Come fare la parafrasi
La parafrasi è uno dei problemi principali di ogni studente delle superiori, ma tale problema in realtà è molto semplice da superare, adesso andremo ad analizzare come.

Che cos’è la parafrasi?

Il termine parafrasi deriva dal greco paràphrasis, composto di parà “presso” e phrasis “frase”, in pratica “la frase posta accanto”, ovvero la prosa.
Quindi, caro studente alle prese con qualche incomprensibile testo, la parafrasi è la prosa di un testo solitamente poetico, anche se spesso troviamo degli interi testi da parafrasare, che rielaboriamo con parole nostre in un linguaggio più consono ai giorni nostri.

Come si fa la parafrasi?

Allora, vediamo come bisognerebbe eseguire la parafrasi di un testo, specifichiamo qualche punto in modo da facilitare a tutti questo arduo compito che si presenza nella vita di ogni studente. Imparare a fare la parafrasi è meglio che scopiazzare parafrasi in giro per Internet, perché oltre a renderci più colti migliora il nostro modo di pensare.

  • Come primo passo devi leggere molto attentamente il testo o la poesia che sia, in modo da capirne il senso generale. Questo punto iniziale è importante perché successivamente, quando andrai a “stendere” il testo parafrasato, per rielaborarlo dovrai conoscerlo molto bene in modo da fare un discorso il più discorsivo possibile (scusami il gioco di parole).
  • Dopo aver attentamente letto il testo, cerca di cogliere il significato di ogni parola e “tradurla” in modo indipendente dalla frase. Infatti prima di fare un testo discorsivo dove si possono anche cambiare le parole per far sì che abbiano una resa migliore all’interno della frase, devi analizzare il preciso significato della parola, senza appunto farti condizionare dal significato della frase.

  • Infine, dopo aver eseguito questi due punti, cerca di unire tutti i significati delle parole che hai trovato in modo da formare delle frasi di senso compiuto. A questo punto potrai riadattare anche con parole tue quelle che hai trovato, in modo da fare un discorso soggettivo e che “fili bene”.
Ora che abbiamo visto la teoria, ti fornisco un esempio pratico; il testo che ti propongo è uno dei passi più celebri dell’intera letteratura italiana: l’inizio del canto I della Divina Commedia!
“Nel mezzo del cammin di nostra vita
mi ritrovai per una selva oscura,
ché la diritta via era smarrita.
Ahi quanto a dir qual era è cosa dura
esta selva selvaggia e aspra e forte
che nel pensier rinova la paura!
Tant’è amara che poco è più morte;
ma per trattar del ben ch’i’ vi trovai,
dirò de l’altre cose ch’i’ v’ho scorte.”

(adsbygoogle = window.adsbygoogle || []).push({});

Come puoi vedere, i nove versi che ti presento non sono complicatissimi da capire, ma comunque qualche dubbio può sorgere; ora eccoti una parafrasi (ovviamente non in versi)

“Giunto a metà del percorso della mia vita terrena mi ritrovai in un bosco scuro, poiché la via del bene era smarrita.
Ahi, quanto è difficile descrivere quanto fosse selvaggia e intricata e impenetrabile questa selva, che al solo ripensarci mi rinnova la paura! E’ così angoscioso che poco più lo è la morte; ma per descrivere ed esporre il bene che vi ho trovato, parlerò delle altre cose che lì ho visto.”
Questo è solo un esempio, quei nove celebri versi si possono parafrasare in molti modi.
Come vedi si può rielaborare il testo anche con frasi più lunghe ma il concetto rimane quello.
Bene, spero di esserti stato d’aiuto, buon lavoro!

LEAVE A REPLY