I poeti “maledetti” erano un gruppo di poeti francesi che si rifaceva alla corrente Simbolista, la quale nacque in Francia come forma di poesia per poi influenzare anche altre arti come la pittura e la musica.

Poeti maledetti
Il frontespizio de “I Poeti Maledetti” di Paul Verlaine, manifesto del movimento. (Wikipedia)


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Cos’è il Simbolismo?

Il Simbolismo è quella corrente artistica nata appunto in Francia verso la seconda metà del diciannovesimo secolo. Alla base di questo movimento c’è il concetto che dietro alla realtà percepita e percepibile con i sensi si nasconde un’altra realtà, o sarebbe meglio dire una realtà “altra”, più profonda e misteriosa rispetto a quella percepita, raggiungibile soltanto attraverso la poesia. Questo nasce dal fatto che i Simbolisti rifiutarono totalmente gli ideali di scienza e ragione portati avanti dal Positivismo (la corrente precedente che in qualche modo si può avvicinare all’Illuminismo, mentre invece il movimento Simbolista è molto simile al Romanticismo). Il poeta può quindi penetrare attraverso i significati più nascosti e simbolici della realtà grazie alla sua intuizione, e soltanto l’arte fondata su questa facoltà dell’artista è in grado di aprire le porte dell’irrazionale e dell’ignoto.

Per riuscire in questo intento i poeti elaborano un nuovo tipo di linguaggio basato sul l’associazione di parole o immagini al di fuori delle normali strutture logico-sintattiche, questo perché secondo loro la parola era dotata della virtù “magica” di evocare la realtà nascosta dietro le apparenze e riesce a comunicare perfettamente tutte le emozioni del poeta. Nella poesia di questa corrente non mancano infatti figure retoriche come la metafora, l’analogia e la sinestesia, anche se poi ogni poeta mostra dei caratteri personali tutti suoi.

Chi è Charles Baudelaire?


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Charles Baudelaire (1821-1867) si può considerare come il padre del movimento simbolista. Egli infatti espose tutti i concetti base del movimento nella sua opera intitolata “Corrispondenze”. Qui descrive il nuovo ruolo del poeta e della poesia nella società e, iniziando la sua descrizione dall’esposizione dei rapporti tra uomo e natura arriva a sviluppare il tema dell’analogia e dei significati nascosti delle cose. Nel suo testo, la natura è rappresentata come un luogo sacro e misterioso, da cui giungono “confuse parole” che l’uomo riesce a sentire ma non a comprendere. Baudelaire intuisce il mistero celato dietro alla natura e avverte delle corrispondenze tra profumi, colori e suoni. Nella sua opinione, il compito dei poeti è quello di scoprire, attraverso l’intuizione e l’immaginazione e il ricorso ad un linguaggio simbolico, queste corrispondenze segrete che legano tra loro i fenomeni naturali. Proprio per questo motivo, Charles Baudelaire è considerato come l’iniziatore della poesia moderna, libera da schemi metrici e contenuti morali e ispirata soltanto dalla suggestione provocata dalla musicalità della parola e dei simboli contenuti in essa.

I Poeti Maledetti 

Nel 1857, Baudelaire pubblica la sua raccolta di poesie “I Fiori del Male”. Con questo libro si apre la stagione dei “Poeti Maledetti”, chiamati in questo modo per il fatto che conducevano una vita sregolata e piena di eccessi, caratterizzata dal largo uso di alcool e droghe (Baudelaire stesso era un grande estimatore dell’hashish e dell’oppio, in cui si rifugiava nei momenti di maggior sconforto ma di cui faceva anche uso abituale) e dal rifiuto della morale e del conformismo borghese. Nei “Fiori del Male”, uno dei temi caratterizzanti del Naturalismo e del Realismo (due stili letterari nati come conseguenza del Positivismo), acquisiva per la prima volta una “dignità lirica”, l’alienazione dell’individuo. Nelle loro opere, questi poeti descrivono situazioni quotidiane in cui viene evidenziata la degradazione morale provocata dalla società capitalista, ma al contrario dei naturalisti, i maledetti rifiutano di impegnarsi socialmente per mutare la situazione.

La Scapigliatura

Tra il 1860 e il 1880, le idee dei “poeti maledetti” raggiungono anche l’Italia: si sviluppa infatti tra Milano e Torino un movimento letterario molto simile alla corrente francese, la Scapigliatura, il cui nome deriva dal titolo di un romanzo di Cletto Arrighi, il “guru” del movimento, dal titolo omonimo. Come i Maledetti, anche gli Scapigliati si dimostrano insofferenti e ribelli nei confronti delle convenzioni sociali e letterarie dettate dal tempo in cui vivono e vanno alla ricerca di temi volutamente scandalosi. Il movimento degli Scapigliati nasce come risposta alla crisi degli ideali della cultura romantica risorgimentale italiana, vengono condannati il romanticismo manzoniano e leopardiano, perché considerati troppo moderati e impregnati di temi Illuministi e esaltano invece il romanticismo tedesco originario. Questi autori hanno svolto un importante lavoro culturale: hanno portato in Italia le opere di autori stranieri come lo stesso Baudelaire o Edgar Allan Poe, che hanno contribuito a sprovincializzare la cultura italiana. I caratteri principali della poesia scapigliata sono l’evasione dalla realtà circostante attraverso le esperienze del vizio, della droga, del sesso e degli eccessi in generale.
(Giulio Scremin)

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