campo di battaglia”: la scacchiera. Essa è quasi sacra per un giocatore, .è infatti il luogo su cui per qualche ora si concentra tutta la nostra capacità mentale.
Innanzitutto la scacchiera è divisa in 64 caselle, ognuna con un “codice” che è dato dall’incrocio dal numero della colonna, che va dalla lettera a alla lettera h, con il numero della traversa, che va da 1 a 8. Inoltre va posizionata in un determinato modo: infatti i quattro angoli sono due bianchi e due neri alternati; e quelli bianchi devono stare alla destra del giocatore.
Chiarita questa piccola nozione sconosciuta a non poche persone, passiamo al posizionamento dei pezzi sulla scacchiera: i pezzi come spero tu sappia sono, in ordine oggettivo dal meno importante al più importante, il pedone, il cavallo, l’alfiere, la torre, la regina e il re.
Essi sono posizionati da sinistra a destra in questo ordine: torre, cavallo, alfiere, regina, re, alfiere, cavallo, torre sulla prima traversa, mentre sulla seconda posiziona tutti e otto i pedoni.

Come si devono muovere questi pezzi nella scacchiera?
Bene, adesso possiamo passare al gioco vero e proprio: che la partita abbia inizio! (per convenzione, è il giocatore con i pezzi bianchi a cominciare la partita)
Come penso tu sappia, anche non avendo mai toccato alcun pezzo, ognuno di loro ha un movimento specifico:

  • Il pedone: questo è il pezzo più semplice da gestire anche nel movimento, che è sempre dritto e di una e una sola casella (eccetto il primo turno, nel quale si può muovere di due caselle contemporaneamente o se ne possono muovere due insieme ma di una sola casella). Si muove in diagonale solo in un caso: quando ha sulla casella in diagonale verso “l’alto” sia a destra che a sinistra una pedina che può “mangiare” con un movimento appunto diagonale.
  • Il cavallo: di solito è uno dei pezzi che apre la partita e il suo movimento è abbastanza particolare: infatti questo pezzo esegue un movimento a “L”. In pratica si muove in avanti, indietro, destra o sinistra a seconda della tua mossa di tre caselle e poi devia con un movimento perpendicolare alla direzione in cui è stato mosso da una parte o dall’altra.
  • L’alfiere: questo pezzo è insieme a pedone e cavallo tra i primi a essere mossi. Esso si muove in diagonale di quante caselle vuoi sia a destra che a sinistra e nel suo movimento non può essere ostacolato da altri pezzi che si trovano sulla traiettoria.
  •  La torre: viene utilizzata soprattutto verso la fine del gioco insieme alla regina; essa esegue movimenti orizzontali o verticali e la puoi muovere di quante caselle vuoi in tutte le direzioni.
  • La regina: dal punto di vista dei movimenti è il pezzo più forte, per un semplice motivo: può muoversi sia come l’alfiere, ovvero in diagonale, sia come la torre, in orizzontale o verticale. Solitamente si usa nel finale per dare l’assalto decisivo al re avversario, ma molti la usano fin da subito per sfruttarne le grandi potenzialità, anche a costo di esporla di più al pericolo di perderla troppo precocemente.
  • Il re: è il pezzo più importante del giuoco, poiché se esso non potesse più muoversi in nessun casella intorno a lui senza essere mangiato, la partita finisce con lo scacco matto.Questo pezzo si può muovere in qualunque direzione, come la regina, ma di una sola casella per volta. Quando il re è minacciato da un pezzo avversario, ovvero si trova sulla sua traiettoria si dice che è sotto scacco.
Ci sono tre modi che il re ha per togliersi dallo scacco:

  • muoversi in una casella libera non minacciata
  • mangiare il pezzo che lo minaccia
  • interporre tra il re e la pedina “minacciante” un altro pezzo

Se il re non può fare nessuna di queste cose si ha lo scacco matto.

Bene, queste sono le regole di base per cominciare ad “assaggiare” gli scacchi; il resto si può apprendere solo con la pratica e quindi il gioco, perché è un giuoco talmente complesso e vasto che ci vorrebbero mesi per analizzare tutte le tattiche, che sono pressoché infinite.
Ora, dopo averti anticipato qualche nozione basilare, non mi resta che augurarti una buona partita!



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